Biografie della Resistenza
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Paolo Emilio Taviani Nato a Genova il 6 novembre 1912. Nell'università del capoluogo ligure
studiò e poi insegnò dalla cattedra di storia delle dottrine economiche (aveva altre tre
lauree, oltre a quella di economia: Legge, Scienze sociali e Filosofia).
Umberto Terracini Nato a Genova nel 1895. Nel 1919 a Torino, ventiseienne, aderì al partito socialista (ala dei comunisti puri) e fu tra i fondatoie dell'"Ordine Nuovo insieme al sardo Gramsci (1891-1937) e al conterraneo Togliatti (1893-1964).Il 28 settembre del 1920 la direzione del PSI si divide tra quanti, come Terracini, sono favorevoli all'espulsione dell'ala riformista del partito, e quanti, come Baratonoe Serrati, proclamano l'esigenza di mantenere unito il partito pur accettando alcuni punti proposti dall'internazionale comunista. Il 28 novembre l'"ala" comunista in un convegno a Imola propone di mutare il nome del PSI in PCI (Partito Comunista d'Italia) affermando l'incompatibilità tra l'adesione all'internazionale comunista e la presenza del partito della frazione riformista "di concentrazione". Ma la vera svolta avviene a Livorno il 15-21 gennaio del 1921 durante il XVII congresso nazionale del PSI. Dopo le proposte di Imola, la corrente massimalista di Gramsci, Bordiga e Terracini si scinde da quella riformista, guidata da Filippo Turati e da quella massimalisti dei comunisti unitari di Giacinto Menotti Serrati, e continua il congresso in altra sede. Altre incomprensioni nascono subito dopo la partecipazione delle due delegazioni PSI e PCd'I al II congresso dell'Internazionale comunista a Mosca. Il relatori al congresso sovietico constatano che i tempi non sono maturi per una rivoluzione mondiale e invita il PSI a espellere la corrente riformista. La prima importante riunione dei comunisti (anche se si chiama II Congresso) avviene il 1° marzo 1922. Le conclusioni di questa assise, sono note come le "Tesi di Roma", e negano qualsiasi ipotesi di collaborazione in funzione antifascista con altre forze socialiste o di democrazia borghese. Obiettivo principale del PC.d'I. resta la prospettiva di uno sbocco rivoluzionario. Il 26 di maggio, mentre si sta estendendo il fascismo con grande adunate a Milano, Bologna, Ferrara, Rovigo, partono per Mosca per una sessione dell'internazionale i leader comunisti Graziadei, Bordiga e Gramsci. Quest'ultimo resterà a Mosca dentro l'esecutivo dell'Internazionale. (Farà ritorno solo nel maggio del 1924). 1922- Mentre sta già mettendosi in moto la Marcia su Roma dei fascisti, il 1° ottobre al congresso socialista di Roma scoppiano violenti polemiche tra massimalisti che espellono i riformisti nella cui corrente c'è Turati,Treves, Matteotti che danno vita al PSU. I contrasti sono sulla funzione antifascista di patto tra popolari e socialisti. Il 22 ottobre Mussolini è al governo, inizia ad agire contro tutti i promotori di turbamenti, il PSI e il PC.d'I riuniti a Mosca decidono di fare una fusione per contrastare più efficacemente il fascismo. Sull'Avanti è pubblicato il Manifesto, ma i firmatari il 29 dicembre sono tutti denunciati. Gli altri iniziano a operare in clandestinità. Il 3 febbraio è arrestato Bordiga, il 1° marzo Serrati, , il 31 tocca a Grieco, resta alla direzione del PC.d'I, solo più Terracini. I due partiti di sinistra vorrebbero fare blocco la restano le incompresioni a impedirlo. Il 21 settembre del 1923, il comitato esecutivo del PC.d'I (ricostituitosi) è falcidiato da una massiccia ondata di arresti per complotto contro lo stato, fra cui Togliatti, Vota, Montagnana, Leonetti. Mentre Bombacci sostiene che tra le due rivoluzioni ci siano affinità. Ma viene sconfessato e invitato a dare le dimissioni. Nel 1924 a maggio rientra in Italia Gramsci, e a giugno dopo l'esplosione del caso Matteotti, propone uno sciopero nazionale che la Cgil rifiuta perché rischioso. Intanto a Mosca viene bocciata una fusione dei comunisti con il PSI ritenuto controrivoluzionario. Il 27 giugno c'è l'episodio dell'Aventino, che i comunisti di Terracini abbandonano e riprendono a partecipare ai lavori della Camera. L'8 novembre 1925 i due organi dei socialisti e comunisti, l'Avanti e l'Unità sono sospesi. L'8 novembre 1926, Antonio Gramsci è arrestato con l'intero gruppo comunista. Terracini già in agosto. Al processo che si conclude il 28 maggio 1928 sono condannati il primo a 20 anni e 4 mesi di carcere, il secondo a 22 anni e 9 mesi. Terracini scontatini 11, nel '37 fu confinato a Ponza poi a Ventotene dove fu liberato nel 1943. Gramsci morirà invece in carcere il 27 aprile 1937. Tornato libero, all'Assemblea costituente del 25 giugno 1946, Umberto Terracini viene eletto vicepresidente. 