Cronologia della Resistenza Romana Maggio 1944 1 - Su numerosi edifici vengono esposte bandiere rosse. A Val Melaina una bandiera rossa è issata su un edificio dal partigiano socialista Riccardo Antonelli, comandante della III zona (sarà arrestato il 16 maggio e torturato in via Tasso). 3 - Tigrino Sabatini di Bandiera Rossa è fucilato a Forte Bravetta. Rastrellamenti a Ostia e posti di blocco lungo l' Aurelia per procurare lavoratori alla organizzazione Todt. I comitati clandestini dei partiti antifascisti fanno svolgere uno sciopero generale che però non riesce per le fifficoltà obbiettive. Le astensioni dal lavoro sono solo parziali di fronte al pericolo delle deportazioni in massa. Le autorità fasciste ne sono conscie. A vincere, commentano, non è stato il senso del dovere ma la paura. Così dice ai giornalisti il sottosegretario alla Cultura Popolare Curti. Solo alcune fabbriche registrato forti astension, solo in alcune il lavoro è interrotto per qualche tempo. I tram funzionano sotto scorta delle SS che obbligano il personale a manovrarli. Un certo successo hanno gli scioperanti al Messaggero, la cui uscita è ritardata di un paio d' ore (18 addetti alla tipografia saranno arrestati, i piu' inviati al lavoro forzato negli apprestamenti difensivi sul fronte di Anzio Nettuno; alcuni, avviati in Germania, riuisciranno a fuggire dal treno bloccato da un bombardamento aereo). Constatate le difficoltà, il CLN revoca lo sciopero prima della fine della giornata lavorativa. 4 - Il tenente Arrigo Paladini e il capitano Enrico Sorrentino del Fronte Militare Clandestinoi in appoggio alla missione OSS di Tompkins sono arrestati. (Sorrentino sarà ucciso con Buozzi alla Storta, il 4 giugno). 5 - Le divergenze in seno al CLN .che avevano portato alle dimissiooni di Bonomi, sono superate: Bonomi è riconfermato presidente del CLN centrale. Il CLN decide di collaborare con il nuovo governo formato a Salerno il 24 aprile, il secondo presieduto dal maresciallo Badoglio, superando così le remore avanzate contro la monarchia e rinviando la questione istituzionale ad un referendum popolare da far svolgere dopo la liberazione. 9 - Sono fucilati a Forte Bravetta Salvatore Fagiolo e Virginio Tagliaferri. 10 - Il generale Karl Wolff capo delle SS in Italia si incontra segretamente in Vaticano con Pio XII e lo informa che ha intenzione di iniziare trattative di pace con gli Alleati all'insaputa di Hitler. Chiede al Papa di accreditarlo presso il vescovo di Milano card. Schuster per avere, suo tramite, un abboccamento in Svizzera con il capo del servizio informazioni americano, Allen Dulles. E' Wolff che ha chiesto l' incontro attraverso il colonnello delle SS Eugenio Dollmann che lo rappresenta a Roma. Ha nascosto la vera intenzione dicendo di temere che Roma possa subire danni irreparabili se Kesserling deciderà di difenderla casa per casa, come vorrebbero Hitler e Mussolini, una volta giunti gli alleati alle porte della capitale. Ma per convincere Kesserling bisogna garantigli che non vi sarà l'insurrezione popolare. Solo il Papa può intervenire sul CLN. Dollmann potrebbe rivolgersi a monsignor Pfeifer, che Pio XII usa per perorare la causa dei detenuti politici, riuscendo qualche volta a salvarli dalla fucilazione, ma proprio per questo, data la delicatezza della missione che gli è stata affidata, sceglie un' altra strada, suggerita da Virginia Bourbon del Monte, la vedova di Edoardo Agnelli (madre di Gianni Agnelli). Virginia Agnelli era stata arrestata dalla polizia fascista, e anche se rinchiusa in un luogo dove la detenzione non era certamente drammatica, l'ex convento di San Gregorio al Celio, era stata rimessa in libertà dopo qualche tempo per ordine di Dollmann il quale cominciò così a frequentarla, spesso invitato a cena dalla principessa nella casa sul Gianicolo. Virginia Agnelli ha anche lei amici in Vaticano. E' in confidenza con il cardinale Caccia Dominioni. Wolff sarà ricevuto. Arriva a Roma alle 6 di mattino da Gardone, dove ha il suo comando, a poca distanza da Mussolini. Non può entrare in Vaticano in un uniforme di generale delle SS. Dollman gli presta gli abiti civili anche se vi entra a malapena (Wolff è piu' alto e piu' robusto). La duplice trattativa tra Wolff e il papa va a buon fine. Qulache giorno dopo Pio XII otterrà da Wolff, mentre i tedeschi stavamo per lasciare Roma, anche la liberazione dell' esponente socialista Giuliano Vassalli, rinchiuso e torturato in via Tasso La mancata insurrezione di Roma non si spiega solo con la pressione esercitata dal Papa sul CLN ma anche dalla situazione difficile attraversata dalle forze partigiane falcidiate dalle perdite e dagli arresti. 