Biografie della Resistenza Romana          

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Guido Rattoppatore

Operaio, di 30 anni. Nato a Lione (Francia) il 14 giugno 1913 da Raffaele e da Sola Rattoppatore. Rimase orfano di padre a due anni. La madre tornò in Italia, a Roma, dove si unì a Guido Damiani. Dopo le elementari, fu assunto come operaio specializzato presso le officine Atag, sulla via Prenestina. Appassionato di ciclismo, si iscrisse all'Uvi (Unione ciclopedistica italiana) e partecipò come dilettante a numerose gare. Durante il servizio di leva fu arruolato come ciclista presso la I Compagnia del ministero dell'Aeronautica. Cominciò a frequentare i gruppi antifascisti e nel '36 entrò a far parte della cellula comunista di Campo dei Fiori. Nel '40, richiamato alle armi, fu inviato prima a Gorizia poi a Cisterna, come caporal maggiore di fanteria. Alla firma dell'armistizio abbandonò l'esercito e si arruolò nei Gap comunisti. Fu nominato capo-settore e responsabile militare della IV zona che comprendeva i rioni Borgo, Ponte-Parione, Regola-Campitelli. In questa veste organizzò le squadre di partigiani, mettendo in piedi depositi di armi e munizioni, cercando e trasmettendo notizie, passando da una riunione all'altra e partecipando di persona a molte azioni armate. Collaborò anche con Mattei e Labò alla "santabarbara" dei Gap di via Giulia. Ma il 28 gennaio del '44, mentre insieme all'amico Umberto Scattoni stava per attaccare l'albergo Aquila d'Oro, uno dei covi dei nazifascisti, la spia Giovanni Amidei li tradì e furono arrestati dalle SS, dopo un inseguimento per i vicoli della capitale. Rinchiuso nel carcere di via Tasso e torturato (il giorno prima dell’esecuzione gli tranciarono le dita della mano destra), fu fucilato il 7 marzo sugli spalti di Forte Bravetta.

 

Domenico Ricci

Impiegato, di 31 anni. Nato a Paliano (Frosinone) il 9 gennaio 1913 da Felice e da Filomena Frasacco. Sposato, padre di cinque figli. Aderente al Partito d’Azione, faceva parte della squadra militare comandata da Italo Pula. Fu arrestato da agenti della P.S. nella piazza di Centocelle e rinchiuso nel carcere di via Tasso. Fucilato alle Fosse Ardeatine il 24 marzo del ‘44.

 

Raffaele Riva

Operaio, di 47 anni. Nato a S. Agata Bolognese (Bologna) il 29 dicembre 1896 da Alfredo e da Carolina Parmigiani. Sposato con Maria Luigia Nepoti, aveva due figli (Walter e Leda). Combattè nella Prima guerra mondiale. Fu catturato e rinchiuso nel campo di concentramento di Simundenosberg. Cattolico di sinistra, con l'avvento del fascismo fu costretto a lasciare il suo paese per sfuggire alle persecuzioni del fascio locale. Dopo un anno di permanenza in Garfagnana, si trasferì nel quartiere Montesacro di Roma, dove vivevano molti emiliani e romagnoli. Fu schedato come antifascista dalla polizia che gli impose il domicilio coatto, ma ciò nonostante continuò l'attività politica, in clandestinità. Dopo l'8 settembre del '43, insieme ad altri antifascisti organizzò la Resistenza a Montesacro: azioni di boicottaggio, raccolta di armi per le bande armate, diffusione di volantini contro i tedeschi. Ma la rete dell'Ovra si strinse e così, su delazione di una spia, il 23 dicembre fu arrestato nella sua abitazione e rinchiuso nel carcere di via Tasso. Trasferito al terzo braccio di Regina Coeli, nella cella n. 346, fu sottoposto a processo sommario dal Tribunale militare di guerra tedesco e fucilato il 31 gennaio del '44 sugli spalti di Forte Bravetta, insieme all'amico Giovanni Andreozzi. Prima di cadere, gridò "Viva l’Italia libera!".

