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Fascismo e deportazioni

Le responsabilità di Mussolini

Dibattito

pallanimred.gif (323 byte) Luigi Miragliuolo: "I fascisti fornirono perfino scorte armate ai treni per Auschwitz"

Dopo quasi 17 pagine di taglia incolla con una serie di balle, perchè di questo si tratta, abbiamo appurato che Mussolini non era il capo del fascismo, era si il capo del governo italiano, ma soffrendo evidentemente di demenza senile, firmava qualsiasi cosa senza sapere di che si trattava. C'è del grottesco, si postano un mare di cose, rifiutandosi di andare al nocciolo del problema di cui da qualche mese qui si discute. Mussolini vista un documento dove viene richiesto il nullaosta alla consegna degli ebrei croati, documento dove esplicitamente viene fatto riferimento alla "eliminazione", il documento è del 42 e si continua come se nulla fosse a pretendere di dimostare l'indimostrabile. Ci dispiace che a qualcuno non vada giù la verità, ma come diceva un grande del cinema, la felicità è dire la verità senza far piangere nessuno. Sulla liceità degli atti compiuti dai membri della resistenza a danno dei fascisti di Salò, c'è una letteratura e una giurisprudenza vastissima, sentenze della suprema corte compresa, e il solito giochino sulle ragioni degli uni e degli altri francamente non ha nulla a che vedere col problema di fondo che resta Per chi e cosa si battereno gli uni e per chi e cosa si batterono gli altri.

Una domandina facile facile, per caso qualcuno in 17 pagine ha trovato una qualche confutazione al documento in questione ? . Si fa riferimento ad appunti vari in cui si fa esplicito riferimento a massacri ripetuti e continuati all'est, c'è nella lettera di Alfieri a Ciano, che fu giubilato proprio in quei giorni, una denuncia precisa dello sterminio praticato all'est, non si parla delle camere a gas, ma di massacri ripetuti e continuati, per centinaia di migliaia di persone solo per quello che riguarda i ghetti di Varvavia e di Lublino. Il FIORITO che viene qui a pretendere di insegnarci la storia e non s'accorge nella foga che il documento di Alfieri è un'atto di denuncia di cosa sia veramente il nazismo, ma Mussolini queste cose le sapeva già.. Mussolini fa propria la politica verso gli ebrei già dal 38, con le leggi razziali, non c'era mica bisogno di postare la lettera di Alfieri per sapere che sapevano.  Non è forse Mussolini che firma il documento su cui è nata la discussione nell'agosto del 42 ? e non è sempre Mussolini che in un incontro con Himmler avvenuto a Roma nell'ottobre del 42, fu informato da quest'ultimo che la Germania stava deportando tutti gli ebrei dai paesi che controllava e che in Russia era stato necessario fucilare un consistente numero di ebrei compresi donne e bambini perchè appoggiavano i partigiani ? Per inciso Mussolini, fu d'accordo nel rilevare che questa era <<l'unica soluzione possibile>>. (La Storia della Repubblica di Mussolini, Pag. 245, Aurelio Lepre, Mondadori). Sempre in quella visita, Himmler parlò degli ebrei internati in campi di concentramento nell'Europa Orientale e di mortalità molto alta. Il giudizio di CIANO a riguardo fu <<Non dice niente di molto importante, ma quel che conta è il tono del suo colloquio estremamente misurato>>. (DIARIO, Galeazzo Ciano, RIZZOLI).   Quindi sapevano già. Certo lo sterminio di massa scientificamente organizzato non era a conoscienza diretta di Alfieri, ma quello che quest'ultimo scrive è un'atto di denuncia devastante comunque. E però non confuta il documento in questione, semmai lo supporta.

Per il sorriso circa la cancellina di DE FELICE, suggerisco anzitutto di leggerlo DE FELICE, si noterà che delle cose appena trascritte De Felice non ne parla affatto. Si commenta da sola l'espressione tipicamente fascista sul De Felice che è stato o meno comunista convinto (mai stato comunista De Felice), manco se la cosa fosse una patente di autenticità in se. La storia non si fa con queste considerazioni buone al massimo per un comizietto fra camerati.

