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I "diversi" e la Guerra di Spagna
Ebrei, negri e omosessuali nelle Brigate
Internazionali
di Pietro Ramella
Negli anni sessanta circolava una barzelletta su di un padre statunitense
che, per dimostrare alla figlia la sua condizione di "liberal", dichiarava:
"Sai che non provo discriminazioni verso alcuno, tanto che potrai, per parte mia,
sposare chi vorrai, basta non sia comunista, ebreo, negro od omosessuale." Alcune tra
queste "diversità" costituirono uno degli elementi caratterizzanti i volontari
che combatterono nelle Brigate Internazionali dalla parte lealista nella Guerra di Spagna.
Non possiamo annoverare tra i diversi i comunisti, anche se molti tra loro erano ebrei, in
quanto essi costituirono lossatura delle Brigate Internazionali, create su decisione
del Comintern. Lappartenenza politica, però, fu sempre attenuata per far assumere
alla partecipazione una valenza antifascista. Gli storici concordano sul numero dei
volontari prossimo a 35.000, di cui i 25.000 comunisti costituirono la maggioranza, pari
al 70%. Una recente analisi storico-quantitativa delle biografie dei volontari italiani
elaborata dagli studenti della VªG del Liceo Scientifico "Galileo Ferraris" di
Varese, riportata su "Il coraggio della memoria", edito dallAssociazione
Italiana Combattenti Volontari Antifascisti di Spagna, ha determinato la composizione
politica dei tremilaquattrocento volontari italiani riportati nel volume La Spagna nel
nostro cuore 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare edito dalla stessa
Associazione nel 1996,
Anarchici |
Comunisti |
Giustizia e Libertà |
Repubblicani |
Socialisti |
Sconosciuta |
328
|
1.301 |
39 |
56 |
224 |
1.449 |
% 9,6 |
66,8 |
1,2 |
1,7 |
6,6 |
42,6 |
Se si applicano le percentuali determinate per i volontari di cui si
conosce lideologia politica ai 1.449 di cui non si conosce, si ottengono le seguenti
percentuali
Anarchici |
Comunisti |
Giustizia e Libertà |
Repubblicani |
Socialisti |
16,9 |
66,8 |
2,0 |
2,8 |
11,5 |
Le stesse percentuali possono essere riferite agli interbrigatisti
delle altre nazionalità, tenendo conto della limitata incidenza delle caratteristiche
specificatamente italiane. Lelevato numero di comunisti che combatterono in Spagna
ha dato modo di alimentare la recente polemica revisionista, che tenta di sdoganare il
successo di Franco come una vittoria contro il comunismo, che aveva come progetto la
costituzione in Spagna di una Repubblica Democratica Popolare (eufemismo per non dire
comunista) con tutte le conseguenze tragiche che lo stalinismo produsse. Si è però
dimenticato che la Spagna repubblicana, democratica e popolare lo era già per libera
scelta del suo popolo alle elezioni del febbraio 1936. Occorrerebbe chiedersi con quali
forze il Partito Comunista Spagnolo avrebbe potuto impadronirsi del potere dato il
limitato radicamento nella realtà spagnola (16 deputati alle Cortes e 300.000 iscritti
nel gennaio 1937). Pur considerando che i migliori ufficiali dellesercito
repubblicano Lister, Modesto, El Campesino erano comunisti, come pure molti comandanti di
brigata e di divisione, essi non sarebbero stati certo in grado di condizionare tutto
lapparato militare, come dimostra il fatto che allatto del colpo di stato del
colonnello Casado nel marzo 1939, i reparti a guida comunista furono sconfitti. Meno che
mai le Brigate Internazionali avrebbero potuto sostenere tale progetto poiché il numero
dei reparti di linea non superò mai, per tutta la durata del conflitto, la forza di
15.000 effettivi. Laffermare, infine, che il regime di Franco non ebbe le
caratteristiche di uno stato fascista è una menzogna storica, basti pensare che, oltre
alla privazione dogni elementare diritto (stampa, associazione, parola e pensiero),
occorsero più di trentanni perché fosse promulgata unamnistia completa. In
Italia lamnistia per i reati compiuti dai repubblichini fu varata dal Guardasigilli
Palmiro Togliatti nel giugno 1946, poco più di un anno dopo la fine della guerra. E
mentre in Italia erano stati colpiti dalla giustizia, fatti salvi i diritti
dellimputato, i torturatori, gli assassini, i delatori, i servi dei tedeschi che
avevano mandato nei campi di sterminio nazisti i propri connazionali e se nerano
spartiti i poveri beni, in Spagna bastava aver appartenuto ad un sindacato, ad
unamministrazione democratica o aver servito come soldato di leva nellEsercito
repubblicano per essere condannati da tribunali militari, che non consideravano le prove a
discarico, lunghi anni di carcere o di lavoro forzato.
