Cronologia della Resistenza Romana Gennaio 1944 2 - Spezzoni incendiari sono lanciati contro mezzi motorizzati tedeschi in via delle Terme. 3 - Alcuni vagoni ferroviari in sosta nello scalo di San Lorenzo saltano in aria ad opera dei partigiani. 4 - In via Pompeo Magno, alle 15, il tenente Haut delle SS arresta il sacerdote trentunenne Giuseppe Morosini mentre con il tenente Marcello Bucchi stanno per raggiungere il Collegio Leonino, al numero 21, dove abitano. Li ha denunciati Dante Bruna, infiltrato dalla Gestapo tra i partigiani di Monte Mario, ricevendo, per questa delazione, un alto compenso, 70 mila lire. Bruna era entrato in contatto con Morosini e Bucchi offrendo in vendita un mitragliatore, pretesto per avvicinarli e denunciarli alla Gestapo. Morosini è accusato di aver fatto pervenire al quartier generale angloamericano la mappa, avuta da un ufficiale austriaco dell' ufficio operazioni della Wehrmacht, con le postazioni del settore difensivo tedesco davanti a Cassino, del possesso di una pistola, rinvenuta tra la biancheria, e del deposito di armi e esplosivi nascosto nello scantinato del Collegio Leonino. Morosini e Bucchi vengono torturati a lungo e più volte perché rivelino nomi e luoghi del movimento clandestino. Non parlano. Terntano di scagionarsi a vicenda assumendosi ogni colpa. Il 22 febbraio il sacerdote sarà condannato a morte dal tribunale tedesco, che ha sede in via Lucullo. Dal Vaticano saranno esercitate pressioni per risparmiargli la vita, il 15 marzo il Papa si rivolgerà direttamente a Kesserling senza ottenere risposta. Il sacerdote sarà fucilato il 3 aprile, Bucchi già caduto il 24 marzo alle Ardeatine. 5 - Il prezzo del latte razionato sale a 5 lire il litro. 7 - Rastrellamento di Pietralata, 1200 fermati, 242 deportati. 9 - Un ordigno esplode nella stazione Ostiense. 10 - Il generale Quirino Armellini sostituisce il colonnello Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo al comando del Fronte Militare Cladestino, ma Montezemolo conserverà l'effettiva responsabilità operativa. Carlo Anzaloni che figura tra gli esponenti di Bandiera Rossa (in realtà informatore dei fascisti, al soldo del sottosegretario agli interni Barracu) afferma di aver trovato in Kappler un valido interlocutore per dare a Roma il nuovo status da città (nominalmente) aperta a città (effettivamente) libera. Purchè cessi la guerriglia, i tedeschi, secondo Anzalone, lascerebbero la capitale ad una amministrazione civile apolitica. Inizia equivoche trattative che, senza averne titolarità, estraeo il CLN : non porteranno a nulla, ma saranno rivendicate da Kappler durante il processo da lui subito per i crimini commessi a Roma. 12 - Una squadra di partigiani ingaggia un violento combattimento con pattuglie di tedeschi che sorvegliano l' affissione di manifesti e bandi nella zona di piazza Vittorio. 14 - Vengono razionate anche arance e mele. E' fucilato a Forte Bravetta Andrea Franceschetti. 15 - Bombardamento aereo alleato su Centocelle, Cinecittà, Quadraro. 17 - Manifestazione studentesca antifascista e antinazista davanti al Policlinico, si chiede la sospensione dei corsi di laurea. I generali Sabato Martelli e Roberto Lordi dirigenti del Polverificio Stacchini di Colleferro (che riforniscono d'esplosivo i gruppi della Resistenza) si presentano a via Tasso, forti della loro posizione di collaboratori della Wehrmacht, per far tornare in libertà il proprietario dell'azienda che vi detenuto, sospettato di intese con i partigiani. Vengono trattenuti e arrestati da Kappler. Moriranno alle Ardeatine. 19 - Il quartiere Quadraro subisce un violento bombardamennto aereo. Sono vietate le telefonate extraurbane. 20 - Fucilazione a Forte Bravetta di Salvatore Petroneri e Andrea Franceschetti. Il comando della Gestapo riesce ad infiltrare provocatori, spie e agenti tra le fila della Resistenza. Ricevono da 2 a 12 mila lire per ogni patriota denunciato. Si distinguono Armando Testorio, Franco Sabelli e Aristide Balestra (saranno condannati a morte e fucilati dopo la Liberazione). Sabelli arresta il diciassettenne Luigi Selva del Partito d'Azione. Caricato su un un'autovettura per essere rinchiuso in via Tasso; il giovane, lungo il tragitto, apre lo sportello e si getta in strada. Gli sparano, colpendolo a morte. Peter Tompkins arriva a Roma da Bastia, Corsica, raggiunta in aereo da Napoli, ove era il comando per l' Italia dell' OSS (l'americano Office of Segret Service). Un Mas lo ha sbarcato sulla spiaggia antistante Pescia Romana, subito a nord di Civitavecchia. Costituirà il servizio di spionaggio dell' OSS (l'americano Office of Secret Service) che fornirà informazioni al quartier generale alleato e darà aiuti alla Resistenza. 