La battaglia di El Alamein
a cura di Roberto Biagioni
Quello che spesso viene ignorato dalla
gente è che nel deserto sahariano presso la località conosciuta come El Alamein, in arabo Due Bandiere, non
si consumò una singola battaglia ma una serie di azioni che si dipanarono dal 30 Giugno
1942 al 4 Novembre dello stesso anno. Quattro mesi di furibondi combattimenti che
capovolsero le sorti del secondo conflitto mondiale causando la fine del sogno di Rommel e
del suo Fuhrer di raggiungere lEgitto e impadronirsi dei preziosi pozzi di petrolio
che si trovavano in Iraq, Iran e Siria.
La scelta di questa luogo non fu però
casuale: già nel 1941 lesercito inglese decise di erigere in questo luogo l
estremo baluardo difensivo contro gli eventuali attacchi rivolti verso Est e il Delta del
Nilo. Tutto ciò, come vedremo, per evidenti regioni territoriali e logistiche:
·
Il Sahara egiziano
in questo punto si restringe formando un passaggio di soli 60 Km. delimitato da un lato
dal mare e dallaltro dalla inospitale depressione di el Qattara formata da paludi e
sabbie mobili che impedivano azioni di aggiramento a largo raggio.
·
Una linea
ferroviaria e una strada costiera la univano ad Alessandria, la principale base logistica
distante poco più di 100 Km. Oltre a ciò un acquedotto portava acqua dolce direttamente
sulla linea dei combattimenti facilitando in maniera sensibile lo svolgimento delle
operazioni.
Per comprendere la caotica evoluzione
degli avvenimenti è fondamentale conoscere i due schieramenti che in quel torrido deserto
si contrapposero nellestate del 1942. Le forze
italo tedesche schierarono da nord
a sud i seguenti reparti:
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XXI Corpo dArmata: Divisione di Fanteria
Trento, Bologna e la 164.a ID germanica. A supporto due battaglioni di Fallschirmjager
della Brigata Ramcke.
·
X Corpo dArmata: Divisione di Fanteria
Brescia, due battaglioni della Brigata Ramcke, la Divisione Paracadutisti Folgore e la
Divisione di Fanteria Pavia.
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Divisioni Corazzate erano arretrate in modo da
poter intervenire nei punti in cui la linea del fronte fosse ceduta. Anche in questo caso
da Nord a Sud troviamo la 15.a Panzerdivision, la Divisione Corazzata Littorio, la 21.a
Panzerdivision e la Divisione Corazzata Ariete.
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Divisioni Motorizzate Leichtdivision e Trieste
erano schierate lungo la costa per prevenire un eventuale sbarco britannico alle spalle
delle forze dellAsse.
In tutto 100 mila uomini supportati da
circa 600 pezzi dartiglieria e 500
anticarro. Altrettanti furono i carri armati, in particolare i tedeschi PzKpfw III e IV e
i nostri M13. Oltre a ciò 340 aerei da combattimento completavano il quadro delle truppe
italo tedesche.
LEsercito britannico schierò invece il 30°
Corpo dArmata e il 13° appoggiati nelle retrovie dal 10° per un totale di oltre
200 mila uomini a cui si assommarono 1000 pezzi dartiglieria, 1500 controcarro, 1200
carri medi di cui 400 Grant e i nuovissimi Sherman. Oltre a questo sostanziale vantaggio
numerico le truppe inglesi poterono contare su altri due fattori che le avvantaggiarono:
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Lavanzata
sostenuta da Rommel aveva ridotto notevolmente la forza e lentità dei suoi reparti
che si presentarono di fronte alle linee nemiche col fiatone vista anche la
complicata situazione dei rifornimenti. Tutto il necessario allavanzata dovette
essere trasferito dai porti della Libia che distavano centinaia di Km dalla linea del
fronte, mentre lesercito inglese poté
contare su approvvigionamenti costanti da Alessandria che si trovava ad appena 100
Km.
·
La scoperta di
Enigma e dei codici di decrittazione permise agli Inglesi di conoscere tutto ciò che
veniva comunicato tra i vari reparti dellAsse: dai rifornimenti alle operazioni più
segrete, comprese quelle personali degli alti comandi tedeschi e ovviamente italiani.
