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Gli Arditi del Popolo, la prima organizzazione antifascista
(1921-22)
Benché l'antifascismo inteso sia come
teorizzazione politica che come risposta militare - nasca quasi contemporaneamente alla
comparsa dello squadrismo, le prime forme di resistenza al fascismo sono sicuramente meno
note di quelle legate alle esperienze della guerra civile spagnola e della Resistenza. Nel
secondo dopoguerra, l'antifascismo sconfitto degli Arditi del popolo è stato relegato ai
margini della storiografia, benché dietro esso vi fossero sia - come notò Guido Quazza -
"tutta una storia", sia le stesse ragioni fondanti della Resistenza. Tra le
ragioni di questa parziale rimozione, vi possono essere quella delle origini e della
natura della prima associazione antifascista (permeata da miti arditistico-dannunziani,
successivamente fatti propri dal fascismo, e, al contempo, attestata su posizioni
genericamente rivoluzionarie) e quella della difficile autocritica degli attori di allora
(dalle istituzioni alle forze politiche e sociali) le quali non compresero appieno la
portata del fenomeno fascista e che, tranne qualche eccezione, ostacolarono la diffusione
dell'antifascismo del 1921-22. Un antifascismo forse (e comunque solo per taluni aspetti)
distante, per contenuti e forme, da quello istituzionalizzatosi nell'Italia repubblicana;
ma pur sempre un antifascismo nel quale l'esperienza resistenziale e il movimento
democratico sorto da essa trovano la loro origine.
Nascita
degli Arditi del Popolo
I numeri
dell'organizzazione
La struttura militare
I simboli dell'arditismo
I partecipanti
La breve storia degli Arditi del Popolo
Enrico Griffith
Galleria di immagini
Nota: la premessa e le schede storiche sono a
cura di Eros Francescangeli, dell'Università di Parma. |