Per caso la testimonianza di EICHMANN sul fatto che i nazisti avevano interesse ad occultare la vera entità del loro lavoro dimostra che il documento in questione era falso e che Mussolini non sapeva nulla ? Oppure significava che i nazisti avevano interesse propagandistico a non rivelare la natura dei loro piani ?

Non è affatto una enormità il fatto che Mussolini avesse sposato in pieno le tesi naziste, lui fa le leggi razziali, lui propone stati fantomatici all'estero esattamente come proponevano i nazisti, solo che questa gente era in europa da vari secoli, con i propri beni, le proprie radici. E' la semplice verità. Qui si continua a fare propaganda, all'insegna di "i fascisti dicevano una cosa e ne facevano un'altra". Fanno un congresso a VERONA, dichiarano che gli ebrei sono nemici, le varie polizie danno alla caccia, forniscono guardie ai campi etc, e qui si continua a negare come se nulla fosse.  Come mai non c'è una parola circa i "centri per lo studio del problema ebraico" creati già nel 42 a Trieste,  ad Ancona, a Milano, a Firenze. Perchè non dire che da questi sinistri centri fu compiuta la localizzazione e la identificazione degli ebrei italiani e che all'indomani dell'8 settembre i nominativi e i documenti anagrafici raccolti "a scopo di studio" furono la condanna a morte per migliaia di ebrei ?.

Fiorito, nella foga giustificazionista, tralascia che KAPPLER testimone al processo EICHMANN dichiarò testualmente che "le autorità fasciste avevano dato ordine alla polizia, agli iscritti al partito fascista e persino ai civili, di arrestare tutti gli ebrei che si potessero trovare", Quindi "autorità fasciste" non la Gestapo, e non è forse vero che nel 1947 ci fu una sentenza della corte di assise di Roma contro imputati italiani che stabilì che nella capitale c'erano sei (6) bande che si occupavano "sia della cattura degli ebrei che del sequestro dei loro beni". ? Come mai  con le liste della questura,  i fascisti, non la gestapo, nella sola Roma in otto mesi arrestano e deportano 1086 ebrei ? molti più che la Gestapo quindi. Fiorito, invece ha cercato di dimostare che fu merito dei fascisti non l'arresto compiuto dai fascisti stessi ma la salvezza di quelli che non furono arrestati. Una roba abominevole.  Forse il  FIORITO che viene qui a raccontarci roba non sa che i fascisti di Salò fornirono a volte anche la scorta ai treni per Auschwitz

Testimonianza di FRIDA MISUL in Rugiardi, livornese, deportata ad AUSCHWITZ nel  1944, dichiara che il convoglio fu scortato da "uomini delle SS ed elementi delle BRIGATE NERE" i quali, durante il viaggio "preferivano gettare ai cani gli avanzi del loro cibo piuttosto che passarli a noi".  Qualche testimone lo teniamo pure noi e di quelli buoni.

Sempre a proposito degli ebrei di Roma, Kappler, nel rapporto che inviò a Wolff all'indomani della razzia al ghetto parla di <<il comportamento della popolazione italiana è stato di aperta resistenza passiva, che in molti casi singoli si è trasformata in assistenza attiva.... La parte antisemita della popolazione non ha dato segni di vita durante l'operazione: soltanto una gran massa di gente che in qualche singolo caso ha cercato di interporsi fra la polizia e i giudei>> Come si può vedere, i fascisti non c'entrano nulla con la resistenza passiva della popolazione.

Questa cosa di Buffarini è patetica, perchè non solo non smentisce il contrabbando, tant'è che la fonte è CIANO, ma tralascia una cosa fondamentale, che i tedeschi che comandavano lo ritenevano un loro uomo di assoluta fiducia, e che EICHMANN come fu dimostrato al suo processo non prendeva ordini, perchè in fatto di deportazioni era il superiore di se stesso.

