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Le Brigate Internazionali

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Tra il '36 e il '37, a difesa del governo repubblicano, arrivarono in Spagna migliaia di volontari provenienti da varie nazioni. I volontari delle brigate Internazionali, provenienti da 52 paesi dei cinque continenti, furono circa 40.000 e circa la metà morì in combattimento, fu dispersa o ferita (i caduti furono 9934 mentre 7686 furono feriti gravemente). Altri 5.000 uomini combatterono in unità dell'esercito repubblicano e almeno altri 20.000 lavorarono nei servizi sanitari o ausiliari.

I primi contingenti, organizzati dalla Terza Internazionale, entrarono clandestinamente in Spagna attraverso la frontiera francese nell'ottobre 1936 e, dopo aver ricevuto un sommario addestramento ad Albacete, raggiunsero Madrid, assediata dai nazionalisti l'8 novembre.

La ripartizione per nazionalità dei volontari delle Brigate Internazionali fu la seguente: francesi 10.000, tedeschi 5.000, italiani 3.350, statunitensi 2.800, inglesi 2.000, canadesi 1.000. Più diverse centinaia di yugoslavi, albanesi, ungheresi, belgi, polacchi, bulgari, cecoslovacchi, svizzeri, nordeuropei, messicani e africani.

La partecipazione dei volontari italiani, inquadrati nella Brigata Garibaldi, fu consistente, circa 3.350 effettivi, e mise in campo alcuni tra i maggiori esponenti dell'antifascismo: i comunisti Togliatti, Longo e Vidali, il socialista Nenni, il repubblicano Pacciardi. Tra gli italiani figuravano anche l'anarchico Camillo Berneri e il dirigente di Giustizia e Libertà Carlo Rosselli, che furono tra i primi ad accorrere in Spagna e già nell’agosto del 1936 costituirono la “Colonna Italiana Francisco Ascaso”, una formazione di circa 300 volontari di ogni fede politica.

Anarchici

Comunisti

Giustizia Libertà

Repubblicani

Socialisti

Sconosciuta

328

1.301

39

56

224

1.449

% 9,6

66,8

1,2

1,7

6,6

42,6

Alcuni dei maggiori intellettuali del tempo sostennero la causa della Repubblica, tra questi George Orwell, che combattè nelle milizie del POUM, Stephen Spender e W. H. Auden, che collaborarono nei servizi, Ernest Hemingway e John Dos Passos che scrissero romanzi, reportage, osservarono e raccontarono.

Le Brigate internazionali ebbero un ruolo determinante nella difesa di Madrid, distinguendosi nella battaglia di Guadalajara nel marzo 1937 e nelle grandi offensive repubblicane su Belchite (agosto) e Teruel (dicembre 1937 - gennaio 1938) e sull'Ebro (luglio 1938).

Su pressione delle democrazie occidentali impegnate nella politica di "non intervento", il governo repubblicano decise il ritiro dal fronte delle Brigate internazionali, tenendo una parata di addio il 29 ottobre 1938 a Barcellona.

 

pallanimred.gif (323 byte) La Battaglia di Guadalajara

pallanimred.gif (323 byte) Il discorso di Carlo Rosselli: "Oggi in Spagna, domani in Italia"

pallanimred.gif (323 byte) Il discorso di Pietro Nenni: "Perché siamo qui"

pallanimred.gif (323 byte) Ebrei, negri e gay nelle Brigate Internazionali (a cura di Pietro Ramella)

 

Il ringraziamento della pasionaria

"Di tutti i popoli, di tutte le razze, veniste a noi come fratelli,
figli della Spagna immortale,
e nei giorni più duri della nostra guerra,
quando la capitale della Repubblica spagnola era minacciata,
foste voi, valorosi compagni delle Brigate Internazionali,
che contribuiste a salvarla con il vostro entusiasmo combattivo,
il vostro eroismo e il vostro spirito di sacrificio".

Dolores Ibarruri
Discorso per lo scioglimento delle Brigate Internazionali (1939)

 

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