Questa informazione è stata resa nota pochi anni fa: prima era convinzione diffusa che la
colpa dei mancati rifornimenti fosse tutta da scaricare sulle spalle del povero alleato
italiano e di qualche spione allinterno degli Alti Comandi.
La prima battaglia di El Alamein si
registrò il 1 Luglio 1942 quando Rommel, nonostante fosse consapevole della
scarsità di mezzi materiali e umani, tentò la fortuna attaccando le truppe inglesi a Nord
del loro schieramento utilizzando la 90.ima Divisione Leggera tedesca che impegnò le
truppe inglesi tra El Alamein e Ruweisat, mentre le due divisioni corazzate
dellAfrica Korps e il 20° Corpo italiano tentarono laggiramento da Sud:
le truppe di Auchinleck, il comandante inglese, si batterono egregiamente spronate
dallidea, in caso di sconfitta, di dover lasciare il suolo africano da sconfitti.
L attacco a Sud non ebbe alcun
successo in quanto finì tra le truppe indiane che provocarono un arresto inaspettato alla
sorpresa di Rommel che vide il suo piano di battaglia completamente
scompaginato. Il giorno successivo, il 2 Luglio, il Feldmaresciallo inviò
LAfrika Korps in appoggio alla 90.ima Leggera nel tentativo di raggiungere la strada
costiera isolando le truppe inglesi e sudafricane che però spensero, ancora una volta,
ogni velleità avversaria.
Nonostante
anche il giorno seguente (3 Luglio) Rommel cercasse di rompere le linee nemiche, il
risultato fu sempre il medesimo tanto che dovette abbandonare i propri sogni di gloria. In
questo frangente la Divisione corazzata Ariete fu quasi del tutto distrutta
nellattacco a Sud riuscendo a salvare solo 10 carri M13 e alcune di centinaia di
uomini, mentre lattacco a Nord continuò senza dare alcun risultato.
LVIII armata britannica era ancora
troppo scossa per raggiungere quella vittoria che sarebbe stata possibile se avesse osato
maggiormente invece di temere il mito della Volpe del deserto. Dopo tre giorni
di combattimenti, ormai era chiaro che la situazione era mutata in maniera radicale.
Per comprendere a fondo la situazione
critica dei rifornimenti sono necessarie alcune precisazioni: quando lItalia entrò
in guerra il 10 Giugno 1940 tutti gli osservatori internazionali si sarebbero aspettati la
conquista dellisola di Malta, una base inglese ormai abbandonata al proprio destino
ma che nel futuro diventerà una fastidiosa spina nel fianco delle forze dellAsse.
Nella primavera del 1942 dopo lintervento tedesco in Italia la base fu quasi
completamente distrutta e pronta da essere occupata, tanto che fu anche preparato un piano
denominato Operazione C3 e approntata la forza di sbarco agli ordine
dellAmmiraglio Vittorio Tur. Nel Giugno le forze erano pronte e schierate in
Sicilia, ma fu proprio in questo periodo che le rivalità personali nellesercito
tedesco presero il sopravvento: Rommel era convinto di poter finalmente prendere Tobruck,
la sua ossessione, pertanto rivolgendosi direttamente al Fuhrer ottenne che molte truppe e
mezzi di Kesselring, destinati alloperazione C3, fossero trasferiti momentaneamente
in Africa. Rommel avrebbe conquistato il suo obiettivo, che avvenne il 21 Giugno, poi si sarebbe dato vita alla conquista di Malta.
Così non fu: dopo la sua vittoria la
Volpe del Deserto continuò la sua avanzata fino ad El Alamein e Hitler, ormai
euforico per i risultati ottenuti e da sempre avverso alle operazioni anfibie, diede
lordine di abbandonare Malta commettendo uno dei più gravi errori della Seconda
Guerra Mondiale.
Gli Inglesi diedero nuova vita a quella
base e con la conoscenza di tutti i piani di trasferimento convogli, grazie ad Enigma,
riuscirono ad affondare numerosissimi carichi che si sarebbero rivelati di importanza
capitale per le sorti dellavanzata verso lEgitto. Alcune stime prevedono che
nei porti della Libia giungesse solo il 60% dei materiali inviati. Come detto la linea del
fronte distava molte centinaia di Km, pertanto la quantità che giungeva al fronte sarà
raramente superiore al 40%.
