In libreria "Generazione ribelle" di Mario Avagliano (Einaudi Editore), la storia della Resistenza, della deportazione e degli IMI attraverso le lettere e i diari dei protagonisti Più di 150
testimonianze di partigiani, internati militari, donne, preti, deportati, raccolte in anni
di ricerche presso archivi pubblici e privati: un diario di quei giorni,
scritto dagli stessi protagonisti Questa
raccolta è un contributo importante e
necessario non solo per documentare dallinterno aspetti concreti, quotidiani,
dellesperienza della guerra, della Resistenza, dellinternamento, ma
soprattutto per dare consistenza concreta ed eloquente a quello che, con felice immagine,
Claudio Pavone ha chiamato la moralità nella Resistenza. Per quali ragioni,
con quali sentimenti, con quale bagaglio culturale e ideale ciascuno individualmente ha
scelto di resistere, andando in montagna o rifiutando ladesione alla Repubblica
Sociale: di questo ci parlano le lettere, i diari, i testamenti raccolti con
scrupolo e passione da Mario Avagliano. Giuliano Vassalli: "Il libro di Avagliano ha le caratteristiche che lo rendono degno della letteratura sulla Resistenza, in cui si colloca ai primi posti. E' un'opera originale che non è solo raccolta certosina di documenti ma scelta magnifica di lettere e racconti che offrono un richiamo costante alla libertà". Alberto Cavaglion: "Avagliano ha fatto un'operazione coraggiosa e acuta, che avrei voluto fare anche io, perché ha raccolto e ha messo insieme una serie di lettere e diari scritti in quel momento storico dai protagonisti della Resistenza. Il fattore tempo non è ininfluente, anzi. Il suo è un libro ricchissimo, una vera antologia di testi, in cui sono rappresentate tutte le varie componenti del movimento resistenziale, compresi i militari". Enrico Micheli: ''La raccolta di Avagliano di lettere e diari di partigiani, di deportati e di internati militari ha il merito di raccontare la Resistenza così com'era, dal di dentro, nei suoi aspetti umani, negli affetti, nella fatica della guerra civile, senza l'alone del mito che sarebbe arrivato dopo il '45 ne' le esagerazioni revisioniste di certa storiografia. Mi pare sia il modo migliore per studiare l'apporto decisivo della Resistenza alla lotta ai tedeschi e al fascismo e alla nascita della nostra democrazia, che vide l'uno accanto all'altro militari e civili; professionisti, contadini, operai, insegnanti e studenti; cattolici, azionisti, socialisti e comunisti, ma anche monarchici e moderati tutti rappresentati in questo libro. L'altro grande merito di Avagliano è di ricordare, attraverso i documenti, che la Resistenza è davvero patrimonio comune della nostra identità nazionale, al di là delle contrapposizioni politiche''. Gianfranco Maris: "Ho apprezzato molto il libro di Avagliano perché la metodologia di ricerca che ha utilizzato è seria e rigorosa. E' questo il modo di fare storia". Massimo Rendina: ''Il libro di Avagliano "Generazione ribelle" raccoglie testimonianze e confessioni forti che concorrono ad un approccio alla verità storica, processo necessario quanto relativo. Trovo la definizione di ribelli invece che partigiani perfettamente 'azzeccata'. Il termine partigiano aveva qualcosa di offensivo, mentre noi eravamo ribelli ai dettami aberranti del fascismo, alla sopraffazione, al terrore, ribelli per amore''. Giampaolo Pansa: "E' un bel libro, in molte pagine anche emozionante, che presenta diari e lettere scritte in quel biennio da dirigenti e militanti della guerra di liberazione". Simonetta Fiori (la Repubblica): "Il libro di Avagliano offre una cronaca minuta della guerra partigiana (ma anche della deportazione e dell'internamento militare), tanto più efficace quanto più spontanea, antieroica e demitizzante. Voci coraggiose, talvolta ironiche, sempre combattive. Lettere e