13 GENNAIO 1947 L'On. Saragat si dimette da presidente dell'Assemblea. L'8 febbraio con una votazione viene eletto Umberto Terracini. La causa è la scissione del PSIUP con protagonista Saragat -che accusa la direzione di essere troppo vicini ai comunisti. Si stacca e fonda il nuovo PSLI, Nenni con quelli che restano fonda il suo partito riportando alla luce il logo PSI. Il 22 dicembre 1947 l'approvazione della Costituzione viene firmata da De Nicola presidente della Repubblica provvisorio, da De Gasperi capo del governo e da Terracini presidente dell'Assemblea. Dopo l'attentato a Togliatti nel '48, con il Paese in altissima tensione con gli scioperi proclamati dalla Cgil (che Scelba afferma essere pretestuosi, proclamati per scatenare una violenza antidemocratica e favorire una insurrezione) Terracini presenta una mozione di sfiducia nei confronti del governo, indicato come responsabile politico e morale dell'attentato, ma la sua mozione viene respinta con 173 voti contro 83. Lui memore della ventennale dittatura fascista (fu Terracini a coniare l' espressione Complesso del tiranno) con disappunto vide creare dopo le elezioni del '48, un sistema che preferiva fotografare le forze in campo piuttosto che incoronare dei vincitori. Lui pensava che chi avrebbe avuto lonere e lonore di governare sarebbe stato deciso dalla mediazione parlamentare e mai nessuno avrebbe mai comandato del tutto, come nessuno sarebbe mai stato escluso del tutto da una parte del processo decisionale o da quello di controllo. Ne rimase deluso. Altro intervento indignato alla Camera nel '54, quando nel periodo in cui furono negate le autorizzazioni ai comunisti per fare le "Feste dell'Unità", Terracini sprezzante rivolse dure parole a "questo Governo che ha permesso le orge a Capocotta e ha vietato la festa dell' Unità". (Capocotta fu lo scandalo politico della vicenda di "Wilma Montesi"; una donna abbandonata morta sulla spiaggia di Torvaianica dopo un festino a base di stupefacenti in una altolocata residenza frequentata da importanti politici e noti facoltosi dell'epoca, poi (e questo fu lo "scandalo") chiamati in causa). Il 2 maggio 1962, alle elezioni del presidente della Repubblica, Terracini è il secondo con 200 preferenze, dopo Mario Segni con 333 voti. In quelle del 16 maggio del 1964 è ancora secondo con 250 preferenze, rispetto a Giovanni Leone che ne prende 319. Muore a Roma il 6 dicembre 1983 all'età di 88 anni. (notizie tratte da cronologia.it)
Giorgio Tosi Nato a Rimini nel 1925 . Risiede a Padova, dove si è laureato in filosofia e in legge. Ha esercitato la professione di avvocato per 40 anni. Ha partecipato alla Resistenza in Trentino. E stato arrestato dalle SS nel giugno 1944: processato e condannato dal Tribunale speciale tedesco di Bolzano, è stato liberato alla fine della guerra. E stato riconosciuto partigiano combattente con 16 mesi di anzianità. Ha ricevuto dal distretto militare di Trento 2 croci al merito di guerra per attività partigiana.
Silvio Trentin Nacque l'11
novembre 1885 a S. Donà di Piave, da una agiata famiglia borghese di proprietari
terrieri. Dal 1896 al 1903 frequentò il liceo-ginnasio Canova di Treviso, poi si
trasferì al liceo «Marco Foscarini» di Venezia. Di quel periodo la sua più grande
passione fu il volo. Prima dei 25 anni aveva già all'attivo parecchie ore trascorse sui
primi fragili biplani apparsi sui cieli italiani.Arrivò quindi il tempo degli studi di
legge. La sua iscrizione all'università di giurisprudenza di Pisa data al 9 dicembre