Tra la fine del 1941 e quella del 1942 si
stima che vennero perse:
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43 unità da guerra
per un totale di 30000 t.
·
oltre 6000 uomini
·
286 navi mercantili
per un totale di 601.170 t. e 760 uomini di equipaggio.
Alle perdite delle forze italo
tedesche va assommato il fatto che gli Inglesi ricevettero ingenti aiuti materiali dagli
USA che alimentarono in maniera sistematica gli arsenali delle truppe di Auchinleck.
Dopo alcuni giorni caratterizzati da
infruttuosi tentativi da ambo le parti i due comandanti decisero di arrestare le azioni e
riorganizzare le truppe. Si poté così dire conclusa la prima battaglia di El
Alamein: un tiro alla fune continuo che se non vide vincitore lesercito
inglese, diede dimostrazione che anche quello italo tedesco era in condizioni
estremamente critiche.
E proprio in questo periodo che
avvenne lavvicendamento al vertice delle truppe inglesi: nei primi giorni di agosto
Auchinleck venne sostituito da Montgomery che Churchill così definì: come
generale è formidabile ma come uomo è veramente insopportabile.
Rommel intanto stava riorganizzando le
proprie truppe: dalla Germania giunse la 164.ima Divisione leggera, mentre lItalia
inviò la Divisione paracadutisti Folgore comandata dal generale Frattini che lasciò
molto impressionato il Feldmaresciallo. Oltre a queste unità giunse una Brigata
paracadutisti tedesca: la Ramcke. Venne formata una nuova Divisione corazzata italiana, la
Littorio e gli organici furono pressoché ripianati anche se le scorte ormai erano al
limite, in particolare quelle di carburante.
Lobiettivo della nuova azione era
laggiramento della munita posizione di Alam el Halfa ed il
raggiungimento della litoranea il più in profondità possibile, dopo di chè la
Panzerarmee si sarebbe divisa in tre tronconi: uno avrebbe puntato su Alessandria, uno sul
Cairo e il terzo sul Delta del Nilo. Lo
schieramento prevedeva:
·
sullala
destra avrebbero agito la 15.ima e 20.ima
divisione corazzata tedesca e la Littorio ed Ariete italiana con in appoggio la Divisione
motorizzata Trieste;
·
al centro la
90.ima divisione leggera tedesca affiancata dalla brigata Ramcke, la divisione Folgore e
la Brescia;
·
a sud un
contingente di paracadutisti tedeschi ed il XXXI battaglione italiano.
Alle 22 del 30 Agosto Rommel
iniziò lattacco che però fu immediatamente ritardato dai numerosi campi minati,
i giardini del diavolo, che i reparti si trovarono di fronte. Allalba
del 31 la sola Littorio li aveva superati, mentre
gli Inglesi che erano in attesa dellattacco contrattaccarono a loro volta dalle
alture di Halam el Halfa e per Rommel questo fu la conferma che la sorpresa era
irrimediabilmente perduta. Il carburante cominciò a scarseggiare tanto da obbligarlo a
mutare strategia: invece di aggirare le alture preferì attaccarle frontalmente. Questa
mossa che Monty si aspettava scatenò una durissima battaglia che si protrasse per tutto
il giorno senza alcun risultato da entrambe le
parti.
Nella giornata successiva la battaglia
proseguì in maniera frammentaria in numerosi settori del fronte e la stanchezza e la
mancanza di lucidità convinsero Rommel a ordinare la sospensione dellattacco che da
più parti fu ritenuta incomprensibile dato che a quel momento le truppe italo
tedesche erano riuscite ad aggirare gli avamposti di quelle inglesi.
La seconda battaglia di El Alamein
si concluse con un forte bilancio di perdite per le truppe dell Asse: 530 caduti,
1350 feriti, 570 dispersi nonché 490 tra carri ed altri mezzi fuori combattimento. La vittoria inglese non fu però da attribuire alla
superiorità delle sue forze bensì alle notizie che Ultra intercettò da Enigma ed alle
incertezze di un ormai spento Rommel.