diari che vanno a comporre un insolito racconto "dal vivo" della lotta partigiana negli anni tra il 1943 e il 1945". Corrado Stajano (l'Unità): "Generazione ribelle è una sorta di antologia che raccoglie lettere, carteggi, diari, epistolari, estratti di libri che non si trovano più, messi pazientemente da Avagliano in sette anni di ricerche. Avagliano è fedele alla lezione di Nuto Revelli. Le lettere del suo libro - 158 autori di ogni professione e di ogni classe sociale - raccontano fatti minuti, semplici verità, speranza, paura". Federico Orlando (Europa): "Queste lettere e questi diari non possono, da soli, fare la storiografia della resistenza, ma hanno il valore di fonte non inquinata da interessi ideologici o editoriali, e aprono la finestra e fanno entrare aria genuina in questa "stanza" dove alcuni italiani continuano a scannarsi per sapere se il sangue dei vinti era meglio di quello dei vincitori o viceversa e con quale bilancino "sarebbe stato giusto" decidere (allora) quanto versarne dell'uno e quanto dell'altro". Claudio Rizza (Il Messaggero): "La Storia con la maiuscola è un formicaio dove ognuno porta la sua mollichina. Una sull'altra danno corpo a un Fatto, a una Data, ad un Destino. Generazione ribelle, a cura di Mario Avagliano, è la vicenda di partigiani, di familiari, di deportati, di repubblichini, che raccontano come vivevano la Resistenza (1943-45) ricostruita attraverso un mucchio di molliche: i diari e le lettere di 150 protagonisti. E' come se un grande fratello (che Dio perdoni il paragone) fosse entrato nella vita dei nostri nonni e dei nostri padri, prigionieri o soldati, raccontandola in presa diretta, senza filtri, mediazioni e soprattutto senza riflettori e tv": Carlo De Risio (il Tempo): "Il libro di Mario Avagliano - che ha richiesto sei anni di paziente compilazione - offre uno spaccato della realtà umana e non solo combattentistica di quegli anni, attraverso gli scritti non soltanto delle figure di spicco della Resistenza - da Pertini a Parri, da Boldrini a Pintor, a Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, immolato alle Fosse Ardeatine - ma anche di partigiani, internati, militari, deportati. Si scrisse molto in quegli anni, più di quanto non si creda. Di qui un quadro autentico, "dal di dentro" appunto, del movimento partigiano: il che ha costretto lautore a una minuziosa opera di ricerca e di consultazione presso archivi pubblici e privati. Il libro curato da Mario Avagliano si colloca a buon diritto nella bibliografia essenziale per lo studio del periodo più drammatico della nostra storia contemporanea". Massimo Lomonaco (Ansa): "Avagliano ha messo insieme un'opera encomiabile: i diari e
le Nicola Tiepolo (Libero): "Si tratta di un testo interessante sotto diversi punti di vista. Nelle lettere e nei diari antologizzati da Avagliano non c'è adesione alla lotta di classe, ma patriottismo. E' un grande affresco che, se non sostituisce certo una storia della Resistenza della quale ancora si sente la mancanza, è un utile correttivo contro una storia del movimento partigiano che di storico ha davvero poco". Valeria Magnani (Liberazione): "Dissigillare la Resistenza dalle ceralacche di reliquia da museo, esplorare con coraggio intellettuale in ogni angolo prospettico la sua grandezza e i suoi limiti, i suoi valori e le inevitabili contraddizioni. Questa è la strada percorsa dalla raccolta edita da Einaudi e curata da Mario Avagliano "Generazione ribelle". Oltre che documento storico, il libro è anche patrimonio umano e collettivo insostituibile, dove le parole sono immortalate nelle situazioni più drammatiche. Nel panorama della ricchissima bibliografia sull'argomento pochi testi sono riusciti come questo a rendere gli umori e le atmosfere oltre l'epica storica e a prendere il polso di un'intera generazione".