1904. Si laureò nell'autunno 1908 e la sua tesi fu giudicata meritevole di stampa.
Ottenne la libera docenza in diritto amministrativo e scienza dell'amministrazione a Pisa
il 10 giugno 1910, a 24 anni. Era allora il più giovane insegnante di diritto in Italia. Biografia Silvio Trentin (a cura Centro studi Silvio Trentin)
Antonello Trombadori Nato a Roma nel 1917, figlio del pittore Francesco. Trascorre la giovinezza nella casa-studio di Villa Strohl-fern, entrando in contatto con molti artisti e letterati. Inizia molto presto a occuparsi di critica d'arte. Tra le riviste alle quali collabora, "La Ruota", "Primato", "Città", "Corrente", "Cinema". Antifascista, da' vita a un gruppo clandestino che organizza la fronda al regime dall'interno dei suoi giornali culturali e delle sue organizzazioni, come i Guf, dialogando con il movimento liberalsocialista e approdando poi al Pci. Ne fanno parte Pietro Amendola, Mario Alicata, Pietro Ingrao, Aldo Natoli, Paolo e Cesare Bufalini, Renato Guttuso, Carlo Salinari, Antonio Giolitti. Per questo motivo partecipa ai Littoriali nel 1937 e 1940. Nel 1941, scoperto, viene arrestato per cospirazione antifascista, deferito al Tribunale Speciale, e proposto per il confino, insieme ad altri venti studenti, tra i quali Paolo Bufalini, Antonio Giolitti, Gerardo Pampiglione. Mussolini, per ragioni di opportunità data la notorietà di alcune delle loro famiglie, decide di proscioglierli con atto di clemenza anche dalla pena del confino, "ad eccezione - comse si legge in una relazione della Direzione Generale della Pubblica Sicurezza - di Bufalini Paolo e Trombadori Antonello, non avendo questi ultimi dimostrato di essere pentiti del gesto insano commesso". Dopo il 25 luglio del '43, da' vita alla formazione "Gli Arditi del Popolo" insieme ad altri compagni, tra cui Mario Fiorentini, Fernando Norma, Antonio Cicalini e Lucia Ottobrini. La sera dell'8 settembre Trombadori, insieme con Luigi Longo, prende in consegna un piccolo carico d'armi messo a disposizione dal generale Carboni e lo distribuisce tra la popolazione. E' tra i pochi tentativi di dare una mano allai resistenza che i reparti dell'esercito rimasti in piedi e qualche gruppo di civili stavano opponendo ai tedeschi, soprattutto nel combattimento di Porta San Paolo. Collaboratore di Giorgio Amendola, nell'ottobre del '43 è uno degli organizzatori della Resistenza romana e, insieme ad Alfio Marchini, dei gruppi di azione partigiana, diventando comandante dei Gap Centrali romani. Arrestato dai tedeschi, il 2 febbraio del '44, viene rinchiuso nel carcere di via Tasso. Dovrà la vita ai compagni arrestati che, seviziati, non ne riveleranno l' identità. Trasferito nel braccio tedesco di Regina Coeli, si trova lì detenuto il 24 marzo del '44, la mattina in cui i nazisti irrompono nel carcere per prelevare quelli che sarebbero stati massacrati nel pomeriggio alle Fosse Ardeatine. Si salva solo perché il giorno prima ha avuto una forte febbre ed è ricoverato in infermeria. Nell'agosto del 1944, dopo la Liberazione di Roma, organizza la mostra "LArte contro la barbarie". Nel 1945 presenta lalbum di disegni di Guttuso "Gott mit uns". Amico di Rossellini e di Lizzani (è lui a presentarlo a Rossellini), li aiuta a realizzare il film "Roma Città Aperta". Dal 1945 al 1964 dirige il settimanale "Il Contemporaneo", curando la rubrica di critica d'arte. Membro del comitato centrale del Pci, è poi inviato dell'Unità nel Vietnam in guerra e viene eletto quattro volte deputato. Comunista togliattiano, a partire dal Sessantotto comincia un percorso che lo avvicina ai riformisti e lo porta a prendere le distanze dagli estremismi. Aderisce così alla corrente "migliorista" del Pci (insieme agli amici Paolo Bufalini, Maurizio Ferrara, Rosario Villari, Edoardo Perna), che dopo la morte di Giorgio Amendola ha come punto di riferimento politico Giorgio Napolitano. Quando Craxi diventa segretario del Psi, non apprezza il suo atteggiamento al tempo del rapimento di Aldo Moro, ma ne condivide poi la critica radicale al "comunismo reale" e la scelta occidentalizzante e riformista. Si avvicina perciò ai socialisti, ed è tra quelli che nel Pci avversa la campagna per la difesa della scala mobile. Muore nel '93, a Roma.
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