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I campi e i lager italiani 1943-1945

Dal settembre/ottobre 1943 all’aprile 1945 i nazisti, in collaborazione con la polizia della Repubblica Sociale Italiana di Salò, istituirono e gestirono, nell’Italia occupata, quattro campi di smistamento rispettivamente a Borgo San Dalmazzo (Cuneo), Grosseto, Fossoli (Modena) e Bolzano. Da questi campi gli italiani rastrellati ed arrestati a vario titolo venivano poi avviati ai Lager tedeschi, disseminati in Europa.
Dopo l’occupazione nazista del 1943 i territori della Venezia Giulia vennero incorporati nell’Adriatisches Kustenland e fu creato a Trieste, nella Risiera di San Sabba, un vero e proprio campo di sterminio dotato di forno crematorio dove furono assassinate più di 5.000 persone.

Mappa dei campi di concentramento in Italia

Risiera di San Sabba L'unico campo di sterminio nazista in Italia, dove furono uccisi e bruciati nei forni crematori circa 5.000 persone

Fossoli  Il campo di concentramento, in provincia di Modena, dal quale partirono molti convogli per la Germania e la Polonia

Bolzano Il campo di transito di Bolzano e i campi satellite dal quale, dopo la chiusura di Fossoli, partirono i convogli della morte

Borgo San Dalmazzo Il campo semidimenticato in provincia di Cuneo

Grosseto Un campo scoperto di recente A cura di Ettore Vittorini

 

info.gif (232 byte) per approfondire:

Campi italiani di internamento e deportazione Scheda a cura di Pinerolo Cultura

I campi italiani Schede e immagini, a cura dell'istituto scolastico Belotti

Sul non razzismo del Duce, De Felice sbagliò (lasicilia on line, 16 gennaio 2002)