 

Romeo Rodrigues Pereira

Tenente dei Carabinieri, di 25 anni. Nato a Napoli il 29 novembre 1918 da Romeo e da Elena Masi. Nel '38 entrò all'Accademia militare di fanteria e cavalleria di Modena, dalla quale uscì nel '40 con il grado di sottotenente dei carabinieri. Lo stesso anno, il 15 settembre, si sposò con Marcella Duce. Nel '41 fu nominato comandante di plotone nel Gruppo Squadroni territoriali di Roma. Poco dopo gli fu affidato il comando della 660^ Sezione Carabinieri motorizzata in Africa Settentrionale. Rimase sul fronte per pochi mesi, dal 15 novembre del '41 al 25 gennaio del '42, partecipando a numerose azioni in prima linea e guadagnando sul campo una medaglia di bronzo al valor militare. Si ammalò e dovette tornare in Italia, dove assunse il comando della Tenenza di Roma-Ostia e poi a quella di Roma-Appia. L'8 settembre del '43 si oppose all'ingresso dei tedeschi nella capitale, catturando alcuni prigionieri. Il 7 ottobre fu arrestato dai tedeschi e deportato in Germania, ma durante il viaggio, a Pordenone, riuscì a fuggire. Rientrato a Roma, costituì una banda di carabinieri che agiva nell'ambito della formazione partigiana comandata dal generale Filippo Caruso. Il 10 dicembre fu catturato dai tedeschi, durante una riunione clandestina con il tenente Genserico Fontana, il brigadiere Candido Manca e il colonnello Giuseppe De Sanctis. Condotto prima nel carcere di via Tasso e poi al III braccio di Regina Coeli, fu più volte torturato. Per farlo parlare, fu arrestata anche la moglie Marcella, che con la consorte di Fontana aveva cercato di organizzare la fuga dei due militari, ma era stata tradita da un maresciallo tedesco. Fu fucilato il 24 marzo alle Fosse Ardeatine. Medaglia d'oro al valor militare.

 

Manlio Rossi Doria

Nasce a Roma nel 1905. Compiuti gli studi liceali, nel 1924 si iscrive al corso di Scienze Agrarie dell'Università di Portici (NA): la scelta, già consapevolmente politica é di dedicare il proprio impegno al mondo agricolo e al Mezzogiorno. Gli anni di Portici sono gli anni in cui il suo spontaneo antifascismo, nel contatto con altri giovani tra i quali Giorgio Amendola, e maestri come Giustino Fortunato, si precisa sino a sfociare nell'adesione al Partito Comunista. Nel 1930 é arrestato e condannato a quindici anni di carcere; grazie a due amnistie torna in libertà nel 1935. Matura frattanto un graduale distacco dal Partito Comunista dal quale viene espulso nel 1939. Nel giugno del 1939 é nuovamente arrestato e inviato al confino in Basilicata. Liberato alla caduta del fascismo torna a Roma dandosi all'attività politica; nel 1943, al primo convegno del Partito d'Azione, é eletto nel comitato esecutivo; dopo l'8 settembre é attivo nella Resistenza romana; viene arrestato di nuovo e riesce ad evadere da Regina Coeli.
Gli anni della lotta al fascismo e della militanza nel Partito d'Azione sono gli anni dell'amicizia con Dorso testimoniata dalla importantissima e fitta corrispondenza fra i due.
Nel dopoguerra insegna all'Università di Portici, dove fonda il Centro di specializzazione; é il principale animatore della Riforma agraria in Calabria. Nel 1962 si iscrive al P.S.I.; nel 1969 e nel 1972 é eletto senatore nel Collegio dell'lrpinia. Nel 1975 per motivi di salute abbandona la vita politica, non cessa però il suo impegno sia con regolari collaborazioni giornalistiche, sia in particolare in occasione del terremoto dell'Irpinia, con contributi di analisi e di progetti.
Fin dalla fondazione, nel novembre del 1980, è stato il primo presidente del Centro Studi G. Dorso di Avellino. E' morto a Roma il 5 giugno 1988.

 

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