EBREI
Sono note le difficoltà nel determinare con esattezza il numero e la
provenienza dei volontari che accorsero da tutto il mondo per difendere la Repubblica
Spagnola; perché quanti si arruolarono nelle milizie prima della costituzione delle
Brigate Internazionali non vennero registrati ed inoltre molti modificarono il loro
cognome nel tentativo di evitare conseguenze penali in patria. Tale problematica si ripete
nella determinazione del numero dei volontari di razza ebraica.
Nel Mausoleo del Fossar de la Pedrera di Barcellona, dove Franco fece
inumare in unenorme fossa comune i corpi dei repubblicani catalani fucilati dal 1939
al 1945 tra le altre lapidi commemorative, una porta la seguente dedica:
"Omaggio agli eroi ebrei caduti tra i 7000 ebrei volontari di
tutti i paesi combattenti della Libertà in Spagna 1936-1939". Nel cimitero di
Fuercarral a Madrid, è stata ricollocata una grande stele di marmo, in sostituzione di
quella distrutta da Franco, dedicata a trentacinque combattenti ebrei caduti nella difesa
di Madrid: "In memoriam. Aqui iacien los voluntarios juidios, heroicamente caidos en
Madrid en el trascurro de la guerra civil española en defensa de la libertad (1936-1937)
La vuestra y la nuestra!". In calce la scritta: "A todos los voluntarios juidos
combatientes caidos en España".
Nel libro Shalom Libertad! Arno Listiger riprende fatte
le dovute cautele - il numero di 7.758 volontari ebrei, suddivisi secondo il paese
dorigine, riportato dallinterbrigatista austriaco Joseph Toch sulla rivista Zeitgeschichte
nel 1974. Numericamente gli ebrei, sono il secondo contingente di stranieri presenti nelle
Brigate Internazionali, dopo gli 8.500 francesi. Se deduciamo da questa cifra i 1.043
ebrei compresi nel contingente francese, essi salgono in prima posizione. La presenza
degli ebrei fu non solo consistente numericamente ma anche qualitativa, infatti, tra i
combattenti sono da annoverarsi diversi comandanti delle Brigate Internazionali, quali i
generali Manfred Stern (Kleber) della XI, Mata Zalke (Lukacs) della XII e
Waclaw Romar della 129ª, mentre limitandoci ad una sola nazionalità -sono
numerosi gli americani che ricoprirono incarichi di comando come Milton Wolff, John Gates
e John Dallet. Organizzatore delle squadre di guerriglieri che operavano dietro le linee
nazionaliste fu un ebreo americano Irving Goff, cui sispirò Ernst Hemingway per la
figura del protagonista in Per chi suona la campana? Le azioni più importanti
furono la distruzione del ponte sul Guadalaviar nei pressi dAlbarracin, il
deragliamento di un treno carico ditaliani del C. T. V. sulla linea Cordoba
Los Rosales, la liberazione di 308 prigionieri asturiani dalla fortezza di Motril e la
cattura di un intero Stato Maggiore di una divisione franchista nel settore di Tremp in
Catalogna.
