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Che cos'è il confino?
Provvedimento di pubblica
sicurezza consistente nell'obbligo di dimorare in un comune della repubblica italiana
diverso dalla residenza del confinato o in una colonia agricola, per un periodo da uno a
cinque anni, con l'obbligo del lavoro e con l'osservanza delle prescrizioni stabilite
dalla legge e dall'autorità competente. Nel codice penale Zanardelli, il confino era
considerato una pena. Durante il fascismo, il confino fu quasi esclusivamente applicato
alle persone ritenute svolgenti attività contraria alla politica del regime. L'istituto
del confino è stato profondamente mutato, con la legge 27 dicembre 1956, n. 1423, al fine
di dargli una disciplina coerente con la Costituzione. In base a tale legge è lasciata al
questore la facoltà di diffidare a cambiare condotta quelle persone il cui comportamento
risulti socialmente e moralmente riprovevole. Qualora le persone suddette non abbiano
cambiato condotta nonostante la diffida del questore, quando siano pericolose per la
sicurezza pubblica o per la pubblica moralità, può essere applicata ad esse, nei modi
stabiliti dalla legge citata, la misura della sorveglianza speciale della pubblica
sicurezza. Alla sorveglianza speciale può essere aggiunto, ove le circostanze del caso lo
richiedano, il divieto di soggiorno in uno o più comuni o in una o più province. Nei
casi di particolare pericolosità, può essere imposto l'obbligo del soggiorno in
un determinato comune. La misura di prevenzione è applicata con provvedimento del
tribunale, che ne stabilisce altresi la durata.
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