Nel 1939 in Europa si
manifestava con sempre maggiore violenza il disegno imperialistico della Germania di
Hitler, volto a espandere il territorio abitato dai tedeschi. Dopo aver annesso l'Austria,
conquistato la Boemia, sottomesso la Slovacchia, nel settembre 1939 Hitler invase la
Polonia, in seguito alla firma di un'alleanza militare temporanea con l'Unione Sovietica
di Stalin.
Di fronte a questo ulteriore
grave atto, le potenze occidentali, Francia e Gran Bretagna, dichiararono guerra alla
Germania. Era l'inizio del conflitto mondiale, che costò poi la vita a oltre 55 milioni
di persone. Conquistata la Polonia e la Norvegia, nella primavera del 1940 Hitler volse
l'esercito tedesco contro la Francia, che in poche settimane venne sconfitta. Il 10 giugno
del 1940, quando ormai i francesi erano allo stremo, l'Italia fascista di Mussolini
dichiarò guerra alla Francia e alla Gran Bretagna. Presa Parigi, la Germania cercò,
inutilmente, di invadere la Gran Bretagna e aprì un nuovo fronte contro l'Urss. In
Oriente, frattanto, il Giappone nel dicembre 1941 aveva aggredito gli statunitensi,
provocandone l'intervento in guerra. Nel '42 la situazione lentamente si capovolse, e gli
Alleati cominciarono ad avanzare su tutti i fronti. Il conflitto, però, ebbe termine solo
tre anni dopo, nel 1945, con il lancio delle bombe atomiche americane su Hiroshima e
Nagasaki. |