Dopo le indecisioni palesate
dallarmata italo tedesca e dal suo comandante, liniziativa passò nelle
mani del generale Montgomery che, parafrasando le parole del generale Patton si
preoccupò più di non perdere la battaglia che di vincerla. Il comandante
inglese decise di potenziare la sua VIII Armata, in modo da avere un rapporto
di forze il più possibile favorevole. Per questo motivo non si sarebbe potuto attaccare a
Settembre e dato che per loffensiva era necessario aspettare un giorno di luna piena
si optò per il 23 Ottobre. Per quel giorno tutto sarebbe stato approntato per
lOperazione Lightfoot ( Piede leggero).
Unaltra ragione che indusse lo Stato
Maggiore inglese a scegliere questa data fu quella che gli USA avevano in piano di inviare
un corpo di spedizione contro la Germania facendolo sbarcare in Marocco ed in Algeria.
LOperazione Torch sarebbe scattata l8 Novembre e con le truppe di
Rommel impiegate ad El Alamein lesercito USA avrebbe dovuto fronteggiare poche e
demotivate truppe francesi che presidiavano le
colonie africane.
Montgomery grazie ai rinforzi affluiti
durante lestate poté contare su 220 mila uomini contro i 108 mila di Rommel, la
metà dei quali italiana. Oltre a ciò aveva il dominio incontrastato dei cieli e 1100
carri contro i 200 Tedeschi. Ad aggravare
questa situazione il 23 Settembre giunse la notizia della malattia di Rommel che venne
momentaneamente sostituito dal generale Stumme.
Nella terza ed ultima battaglia
di El Alamein le truppe italo tedesche erano schierate da nord secondo questo
schema:
·
Tra il mare e
la depressione di el Mireir:
7° reggimento
Bersaglieri; 164.ima Divisione di fanteria tedesca; Divisione di fanteria Trento e
Bologna; due battaglioni della Brigata paracadutisti Ramcke.
·
Tra la depressione
di el Mireir e Qaret el Himeimat:
Divisione di fanteria Brescia; Divisione paracadutisti
Folgore rinforzata con il XXXI battaglione genio; Divisione di fanteria Pavia e due
battaglioni della Brigata paracadutisti Ramcke.
·
A nord la
Divisione corazzata Littorio e la 15.ima Divisione corazzata tedesca
·
A sud la
Divisione corazzata Ariete e la 21.ima Divisione corazzata tedesca
·
In riserva,
nel settore nord, la 90.ima Divisione leggera tedesca e la Divisione motorizzata Trieste
entrambe a difesa della strada costiera.
Le modeste forze aeree erano
dislocate negli aeroporti avanzati di Fuka e Abu Aggag:
·
4° stormo caccia
Macchi 202
·
3° stormo caccia
Macchi 202 e CR 42
·
gruppi caccia Me
109, Stuka e Ju 88 della Luftwaffe
Le forze inglesi erano schierate:
·
tra il mare e
il costone del Ruweisat: la 9.a
Divisione di fanteria australiana; 51.ima Highlands; 2.a neozelandese, 1.ima sudafricana e
4.a indiana
·
tra il Ruweisat
e Qaret el Himeimat: la 50.ima
Divisione di fanteria britannica rinforzata dalla Brigata greca; la 44.ima Divisione di
fanteria britannica con la Brigata France Libre
·
A nord la 1.a
e 10.a Divisione corazzata inglese
·
A sud la 7.a
Divisone corazzata inglese
Alle 20.40 del 23 Ottobre
scattò loffensiva inglese: quasi 1000 cannoni illuminarono a giorno un tratto di 50
Km. di fronte seguiti dai 1100 carri e dagli oltre 220 mila uomini. Lincessante
gragnola di colpi colse del tutto impreparati
i vertici delle truppe italo tedesche che si sarebbero aspettate un attacco a
settentrione ma non in quella data: ore di completa confusione colsero lo Stato Maggiore
della Panzerarmee, tutti cercavano notizie ma nessuno le seppe fornire e a completare
ulteriormente il quadro ci pensò la morte del Generale Stumme.