La recensione di Simonetta Fiori (La Repubblica, 11 maggio 2006) La recensione di Massimo Lomonaco (Ansa, 19 maggio 2006) La recensione di AdnKronos (21 maggio 2006) La recensione dell'Agi (Agi, 29 maggio 2006) La recensione di Corrado Stajano (l'Unità, 2 giugno 2006) Intervista di RTL 102,500 (3 giugno 2006) La recensione di Filippo Ghira (Il Giornale d'Italia, 14 giugno 2006) Intervista del GR RAIUNO (17 giugno 2006) La recensione di Carlo De Risio (il Tempo, 19 giugno 2006) La recensione di Nicola Tiepolo (Libero, 23 giugno 2006) La recensione di Francesca M. Leanza (Left, 23 giugno 2006) La recensione di Nicola Festa (Il Quotidiano della Basilicata, 25 giugno 2006) La recensione di Valeria Magnani (Liberazione, 28 giugno 2006) La recensione di Daniele De Paolis (Patria Indipendente, giugno 2006) La recensione di Lettera ai Compagni (maggio-giugno 2006) La recensione di Radio 24 (9 luglio 2006) La recensione di Giacomo Kahn (Shalom, luglio 2006) La recensione de Il Giornale di Sicilia (21 luglio 2006) La recensione de La Nuova Ferrara (24 luglio 2006) La recensione di Claudio Rizza (Il Messaggero, 25 luglio 2006) Intervista di Fahrenheit (Radio RAI 3, 25 luglio 2006) La recensione di Francesco Donzelli (Quotidiano di Sicilia, 28 luglio 2006) La recensione de la Città di Salerno (9 agosto 2006) La recensione di Marco Palmieri (rivista ANRP, settembre 2006) Intervista di RDS (29 settembre 2006) La recensione di Italia Oggi (28 ottobre 2006) La recensione di Triangolo Rosso (ottobre 2006) La recensione di Avvenire (8 novembre 2006) La recensione di Calabria Ora (27 novembre 2006) La recensione di Federico Orlando (Europa, 1 dicembre 2006) La recensione di Giorgio Fabre (Panorama, 14 dicembre 2006) La recensione di Le Reti di Dedalus (dicembre 2006) La recensione di Pietro Gargano (Il Mattino, 30 dicembre 2006) La recensione de L'Indice (2008)
Il libro La ricerca da
cui è nato questo libro è un tentativo di ricostruire dal vivo una cronaca dei due anni
della Resistenza italiana, scandita attraverso i diari e le lettere ai familiari, alle
fidanzate o agli amici di partigiani, di militari e di deportati. Ne scaturisce
un diario di quei giorni, scritto dagli stessi protagonisti. Un diario non
viziato dal clima del dopoguerra e dalle varie interpretazioni storiografiche sul
movimento di Liberazione (si spiega così l'esclusione della memorialistica non coeva ),
ma che invece trasporta anche emotivamente chi legge - come in un susseguirsi di
vertiginosi flashback - dallillusione del Dei due anni
della guerra di Liberazione, il "diario" - seguendo un doppio registro,
cronologico e tematico - mostra dal di dentro lo sbandamento dell'esercito italiano
all'annuncio dell'armistizio; la lotta contro i tedeschi negli avamposti all'estero; la
fatica della guerra civile sulle montagne e dentro le città; il carcere, le torture e gli
eccidi nazisti; la deportazione nei lager; la scelta dei militari internati di non aderire
alla Repubblica Sociale. Emergono, tuttavia, anche le divisioni - a volte violente -
all'interno del movimento partigiano. Così come si appalesa la linea di confine molto
labile che, in qualche circostanza, passava tra chi militava nella Resistenza e chi
sceglieva la Repubblica di Salò. Le lettere e i
diari dei partigiani, dei militari e dei deportati aiutano a comprendere lo spirito del
tempo, i comportamenti, i timori, i pregiudizi, le speranze di una generazione di italiani
che rifiutò il fascismo e si ribellò ai tedeschi in nome della libertà e dellamor
di Patria. MARIO AVAGLIANO è nato a Cava de Tirreni.
Vive e lavora a Roma. Giornalista professionista, studioso di storia contemporanea, è
vicedirettore delle Relazioni Esterne e della Comunicazione dell'Anas e collabora
con i quotidiani del gruppo Agl-LEspresso. Ha lavorato per
diverse testate tra cui: Il Messaggero, il Giornale Radio della
Rai, il Giornale di Sicilia. E membro
dell'Istituto Romano per la Storia d'Italia dal Fascismo alla Resistenza e della Sissco,
ed è direttore del Centro Studi della Resistenza dellAnpi di Roma-Lazio e direttore
e webmaster del portale storiaXXIsecolo.it. Finora ha pubblicato: Il partigiano Tevere. Il generale Sabato Martelli Castaldi
dalle vie dell'aria alle Fosse Ardeatine (1996);
Roma alla macchia. Personaggi e vicende della Resistenza (1997); Il Cavaliere
dell'Aria. L'asso dell'aviazione Nicola Di Mauro dal mitico Corso Aquila ai record
d'alta quota (1998); "Muoio innocente". Lettere di caduti della
Resistenza a Roma (in collaborazione con
Gabriele Le Moli, 1999); Il Profeta della Grande
Salerno. Cento anni di storia meridionale nei
ricordi di Alfonso Menna (in collaborazione con Gaetano Giordano, 1999); Generazione
ribelle. Diari e lettere dal 1943 al 1945 (2006). Visita il sito di Mario Avagliano
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