Abbiamo fatto anche un'altra scoperta, che le SS italiane erano avulse dalla realtà fascista, una cosa comica, così come quella che poichè alcune delle svariate polizie dipendevano dalla Gestapo, la RSI è innocente, evidentemente i repubblichini erano stati messi lì dai marziani e in 60 anni non ce ne siamo accorti. Per inciso, nel 1944 l'intera aereonautica della RSI fu incorporata nelle forze armate del REICH, con tanto di giuramento a Hitler, la X MAS aveva una specie di trattato di alleanza con il REICH, e qui stiamo al penoso tentativo di scindere le 2 cose (III REICH e Salò).

Adesso passiamo all'analisi dei  vari punti :

1. Kock, protetto da Buffarini Guidi (ma non era in odore di santità ?), viene arrestato nel settembre 1944 all'insaputa di Buffarini,  dalla Muti su ordine del prefetto Basso, e Buffarini scrive a Mussolini per negare che ci siano sevizie a danno dei detenuti a opera della banda KOCK tentando di ribaltarne la colpa sull'elemento della Muti che aveva effettuato l'arresto (si chiamavano banditi tra di loro) e Kock viene liberato dai fascisti alla immediata vigilia della liberazione, tant'è che se la squaglia insieme al gen. Montagna capo della polizia di Salò (che combinazione vero ?), e fu fucilato, non da partigiani dell'ultima ora, bensì a Roma, dopo un regolare processo dell'alta corte di giustizia, da un regolare plotone di esecuzione di agenti di PS in divisa. Ci sono anche le foto.

2. I vecchi piantoni del Battaglione BOZEN  morti a Via Rasella avevano tutti un'età compresa tra i 26 e i 43 anni, conosciamo la data di nascita di ciascuno, non facevano affatto i piantoni, poichè erano tutti armati con mitra MP40, fucili, pistole e bombe a mano, tant'è che uno dei superstiti dice avevano tutti 5 o 6 bombe a mano attaccate alla cintura che moltiplicarono in modo devastante gli effetti dell'esplosione.  Piuttosto arzilli e agguerriti per dei vecchi piantoni, ma non basta, il 3° btg. Bozen dipendeva direttamente dal comando  SS in Italia e a Roma era aggregato alle SS dipendenti da Kappler. Roba da dame di San Vincenzo, vero ? 

3. La chiamata per le Ardeatine inizia all'alba del 24 marzo, Mussolini era preoccupato per l'effetto sulla popolazione che avrebbe alienato ulteriori simpatie alla RSI, (quindi preoccupato dall'effetto politico) l'ordine di rappresaglia fu dato da Kesserling la sera stessa dell'attentato. Secondo Rachele Mussolini, riuscì solo a fare una protesta, poichè l'ordine era già stato dato. Una protesta, tutto qui, il presunto capo di uno stato che si dice sovrano, vede fucilare sul proprio territorio 335 propri cittadini e si limita ad una protesta.  All'anima dello stato sovrano e del diritto internazionale. E' curiosa poi questa cosa di  Caruso consegna 50 innocenti per la rappresaglia, su ordine di Buffarini, quindi collaborano attivamente e poi su ragionamenti astrusi, dobbiamo considerarli delle mancate vittime, con la logica che "se per caso  mia nonna avesse avuto le ruote, sarebbe stato un carretto", il però tale pervicacia nell'arrampicarsi sugli specchi ci dimostra solo che l'elemento fondante del fascismo è la vigliaccheria etica.

4. è vero che Kappler fu condannato solo per i 5 in più ma in assise, successivamente , il Tribunale Supremo Militare, con sentenza 25.10.1952 n. 1711 (ibidem, pag. 83) ha rovesciato tale impostazione dichiarando illegittimo l'esercizio della rappresaglia in relazione alla legittimità dell'azione italiana: "Via Rasella, alla luce delle norme del diritto internazionale, si pone in termini di rigorosa linearità: la sua qualificazione non può essere altro che quella di un atto di ostilità a danno delle forze militari occupanti, commesso da persone che hanno la qualità di legittimi belligeranti".
Ricordo inoltre che per l'ordine della rappresaglia, Kesserling fu condannato a morte, rappresaglia che fu considerata contraria al diritto delle genti. Infine c'è anche il processo Priebke dove quest'ultimo  si è beccato l'ergastolo.