Una prima notizia fu che gli Inglesi non
erano riusciti nel loro intento principale: aprire
dei varchi nei campi minati del crinale di Miteirya in modo da raggiungere
il deserto coi loro mezzi corazzati. Malgrado la confusione i reparti di prima linea
avevano reagito con prontezza, tra queste la
più provata risultava essere la Folgore che resse lurto nel settore centrale
perdendo cinque delle sue compagnie. A nord tra Tell el Elisa ed il mare gli Australiani
attaccarono con scersi risultati le posizioni del 7° Bersaglieri mentre tra Tell el Elisa
e il Kidney Ridge gli avamposti della Trento e della 164.ima dovettero cedere
dopo aspri combattimenti.
Fu proprio quella sera che Montgomery,
sotto pressione sia da Londra che dai suo comandanti, si trovò a fronteggiare la concreta
possibilità di un fallimento. Aveva previsto di sfondare in ventiquattro ore e invece la
Panzerarmee aveva retto, nonostante tutto.
Con la morte di Stumme il feldmaresciallo
Rommel fu costretto ad un tempestivo rientro in linea e subito parti allattacco,
rinfrancato dalla notizie che preziosi rifornimenti di carburante sarebbe giunti in porto.
La notizia, ovviamente, fu intercettata e le cisterne affondate.
Nelle giornata del 28 riprese intenso
lattacco dellVIII armata a Nord dove le truppe inglesi volevano superare
laltura di Kidney Ridge ma la risposta dei caposaldi nemici non si fece
attendere seppur con forti perdite. A Sud l11.ima e 12.ima compagnia della Folgore
tennero le posizioni a prezzo di ulteriori perdite ma gli Inglesi abbandonarono sul campo
22 carri. Stessa sorte ebbero gli attacchi notturni che spinsero Montgomery a bloccare le
offensive in quel settore e concentrarsi maggiormente in quello nord. Convinto di questo,
Rommel decise di spostare in quel settore la 21.ima panzer, la 90.ima Divisione leggera e
la Trieste.
Lo stesso Montgomery a causa delle gravi
perdite subite dallVIII armata decise di rallentare il ritmo delle azioni per
riorganizzare i propri reparti prima dellattacco conclusivo.
Il 29 dopo due giorni di relativa
calma lVIII armata tornò allattacco. La Divisione australiana del
generale Morshead sfondò le difese tedesche della 90.ima leggera e dilagò fino alla
costa accerchiando un battaglione bersaglieri e due tedeschi che riuscirono ad aprirsi un
varco poche ore dopo. Dopo una settimana di lotta iniziavano a vedersi i segni della
stanchezza e della mancanza di rifornimenti: i serbatoi dei carri erano quasi vuoti ma si
continuava a combattere, a resistere e a morire a prezzo di gravissime perdite ed
altissimi sacrifici.
Furono questi atti di eroismo e tenacia
che spinsero Monty ad attaccare nel settore Sud per cercare di sfondare le
linee nemiche. Alluna di notte del 2 Novembre scatenò lattacco che in nome in
codice fu definito Supercharge: 800 carri e 360 cannoni entrarono in azione
per permettere alla fanteria di raggiungere la collina di Tell el Aqqaqir,
ma, nonostante le nostre truppe fossero sfibrate da giorni di lotta e mancassero
completamente di acqua e cibo, gli Inglesi non riuscirono a raggiungere nessuno degli
obiettivi. Allalba reparti della 15.ima e 21.ima Divisione corazzata e i resti della
Littorio e della Trieste contrattaccarono senza risultati ma con gravissime perdite: la
Littorio rimase con soli 20 carri mentre la Trieste perso un battaglione fanteria e quello
carri. La stessa fora inglese perse in numero spropositato di carri, la sola IX Brigata ne
abbandonò 47 sul terreno.
Durante la mattinata Rommel prese, però,
la decisione di ritirarsi lasciando ammutoliti sia il comando italiano che lOKW
tedesco che finalmente comprese quanto grave fosse la situazione. Nonostante questo
lordine di Hitler fu vittoria o morte impedendo così il ripiegamento
delle truppe verso Fuka e una posizione più sicura.
