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L'antifascismo nelle carceri e al confino
Nell'inverno del 1925, approfittando
dellattentato progettato dal deputato Tito Zaniboni, denunciato in anticipo da una
spia (4 novembre 1925), Mussolini fece occupare le logge massoniche, sciolse il Partito
Socialista Unitario e ne soppresse lorgano La Giustizia, simpadronì
del Corriere della Sera e della Stampa, sciolse centinaia di associazioni,
decretò il licenziamento di migliaia di impiegati statali, tolse la cittadinanza agli
esuli politici, modificò o Statuto stabilendo che al capo del governo, nominato dal re e
non più soggetto alla fiducia parlamentare, venivano attribuiti poteri speciali tra cui
la nomina a sua discrezione dei ministri e la decisione sugli argomenti in discussione in
Parlamento. Allinizio del 1926 vengono abolite le amministrazioni locali di nomina
elettiva e il sindaco viene sostituito dal podestà di nomina governativa.
E non era finita. In seguito a un altro attentato
assai misterioso, che venne attribuito al giovinetto Anteo Zamboni, linciato sul posto a
Bologna il 31 ottobre 1926, Mussolini sciolse tutti i partiti a eccezione,
naturalmente, di quello fascista , soppresse i giornali antifascisti,
istituì la pena del confino, introdusse la pena di morte, creò la polizia
segreta (OVRA), proclamò la decadenza di 120 deputati dopposizione accusati di aver
disertato i lavori parlamentari, compresi però i comunisti che a Montecitorio erano
rientrati tentando di far sentire la loro voce di opposizione. Nel novembre del 1926
istituì il Tribunale speciale fascista con la legge n. 2008 recante "Provvedimenti
per la Difesa dello Stato". Esso reintroduceva la pena di morte per gli attentati
contro la persona del Re e del capo del fascismo e puniva con sanzioni severissime ogni
attività politica contraria al regime. Tutti i partiti politici erano già stati sciolti
e messi fuori legge. Tale attività dunque, era bollata come "sovversiva".
Tutti questi provvedimenti passarono in novembre
alla Camera e al Senato senza che fosse consentita la minima discussione. Durissime
condanne furono comminate agli oppositori (da 20 a 23 anni di carcere a Gramsci,
Terracini, Scoccimarro), ma furono centinaia gli antifascisti che popolarono le carceri e,
in un secondo momento, i luoghi di confino (Ponza, Ventotene, Lipari, Ustica, Tremiti
ecc.).
La nascita
della dittatura fascista e le leggi "fascistissime"
Il
Tribunale Speciale
Donne
davanti al Tribunale Speciale
Al confino
a Ponza
Al confino
a Ventotene
Al confino
a Ustica
La fuga da Lipari di Carlo Rosselli, Emilio
Lussu e Francesco Fausto Nitti (1929)
Che cos'è il
confino
La vita dei confinati (dal
saggio di Monica Favaro sulle lettere dei confinati vercellesi e biellesi)
links:
Centro
Studi e Documentazione Isola di Ustica Saggi, fotografie sul periodo del
confino politico degli antifascisti a Ustica
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