21 - Aerei alleati bombardano la Borgata Gordiani, Casal Bertone, la Maranella, Tor Pignattara, Centocelle, colpendo numerose abitazioni civili e provocando diverse vittime. Una squadra di partigiani penetra in un garage di via San Nicola da Tolentino requisito dai tedeschi, distrugge gli automezzi, getta bombe a mano contro i nazisti di guardia. 22 - All'alba forze alleate hanno preso terra a Nettuno e a Anzio. I partigiani sono stati avvertiti durante la notte dal messaggio convenzionale di Radio Londra "la zia è malata e sta per morire". I tedeschi della capitale, colti di sorpresa, si affannano nei preparativi per abbandonarla, ma ben presto sono rassicurati dall' andamento delle operazioni. La testa di ponte è sottoposta a un intenso bombardamento . Kesserling riesce a far affluire rapidamente le truppe in grado di contenere il nuovo fronte. Il comandante alleato, generale Lukas prima di avanzare verso Roma, vuole consolidarsi, ricevere rincalzi, riorganizzare i reparti. Perde così il vantaggio iniziale, anche perché venuta a mancare la prevista concomitante e forte offensiva dei contingenti di Clark schierati contro la linea Gustav. La Resistenza opera nelle retrovie soprattutto dalle basi dei Castelli Romani. Effettua sabotaggi, colpi di mano, ma non è dotata di forze sufficienti per compiere vere azioni militari. In città, il comando della guerriglia prepara l'insurrezione ma ne è dissuaso rapdamente dalla situazione che sembra volgere a favore dei tedeschi, al punto da far temere il peggio, il fallimento della spedizione alleata e il riimbarco. In questa situazione incerta, in cui si suggeuono le informazioni contradditorie, alcuni esponenti della Resistenza trascurano le regole della clandestinità, consentendo alla Gestapo e ai collaborazionisti fascisti di compiere una serie di arresti che colpiscono specialmente il Fronte Militare. 23 - Cadono nelle mani della polizia tedesca i generali Simone Simoni e Dardano Ferulli, il maggiore Ugo de Carolis, il capitano Raffaele Aversa, i colonnelli Giovanni Frignani e Giorgio Ercolani (che verranno uccisi alle Ardeatine). Oreste Lizzadri si imbarca ad Ansedonia, Orbetello, su una barca a motore per raggiungere Bari dove porterà il messaggio del CLN al congresso dei partiti e movimenti antifascisti. L' operazione stata organizzata dal tenente della polizia fascista di Roma, Maurizio Giglio, in realtà agente dell' OSS (servizio segreto americano, Office of Strategic Service) con la radio ricetrasmittente operante da un barcone sul Tevere. Arrestato dalla polizia di Koch il Giglio sarà ferocemente torturato e poi consegnato ai carnefici delle Ardeatine. 24 - Sono attaccati nel corso della mattina a colpi di mitra e bombe a mano autocarri germanici in via del Tritone e in via Francesco Crispi, nel pomeriggio un'autocolonna in via Barberini. Maria Teresa Regard dei GAP Centrali, fa esplodere un ordigno nel posto di ristoro tedesco della stazione Termini, provocando una ventina di morti e molti feriti. L'ordine di compiere ogni atto di guerriglia in concomitanza con le operazioni di consolidamento della testa di ponte alleata a Nettuno e Anzio è giunto ai GAP dalla missione di Alfredo Michelagnoli ("Fred") i cui componenti sono stati paracadutati nei pressi di Veroli. Ugo Stame, uno dei comandanti di Bandiera Rossa, di ritorno dal fronte di Nettuno, ove aveva operato con un gruppo partigiano, è catturato dalle SS in piazza Mignanelli (morirà alle Fosse Ardeatine). Evadono da Regina Coeli, con uno stratagemma basato su falsi documenti di scarcerazione, Sandro Pertini, Giuseppe Saragat con altri esponenti della Resistenza, Luigi Andreoni, Carlo Bracco, Ulisse Ducci, Torquato Lunedei, Luigi Allori. L'operazione è stata organizzata dal medico del carcere Alfredo Monaco e dalla moglie Marcella, col concorso, dall' esterno, di Giuliano Vassalli, Massimo Severo Giannini, Filippo Lupis, e del fratello di Marcella Monaco, Luciano Ficca. 