Il giorno 4, intanto, si continuava a
combattere. Loffensiva inglese riprese con nuovo slancio e vigore sia verso nord,
dove gli Australiani cercarono di dirigersi verso la costa, sia al centro dove la 1.a
Divisione corazzata inglese riusci a sfondare tra la 15.ima e 21.ima Divisione corazzata
tedesca. A sud, invece, le divisioni Trento e Bologna
cedettero di schianto e lAriete si consumò sul posto: celebri sono
gli ultimi messaggi radio Ariete accerchiata, Ariete continua a combattere. A
sera il XX Corpo Italiani sarà annientato dopo una lotta impari contro 100 carri inglesi.
Solo 200 bersaglieri riuscirono a disimpegnarsi.
Soltanto la Trieste, unica ad aver
mantenuto un certo equipaggiamento, riuscì a retrocedere ordinatamente, le altre
divisioni, Pavia, Bologna, Trento, Brescia e Littorio ormai erano ridotte a piccole
unità. Altra divisione a coprirsi di gloria
fu la Folgore che solo alle 14 del giorno 6, esauriti gli ultimi proiettili da 47 e le
ultime cartucce, si arrese suscitando lammirazione del nemico.
Dopo 12 giorni di lotta per le truppe
italo tedesche iniziò il massacrante ripiegamento. Nei giorni seguenti oltre 35
mila soldati saranno fatti prigionieri. Nel suo complesso si registreranno:
·
9 mila morti o
dispersi
·
15 mila feriti
·
400 carri distrutti
I tre corpi dArmata italiani ( 10°,
20° e 21°) non esistevano più mentre lVIII armata inglese registrò 5000 morti, 9
mila feriti e 500 carri distrutti.
La prima battaglia (1-27 luglio 1942)
La seconda
battaglia (23 ottobre-4 novembre 1942)
Cronologia
30 giugno 1942
Le forze italo-tedesche sono fermate dagli inglesi ad El-Alamein, ad un centinaio di
chilometri da Alessandria dEgitto
1-7 luglio 1942
La prima battaglia di El-Alamein. Il gen. Rommel tenta un'ardita manovra in
profondità per scardinare lo schieramento nemico e far cadere il campo trincerato di El
Alamein. I combattimenti si protraggono con alterne vicende provocando un forte
logoramento delle forze italo-tedesche, inferiori di numero.
31 agosto 1942
Rommel e l'Afrikakorps sferrano un attacco lungo il fianco sud del fronte
britannico, presso Alam Halfa, a sud-est di El-Alamein
23 ottobre 1942
Inizia ad El-Alamein un'altra battaglia: è la controffensiva finale degli inglesi contro
le forze italo-tedesche, guidata dal generale britannico Montgomery.
4 novembre 1942
La battaglia per le truppe italo-tedesche è persa. L'Afrika Korps è in rotta.
Hitler da Berlino proibisce qualsiasi ritirata, ma di fronte agli attacchi inglesi gli
italiani e i tedeschi sono costretti ad indietreggiare: 30mila di loro sono catturati dai
soldati britannici.
8 novembre 1942
Dopo durissimi scontri, Rommel da' l'ordine definitivo di ritirata alle truppe.
Approfondimenti:
La
battaglia di El Alamein La Guerra del deserto dal 1940
al 1942; la prima e la seconda battaglia di El Alamein, armamenti, protagonisti e
conseguenze, bibliografia e link
El
Alamein Testimonianze, albo d'oro, documenti, la biografia di Paolo Caccia
Dominioni (dal sito bunker afrikano)
Diario di Rommel (1939-1943) Dal sito cronologia.it
El Alamein Dal sito secondaguerramondiale
Battaglia
di El Alamein Dal sito cronologia.it
El Alamein dal cinema alla realtà di Ilio Muraca, in
Patria Indipendente, n. 1, 19 gennaio 2003
L'opinione: El Alamein e Grecia,
un peso e due misure di Mark Brown
El Alamein, ricordare è
necessario per riconciliare L'opinione dello storico Mario Isnenghi
Tragico destino. Lassassinio di Alberto Bechi Luserna,
di Gualtiero Alberghini, in "Patria", n. 8, 29 settembre 2002
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