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Campagna di Francia (1940)

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Il 10 giugno del 1940 Mussolini dichiarò guerra alla Francia e all'Inghilterra annunciando l'inizio delle ostilità da Palazzo Venezia davanti a una folla osannante: "Combattenti di terra, di mare, dell'aria; camicie nere della rivoluzione e delle legioni; uomini e donne d'Italia, dell'Impero; ascoltate! Un'ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra Patria. L'ora delle decisioni irrevocabili".

In America, raggiunto dalla notizia dell'intervento dell'Italia contro una Francia che stava capitolando, Roosevelt rilasciò a Charlottesville, in Virginia, una dura e amara dichiarazione alla radio: "In questo 10 giugno, la mano che teneva il pugnale l'ha affondato nella schiena del suo vicino".

Dopo la dichiarazione di guerra, le forze armate italiane tennero sostanzialmente un atteggiamento prudente e attendista, seguendo alla lettera le prime direttive mussoliniane. Sul fronte occidentale, ovvero la linea di confine con la Francia sulle Alpi, l'iniziativa fu presa con grande ritardo: solo il 21 Giugno, infatti, confidando nella sconfitta ormai totale dello stato transalpino, Mussolini ordinò alle divisioni presenti in Piemonte e Liguria di attaccare la Costa Azzurra. L'obiettivo era occupare una lunga striscia di territorio sino a Nizza. Ma la meschina convinzione del Duce di "una comoda passeggiata" si risolse in un pasticcio tragico e imbarazzante; l'esercito francese, infatti, era sì a pezzi ma ancora capace di letali zampate, specie contro lo sgangherato e impreparato esercito nostrano.

I francesi avevano sguarnito tutta la frontiera alpina a ridosso dei confini italiani per inviare tutte le truppe disponibili sul fronte della Somme e dell'Aisne. Sulle Alpi avevano lasciato solo cinque divisioni, e nonostante le 32 divisioni italiane che le aggredirono riuscirono a contenere gli attacchi italiani.

Sulla carta la vittoria italiana sembrava rapida e scontata. Ma l'attacco delle divisioni italiane, malcomandate e scollegate tra loro, fu lento e scriteriato: così, pur in inferiorità numerica, i francesi ebbero buon gioco a difendersi. Solo dopo molti sforzi, si riuscì a passare la frontiera di S.Luigi e giungere a Mentone. In soli quattro giorni di combattimento effettivo, i soldati italiani subirono perdite gravissime (oltre 600 morti e più di 2000 feriti), ottenendo risultati minimi.

L'effetto militare dell'offensiva contro la Francia fu quindi scarso e sanguinoso; peggio ancora fu quello politico. L'aver attaccato i francesi nel momento in cui essi stavano crollando sotto l'assalto dei Panzer hitleriani fu visto come un gesto disonorevole, addirittura maramaldesco. Inoltre, anche l'illusione mussoliniana di ottenere forti vantaggi territoriali imponendo una pace punitiva al governo transalpino venne presto smentita: Hitler, infatti, aveva tutt'altre intenzioni; non intendeva affatto umiliare il nemico vinto, poiché sperava di poterlo portare nel proprio campo in funzione anti-inglese (cosa che in effetti avvenne parzialmente con il governo collaborazionista di Vichy).

Con l'armistizio del 24 giugno, l'Italia ottenne dalla Francia solo la smilitarizzazione di un ristretto territorio in Europa e in Africa, oltre che la possibilità di usare il porto di Gibuti nella Somalia francese. La facile avventura si era trasformata in una cocente umiliazione.

 

Cronologia

1° gennaio 1940
L'Italia conferma la sua neutralità nella guerra.

1° febbraio 1940
Von Ribbentrop porta il messaggio di Hitler a Mussolini; lo invita a rispettare i patti, a rompere gli indugi, a entrare in guerra con lui; poi sollecita un incontro con il Fuhrer a brevissima scadenza. Hitler ha fretta di concludere e ha fretta di muoversi.