Diciamola tutta la verità, senza salire sugli specchi, senza se e senza ma. L'asineria non va mai bene specie se è accompagnata dalla malafede.

5. I combattenti del corpo volontari della libertà sono considerati forze legittime dello stato dal lontano 1945, da prima che terminasse la guerra, con apposito decreto del Luogotenetente del Regno Umberto di Savoia, quindi c'è una legge altro che tribunali militari, infine  c'è una sentenza della corte di cassazione circa i fatti di Via Rasella, che conferma la piena legittimità dell'operato dei GAP (Cassazione - Sezione I Penale - Sent. n. 1560/99 - Presidente R. Teresi -  Relatore A. Mabellini) può essere letta per intero qui:  http://www.infoius.it/sentenze/archivio/sent_cass_99/1560SE~1.html e mette la parola fine su tutte le chiacchiere senza costrutto fatte dai neofascisti per 50 e passa anni.

Non sono i tribunali militari, che nel dopoguerra furono più che indulgenti con i reduci di Salò, per decisione americana (vedasi a riguardo processo Borghese)  che decidono la legittimità o meno di uno stato, la RSI fu uno stato fantoccio, tant'è che non fu riconosciuto da nessun paese neutrale, nemmeno dalla Spagna di Franco, fu uno stato nato solo sulla forza delle baionette naziste, senza queste non sarebbe mai esistito, altro che diritto internazionale. Non c'è nemmeno la mera filosofia del diritto, non essendo  legittimato da alcun sentimento di massa prevalente da parte della popolazione, e secondo De Felice, già al 25 luglio, Mussolini era un cadavere politico e, udite, udite, sempre secondo De Felice la scelta di far nascere la RSI da parte di Mussolini è l'origine  della guerra civile in Italia. << La costituzione della Rsi fu infatti all'origine della guerra civile ..... che, nel 1943-1945 insanguinò le regioni occupate dai tedeschi, divise profondamente gli italiani e scavò solchi di odio tra loro....>>  (Mussolini L'alleato, La guerra civile, pag. 69, DE FELICE, EINAUDI) La decisione alleata di considerare alla stregua di forze regolare le unità della RSI fu dettata da ragioni politiche ed etiche, politiche come risulta anche dagli archivi dell'allora OSS che sono stati di recente messi a disposizione, etiche perchè non fu costume degli alleati darsi alle esecuzioni di massa a danno di prigionieri in operazioni tipo cefalonia per intenderci.  Non era un governo collaborazionista ? e come lo vogliamo definire allora ? di servi ? Cosa lo distingueva dai vari governi QUISLING ? Non è dato saperlo.

6. I fascisti parteciparono alla strage di Marzabotto, come alle altre compiute dalla colonna REDER, ci sono le testimonianze degli scampati al processo REDER, dove si parla di italiani vestiti da tedeschi che rispondono in dialetto alle vittime, altro che le proteste postume di Mussolini. Le stragi proseguirono fino alla fine della guerra, addirittura  il 2 maggio (strage di Avasinis), anche ad opera di italiani, come da "armadio della vergogna". Furono i partigiani a difendere la popolazione, non certo lo squallido e squalificato duce di Salò che si limitò di tanto in tanto a qualche protesta a cose fatte, altro che capo di stato. Almeno i partigiani, come nel caso di Avasinis, fucilarono tutti i componenti responsabili che riuscirono a catturare, siano essi tedeschi che italiani.