25 - Il colonnello Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, del fronte Clandestino Militare, è arrestato assieme al diplomatico Filippo De Grenet e al generale Quirino Armellini, mentre escono da una riunione in via Tacchini. La Gestapo, informata da un sottotenente delle SS italiane, Mauro De Mauro, infiltrato nel movimento Bandiera Rossa, arresta in una latteria in via sant' Andrea delle Fratte Aladino Govoni, Unico Guidoni, Uccio Pisino, Ezio Lombardi, Tigrino Sabatini. Quest' ultimo sarà fuciltato a Forte Bravetta il 4 aprile, dopo che gli altri, comandanti di formazioni e reparti di Bandiera Rossa, erano stati uccisi il 24 marzo alle Fosse Ardeatine. Il comando germanico anticipa l'ora del coprifuoco alle 17, con un comunicato che denuncia una serie di attacchi partigiani subiti dai tedeschi. Due militi fascisti del battaglione M vengono assaliti nella zona Prati, uno muore, l'altro resta gravemente ferito. 26 - Giuseppe Celani, funzionario all' Annona, dirige l' organizzazione clandestina che distribuisce carte false per ottere le derrate alimentari razionate, è arrestato. Finiscono in carcere nello stesso giorno anche l' avvocato Placido Martini fondatore dell' Unione Nazionale Democratica italiana, l'avvocato Carlo Zaccaglini e Mario Magri, martiri, con Celani, alle Ardeatine. 28 - Cadono nelle mani della polizia nazista Guido Rattoppatore e Umberto Scattoni mentre preparano un attentato al ritrovo tedesco nell' albergo Aquila d' Oro. Rattoppatore sarà fucilato a Forte Bravetta, Scattoni morirà alle Ardeatine. Gli studenti antifascisti provocano la chiusura dell'università. In piazza dei Mirti è ucciso un milite fascista della polizia ferroviaria. Il Tribunale militare germanico inizia il processo contro Enzio Malatesta e il gruppo dirigente di Bandiera Rossa arrestati qualche giorno prima nella casa di Malatesta. 29 - In via Urbana 2 vengono arrestrati, denunciati alla Gestapo dal provocatore e spia Gino Crescentini, don Pietro Pappagallo e il ten. col. Roberto Rendina, a capo di un'organizzazione che aiuta i militari italiani e alleati e gli ebrei a trovare rifugio nella clandestinità, fornisce documenti falsi, procura passaggi del fronte nella zona del Garigliano per ragggiungere l' Italia liberata dagli alleati. Moriranno entrambi alle Ardeatine. Cade nelle mani della Gestapo, arrestato nella sua casa in via Licia 79, anche Gioacchino Gesmundo, redattore dell' Unità clandestina. Forniva ai partigiani armi e soprattutto i chiodi a quattro punte per i sabotaggi. Sarà ucciso alle Ardeatine. Viene ferito gravemente (morirà tre giorni dopo) Massimo Gizzio, studente diciottenne, secondo anno di Giurisprudenza. Con Carlo Lizzani, Vincenzo Lapiccirella e altri giovani aveva organizzato manifestazioni all' università e nelle scuole contro gli occupanti nazifascisti. Hanno riunito, la mattina, in piazza della Libertà, gli studenti del liceo classico Dante Alighieri di via Ennio Quirino Visconti. Sono aggrediti all'angolo tra via Federico Cesi e via Visconti da alcuni fascisti in borghese del gruppo "Onore e Combattimento". Gizzio è colpito alla schiena da un colpo di pistola. A sparargli per ucciderlo, come costui dirà ancora con la pistola in pugno, è un giovane pressapoco della stessa età di Gizzio, Massimo Uffreduzzi, collaboratore della Gestapo con Sergio Bertolani, Carlo Alberto Guida e Giorgio De Michele, tutti accusati nel processo intentato dopo la Liberazione, dal quale usciranno assolti pur essendo stato accertatata l'azione criminosa. 30 - Un gappista uccide a Torpignattara il capo rionale fascista Amedeo Di Giacomo. 31 - I tedeschi hanno bisogno di braccia per i lavori difensivi sul fronte di Anzio e Nettuno e da inviare nelle fabbriche in Germania. Il rastrellamento investe via Nazionale, 2000 uomini tra i venti e i quarant'anni cadono nella retata. Molti finiranno al lavoro coatto. In via dell' Impero i gappisti attaccano una colonna tedesca in transito. Il plotone d' esecuzione della PAI uccide a Forte Bravetta partigiani, antifascisti e ufficiali appartenenti al Fronte Militare: Mariano Buratti, Enrico De Simone, Vittorio Mallozzi, Paolo Renzi, Augusto Latini, Raffaele Riva, Mario Capozzi, Renato Traversi, Giovanni Andreozzi. Kappler fa figurare tra i fucilati anche Franco Sardone, che era morto invece in via Tasso in seguito a tortura. L'inizio del coprifuoco è portato alle 18 ma tutti gli esercizi pubblici debbono chiudere non oltre le 16. |