Il
Settantasette
a cura di Sébastien Croquet
Anche se il movimento del 77 fu per diversi aspetti più
radicale, e tutto sommato, " meno colto e più plebeo " di quello del
68, rimase però un movimento prevalentemente intellettuale, composto al
settantacinque percento di studenti e di dipendenti delleducazione, più o meno
precari. La massa studentesca rappresentò la " fonte " umana di
questo movimento che scoppiò grazie alle esperienze passate e alle strutture
preesistenti, ma però con una energia innovativa. I gruppi che lo composero, anche i più
opposti e contradditori, ebbero in comune una rappresentazione e una composizione sociale
imperniata su un soggetto centrale e costante, lo studente.
Senza aderire totalmente alle dottrine palingenetiche, il movimento
studentesco del 77 si inserì nella lunga tradizione e nella scia della stagione dei
movimenti iniziata nella metà degli anni sessanta, ma in un contesto caratterizzato da
nuovi dati e nuovi assetti sociali, economici e politici.
Questa inedita situazione cambiò del tutto la natura stessa e la
fisionomia della contestazione, nei confronti dei precedenti periodi di lotte. Questo
provocò unimprovvisa radicalizzazione verso vertici di violenza mai raggiunti
prima, che ebbe per effetto di precipitare la fine del movimento del 77.
In effetti, con la crisi economica che travolse lEuropa negli
anni settanta, si assisté ad una vertiginosa escalation della disoccupazione, soprattutto
giovanile. A questo fattore economico che provocò laggravarsi e lamplificarsi
del disagio sociale, si deve aggiungere limprenscindibile democratizzazione e la
progressiva apertura degli studi universitari.
Luniversità e i diplomi persero allora il loro valore simbolico
di " ascensore sociale " e cessarono di incarnare il modello
assoluto di garanzia, di successo e di sicurezza professionale. A partire del biennio
1975-1976, limpostazione di nuove regole di concorrenza nel mercato del lavoro,
accoppiata alla generalizzazione continua e regolare del deprezzamento del lavoro
intellettuale (della forza-lavoro mentale) portarono alla nascita di una nuova figura
sociale, quella dellintellettuale massa, che diventò il nuovo soggetto teorico
della " rivoluzione ".
Questa tesi venne approfondita e sviluppata dalle diverse componenti
del movimento del 77, soprattutto dallautonomia bolognese. Nella ricostruzione
degli eventi storici, si constata che, concretamente, fu la circolare del ministro della
pubblica istruzione Malfatti del 3 dicembre 1976, che vietò agli studenti il diritto di
dare più esami nella stessa materia e venne interpretata dagli studenti "
come
la prima mossa in vista di altri e ben più gravi provvedimenti di
controriforma
", ad unificare e saldare in un movimento di protesta strutturato
(in questo caso, studentesco), lentropia generale e il clima di forte tensione.
Per tutti questi motivi, il movimento del 77 può essere
interpretato come la conclusione logica e prevedibile dellaggravarsi e del
peggioramento della situazione economica e sociale.
Origini e storia del Movimento del
'77
Il '77 e il femminismo
L'ala "creativa"
Le componenti politiche del
Movimento
Un giudizio conclusivo
Cronologia
Bibliografia
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Percorsi
in rete
1968-1977: gruppi e
movimenti si raccontano Bibliografie, documenti, immagini, links
La storia di Fausto e Iaio
Il
Movimento del 1977
Foto del '77 di
Tano D'Amico
Tesi di laurea
sul Movimento del '77
La storia di Radio Alice
Associazione "Walter Rossi"
Cronologia
degli anni di piombo (1969-1981)
Cronologia terrorismo e stragi
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