7. Circa lo sterminio degli ebrei ad opera dei comunisti in Polonia, faccio osservare che se non è diventato un covo di comunisti (ma la vedo dura visto che si trova a Los Angeles)  il Wiesenthal Center che è uno delle maggiori organizzazioni che si occupano di antisemitismo, di questa cosa  non c'è alcuna traccia. Le testimonianze postate, prese da IL LIBRO NERO DEL COMUNISMO,   parlano di restituzione bilaterale di profughi e prigionieri, o impedimenti ad accessi al proprio territorio da parte di profughi che è cosa diversa dal poter dire che NKVD e GESTAPO agirono all'unisono allo sterminio. La politica dell'URSS dall'agosto del 39 (patto Russo-tedesco) fino al giugno del 41 è stata quella di non causare alcun casus belli con la Germania, quindi una politica di appaseantement, che nulla a che vedere con la Shoah (che peraltro ancora non c'era). l'Unione Sovietica e la Germania in quel momento erano alleate, (è provato che Hitler non pensò mai di rispettare quell'alleanza), si spartivano l'europa dell'est, e  questo non ha nulla a che vedere con l'antisemitismo e la resistenza italiana.  Le considerazioni del FIORITO sono delle autentiche demenzialità, dove vengono citate delle statistiche non si sa a che titolo e da quale fonte, non si capisce perchè dovevano deportare gli ebrei polacchi e non i milioni di ebrei residenti nell'URSS.  C'erano comunità ebraiche nelle repubbliche baltiche, nellla bielorussia, in ucraina, in Russia. La persecuzione e lo sterminio in questi territori fu compiuta a cura dei nazisti e dei loro complici successivamente al giugno del 41.  Parlare di  retaggio culturale marxista, in piena era unione sovietica è cosa comica, non erano forse ebrei una  parte dei dirigenti sovietici ?  Siamo seri, a proposito,  Marx stesso era ebreo, il suo condannare tutte le appartenenze etniche è una faccenda completamente diversa che non ha niente a che vedere con l'antisemitismo, nell'intezione di Marx il dato ideologico era superiore e trasversale all'appartenenza etnica. Siamo di fronte a un'operazioncina di propaganda di bassa lega, basata sul nulla, se non sulla base di un ridicolo assunto che non sta in piedi nemmeno come fattore temporale, deve far passare la proprietà transitiva che la resistenza era antisemita e quindi non deve parlare delle colpe fasciste. La cosa si commenta con una sola parola. Penoso.

 Circa la causa della RSI quale motivo dell'incidenza dei comunisti nella resistenza italiana, vedasi sempre DE FELICE che scrive <<Senza la RSI la resistenza avrebbe avuto un carattere patriottico, di lotta di liberazione contro l'occupante tedesco; i suoi aspetti sociali, mancando in gran parte la possibilità di identificare ideologicamente il nemico politico con il nemico di classe, avrebbero avuto meno peso e, quindi, i comunisti meno possibilità d'incidenza, di egemonia e di strumentalizzazione del movimento partigiano>>. (De Felice, op.cit. Pag. 69)

8. Secondo De Felice, il ruolo di Mussolini fu nullo, egli infatti scrive <<Mussolini come capo politico della RSI non esistette quasi. Un pò perchè consapevole di poter fare ben poco, in sostanza di aver fatto tutto quello che poteva fare dando il suo nome alla RSI; un pò perchè voleva evitare di collezionare nuovi scacchi e nuove umiliazioni>>. (De Felice, op. cit. Pag. 70) Questo è il quanto. Quindi non fece nulla perchè consapevole di non contare nulla. De Felice va prima letto, e poi utilizzato altrimenti si rimediano solo delle figuracce.

9. Dove e perchè nascono le Foibe andrebbe chiesto a chi ha aggredito la jugoslavia, a chi si è compiaciuto delle stragi compiute a danno dei civili slavi prima dell'8 settembre e non mettersi postare balle senza costrutto alcuno. La X MAS operò al confine orientale nell'ambito dell'operazione ADLER, una operazione condotta dal comando tedesco a protezione della ritirata di Loehr tant'è che terminata ADLER la X fu brutalmente allontanata da Gorizia per volere di RAINER, gaulaiter di quei territori, che sotto il nome di Adriatisches Kustenland, furono  annessi al REICH con decisione di Hitler del 10 settembre 43 e resa pubblica il 1  ottobre del 1943, lo sanno pure le pietre, tranne FIORITO s'intende. Non difesero un bel niente. A Trieste agì un certo ODILO GLOBOCNICK, le cui referenze si possono trovare al Wiesenthal Center, ma senz'altro il redivivo Appellius  tenterà di far passare la favola per i gonzi che in fondo coloro che collaborarono con Globocnick lo fecero in realtà per ridurre i danni.