10 maggio 1940
Ore 5,35, la Germania invade il Belgio, l'Olanda e il Lussemburgo.

10 maggio 1940
L'Olanda è costretta a capitolare e firma l'armistizio.

24 maggio 1940
Disfatta degli anglo-francesi a Dunkerque. I 338mila soldati inglesi si ritirano nella propria isola.

28 maggio 1940
Il Belgio capitola e chiede l'armistizio.

29 maggio 1940
Mussolini convoca un vertice militare, informando che vuole intervenire nel conflitto a fianco di Hitler.

10 giugno 1940
Entrata in guerra dell’Italia a fianco dei nazisti, con la dichiarazione di guerra alla Francia e all’Inghilterra

13 giugno 1940
Parigi è occupata dai tedeschi: sulla Torre Eiffel, sventola la bandiera tedesca, le stazioni radio diramano già notiziari in lingua tedesca. Il governo francese si trasferisce da Tours a Bordeaux.

14-15 giugno 1940
Viene predisposto da Badoglio l'attacco sul fronte francese.

15 giugno 1940
Hitler comunica a Mussolini che rifiuta nettamente l'aiuto delle sue truppe nelle operazioni che sta conducendo in Francia. Mussolini è infuriato, e non lo ascolta, dà quindi l'ordine al Maresciallo Graziani, che predispone  un attacco per il giorno 26 giugno, che è il minimo necessario per far muovere tutta la macchina bellica su un terreno non facile come quello alpino.

17 giugno 1940
La Francia capitola.
I francesi hanno perduto 92.000 uomini; i feriti sono 250.000, 1.500.000 i prigionieri. Dal canto loro gli inglesi lamentano 3500 caduti e 14.000 feriti, i belgi 7500 morti e 16.000 feriti, gli olandesi 2900 caduti e 7000 feriti. Le perdite tedesche ammontano a 27.000 morti e 18.000 dispersi: i feriti sono 111.000. 

18 giugno 1940
Il generale di brigata Charles de Gaulle, riparato a Londra, costituisce un "Comitato nazionale dei Francesi liberi".
Hitler e Mussolini si incontrano a Monaco. Ma il Fuhrer non invita l'alleato al tavolo delle trattative con la Francia, in procinto di firmare la resa a Compiègne.

21 giugno 1940
L'Italia scatena, con un pretesto, l'offensiva contro la Francia lungo l'arco alpino.

22 giugno 1940
Armistizio franco-tedesco nella foresta di Compiegne, dove nel 1918, la Germania aveva dovuto accettare la umiliante resa. La Francia è divisa in due zone: la zona Nord, quella atlantica e quella vicina alla frontiera spagnola sotto diretta occupazione tedesca, la zona Sud sotto l’amministrazione del governo francese con sede a Vichy.

23 giugno 1940
L'offensiva italiana si arena nella neve. Si scatena una tempesta sul valico, trenta centimetri  di neve che bloccano tutto l'apparato trasporti italiano; il freddo congela mani e piedi di 2151 soldati nelle trincee di anfratti, che non avevano addosso né le scarpe adatte né guanti perchè era una campagna estiva. 

24 giugno 1940
Armistizio franco-italiano
per la mini-guerra di 5 giorni con i francesi già sconfitti. All'incontro che si svolge a Roma a Villa Incisa, all'Olgiata, 
il gen. Huntziger per l’esercito francese e il gen. Badoglio per quello italiano alle ore 19,15 firmano l’armistizio. Mussolini ottiene di tutte le sue pretese solo il porto di Gibuti in Africa e la smilitarizzazione di una piccola fascia sul confine libico.
Occupazione italiana di zone francesi limitrofe alla frontiera


Approfondimenti:

pallanimred.gif (323 byte) Le illusioni del Duce di Simone Pelizza

pallanimred.gif (323 byte) Armistice Franco-italien de 1940 (www.chonicus.com)

 

 

 

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