11 - Giovanni Orgera (avvocato, già podestà di Napoli, nominato dal governo fascista governatore di Roma il 6 gennaio 1944) ordina che tutti i funzionari e impegati dell'amministrazione capitolina prestino giuramento alla Repubblica Sociale. Pochi vi aderiscono, i piu' si danno malati o si eclissano. Inizia la battaglia decisiva per la liberazione di Roma, con l'avanzata, su tre fronti, degli Alleati: il contingente sbarcato il 22 gennaio a Nettuno Anzio, la V armata, superato il Gargliano, e l' VIII nel settore dell' Adriatico. 16 - Riccardo Antonelli, esponente socialista della Resistenza è arrestato. 16 - Gli studenti antifascisti si riuniscono nel pomeriggio nella basilica di Santa Maria Maggiore, per ricordare con il rito religioso, tre professori, Pilo Albertelli, Salvatore Canalis, Gioacchino Gesmundo, che ritengono siano stati soppressi dai nazifascisti dopo l'arresto, anche senza avere notizie certe (i tre erano stati uccisi alle Ardeatine). Distribuiscono volantini fuori della chiesa, gridano contro gli occupanti. Un caporale paracadutista della Nembo interviene, vuole arrestare uno studente per consegnarlo alla polizia. Viene ucciso da un gappista che fa parte della squadra di protezione agli studenti. Alcuni responsabili del raggruppamento partigiano "Castelli Romani" con le basi a Velletri, Genzano e in altre località vicine, denunciati da un inflitrato, sono arrestati a Roma, usciti da poco dagli scantinati della scuola elementare Ciosuè Carducci in via La Spezia dopo un incontro con rappresentanti della Resistenza romana per predisporre piani operativi. Cadono nelle mani della Gestapo in piazza San Giovanni, nei pressi della statua di San Francesco d' Assisi, il comandante Severino Spaccatrosi, Mario Colacchi, Nello Lommi, Guglielmo Linari e altri. 17 - La Gestapo cattura il ten. col. Luigi Cano e il maggiore Bianconi del Fronte Militare Clandestino. 18 - Montecassino è conquistata dagli Alleati. L' assalto decisivo è stato compiuto dai polacchi del generale Anders. 20 - Il comandante della banda Fulvi -cui apparteneva don Morosini-, capitano Fulvio Mosconi , è arrestato dalla Gestapo. A Forte Bravetta è fucilato Francesco Vigilante. 23 - Il maggiore Alfio Brandimarte del Fronte Militare Clandestino è catturato dalla Gestapo e rinchiuso in via Tasso (sarà ucciso a La Storta il 4 giugno). 24 - Si susseguono le fucilazioni a Forte Bravetta, cadono il capitano Fabrizio Vassalli, Giordano Bruno Ferrari, Salvatore Grasso, Pietro Bergamini e Corrado Vinci. 25 - Si susseguono violentissimi i bombardamenti aerei alleati. Sono colpite particolarmente le vie di comunicazione che portano alla capitale, la Salaria, la Flaminia, l' Appia e l' Appia Antica, la Tiburtina, la Braccianese e la Tuscolana ma anche i quartieri di Monte Mario e Trionfale e le zone di La Storta e di Sette Bagni. Gli angloamericani hanno compiuto il ricongiungimento a Cisterna dei contingenti provenienti da Cassino con quelli avanzati dalla testa di ponte Anzio Nettuno, si preparano a compiere l' ultima offensiva per conquistare Roma.. Il generale Filippo Caruso comandante di una formazione partigiana degli autonomi, il colonnello Caratti e il capitano dei carabinieri Geniola vengono arresati dalle SS in una trattoria di via Attilio Regolo. In piazza della Libertà cadono nelle mani della polizia nazifascista il generale Odone e il colonnello Scalera dopo un conflitto a fuoco nel quale perdono la vita i carabinieri partigiani Meloni e Zuddas. Vicino a piazza Bologna, in via Livorno, l'esponente socialista Eugenio Colorni è riconosciuto da un fascista della banda Koch e ucciso a colpi di pistola. 28 - Gli Alleati si impadroniscono di Aprilia, mentre continuano a inviare i bombardieri, ad ondate, per colpire le strade i in prossimità della capitale, le vie Portuense, Boccea e ancora la Salaria, la Flaminia, la Tiburtina, l' Aurelia. Distruggono convogli in movimento, apprestamenti difensivi e il sistema viario. Accompagnano lo sgancio delle bombe con mitragliamenti anche da bassa quota. Colpiscono zone abitate lungo la Salaria, l' Aurelia, la Giustiniana, la Cassia, la Prenestina, la borgata Casalotti sulla Boccea e Grottarossa ridotte a un cumulo di macerie. 29 - I bombardamenti si ripetono incessanti, su Roma e sui paesi vicini, quelli dei Castelli e specialmente Frascati dove non c'è più il quartier generale di Kesserlig, trasferito da mesi sul monte Soratte. Enormi diostruzioni subice la Magliana. 30 - La Magliana è nuovamente bombardata. Le incursioni si ripetono soprattutto su obbiettivi di Roma nord, per colpire le truppe di Kesserling in ritirata verso la nuova linea fortificata di difesa. Viene ucciso un milite fascista in un'imboscata di partigiani sulla via Ostiense.
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