 

9.  Non è affatto vero che l'Italia fu l'ultimo paese europeo ad entrare in guerra, (l'URSS, la grecia, la jugoslavia, erano sulla luna ?) bensì è vero che aggredì sempre gli altri paesi senza mai essere attaccata da alcuno. E' ampiamente dimostrato, che il sentimento popolare non era affatto favorevole alla guerra, le "manifestazioni oceaniche" erano organizzate dal regime.

10. Dichiarazione di Borghese al proprio processo :"Nella repubblica sociale italiana la funzione amministrativa dipendeva da Graziani, mentre la funzione operativa dipendeva dalle autorità germaniche. Il comandante Wolff era responsabile dell'ordine pubblico", non possiamo farci nulla se lo ha dichiarato J.V. Borghese.  Era Wolff che decideva dove e quando impiegare i reparti della RSI in funzione antipartigiana, Borghese non venne affatto assolto, ma fu condannato ad una pena corretta come il conto di un droghiere grazie ai buoni uffici della sua famiglia, che ottenne grazie ad un "forum principis di feudale memoria" come ebbe a dire il presidente emerito della corte costituzionale, allora Avv. di parte civile, Giuliano Vassalli, prima il trasferimento del processo da Milano a Roma e poi la"correzione del conto come da un droghiere", e tutto quello che è stato per 50 anni bollato come chiacchiere, ha trovato conferma qualche settimana fa all'apertura degli archivi americani. E' inesatto anche il fatto del fatto storico acquisito circa il comando di Graziani. Già in Africa, era accaduto che MESSE avesse avuto ai propri ordini divisioni tedesche,  nel 43 in Tunisia, e prima ancora BASTICO sempre in AFRICA anche se in questo caso si trattò di un fatto solo formale.

11. Il penoso tentativo di far passare la resistenza come antisemita e terrorista, dimostra il miserevole livello intellettuale dell'autore dell'affermazione. Le azioni dei GAP non furono inventate a Mosca in qualche sotterraneo del NKVD, bensì furono copiate da Ilio Barontini, dalle Unitè Du Choc della resistenza francese. Il compito della gueriglia urbana era quello di rendere insicure le retrovie del nemico, al fine di fiaccarne il morale. Fu fatto e molto efficacemente. Il terrorismo semmai fu quello dei franchi tiratori fascisti organizzati da Pavolini che sparavano sui passanti senza distinzione, come a Firenze per esempio.  Basterebbe leggere Beppe Fenoglio per comprendere che il reclutamento partigiano fu una vicenda spontanea e l'aderire a formazioni comuniste o gielliste, o autonome, fu dettato solo ed esclusivamente dal caso, poichè si andava con la banda più vicina. Posso però capire che per chi è abituato a leggere Pisanò è difficile passare di colpo a Fenoglio.

Per concludere ricorderò l'organizzazione di una scuola di razzismo presso la scuola allievi ufficiali di Fontanellato (Parma). Dal 15 marzo al 22 agosto 1944 fu inaugurata presso la scuola un corso di cultura politico razziale tenuto dal maggiore Sergio D'Alba, gli argomentio del corso erano tre: le razze umane; ebraismo e massoneria; storia contemporanea (a partire dalla rivoluzione francese che <<segna il più grande trionfo dell'ebraismo internazionale>>). (LA storia della repubblica di Mussolini, Aurelio Lepre, pag. 250), e sempre Lepre narra che a detta della memorialistica fascista, coloro che frequentarono tale corso sono stati considerati <<il meglio della guardia nazionale repubblicana>>, e che alla fine di tale corso, svolsero il tema <<Come concepite un'azione razzista nella Repubblica sociale italiana>>.

Continuiamo a sostenere che non sapevano nulla ?

 

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pallanimred.gif (323 byte) I campi di concentramento fascisti 1940-1943

pallanimred.gif (323 byte) I lager italiani: Risiera S. Sabba - Fossoli - Bolzano - Grosseto - Borgo S. Dalm.

 

 

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