Consistente fu la partecipazione ebraica ai servizi della Sanità
militare della Repubblica, che allatto della rivolta dei generali era rimasta con
tre delle otto divisioni medicali dellEsercito e precisamente con quelle di Madrid,
Barcellona e Valencia, la cui fedeltà era ancora da provare. Per sopperire a tale
deficienza accorsero centinaia di medici, infermiere ed inservienti grazie a delle
organizzazioni umanitarie create dai sostenitori dei lealisti. Ad esempio gli americani
sostenuti dallAmerican Medical Bureau to Aid Spanish Democracy furono in
grado di mandare in Spagna equipe completamente autonome di medici ed infermiere con
ospedali attrezzati, autoambulanze, camere operatorie mobili, medicinali, ecc. In questa
generosa corsa di solidarietà si distinsero i medici e le infermiere ebree che da ogni
parte dEuropa e dal Nord America vennero a curare i feriti spagnoli ed
internazionali, in particolare vennero quarantasei polacchi, venticinque tedeschi e
quindici americani. Nel volume sopra citato sono elencati nomi di centoventisette medici
ebrei dislocati negli ospedali prossimi alle linee e in quelli delle retrovie, tra loro si
contano dodici donne. Diversi di loro ottennero incarichi di prestigio come
lamericano Edward K. Barsky direttore del Servizio Sanitario nella zona catalana.
Anche tra le seicento infermiere si contarono numerose ebree, si sa, ad esempio, che
venticinque vennero dagli Stati Uniti e ventisei dal Belgio, tanto che la lingua yddish
serviva per comunicare nelle camere operatorie e nelle corsie di diversi ospedali.
Ebrei furono due dei più famosi corrispondenti di guerra come Robert
Capa e la sua compagna Gera Taro, morta nel corso del conflitto.
Nel dicembre 1937, come per le altre unità delle Brigate
Internazionali intestate a personaggi famosi delle diverse nazionalità, anche gli ebrei
dedicarono la 2ª compagnia del battaglione "Palafox" della XIII brigata
Internazionale a "Naftalí Botwin", ebreo polacco che nel 1925 per aver
eliminato una spia del regime filo-fascista, era stato giustiziato. Essa era composta
debrei polacchi, ucraini, russi bianchi ed ungheresi, dotata di una sua bandiera,
con un giornale ed un inno in yddish, che era la lingua ufficiale. Combatté sulla Sierra
Quemadas, nellAragona durante la Grande Ritirata, difese Caspe e Lerida, occupò la
città di Corbera ed il cimitero di Gandesa durante loffensiva dellEbro,
subendo gravi perdite compresi tutti i suoi comandanti; lultimo caduto delle Brigate
Internazionali fu un soldato della Botwin: Chaskel Honigstein, morto per ferite il 4
ottobre 1938, cui furono tributati solenni funerali militari.
Finita la guerra di Spagna, non cessò limpegno dei reduci sia
nella Resistenza nei paesi occupati dai nazisti, sia negli eserciti alleati, tra loro
ricordiamo Julius Hibner insignito del titolo di "Eroe dellUnione
Sovietica", molti vissero la tragica esperienza dellinternamento nei campi di
sterminio nazisti.
NEGRI
I volontari di colore furono quasi esclusivamente afro-americani, in
minima parte vennero dallAfrica o da Cuba. Gli statunitensi furono unottantina
tra cui sono da ricordare:
Carter Edward Jr. - insignito nel 1996 dal presidente Clinton della
Distingued Service Cross alla memoria (era morto nel 1963) per il suo eroico comportamento
nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Decorazione che gli era stata negata per motivi
razziali nel 1945.
Hughes Langston James famoso scrittore e poeta di colore, che in
Spagna non partecipò ai combattimenti ma ai servizi di propaganda nelle retrovie.
Comporrà a ricordo dellesperienza spagnola alcune delle sue più note liriche.
Kee Salaria infermiera dellHarlem Hospital, già attiva
nelle dimostrazioni contro linvasione italiana dellEtiopia. Partì per la
Spagna, dopo che la Croce Rossa Americana aveva respinto per motivi razziali - la
sua offerta di far parte delle equipe daiuto alle popolazioni alluvionate del nativo
Ohio. Hughes Langston la definì una "slender chocolate colored girl".
Law Oliver sindacalista e leader dei movimenti negri, più volte
arrestato in America; per il suo eroico comportamento nella battaglia del Jarama, quale
capo della compagnia mitraglieri, fu nominato nellaprile 1937 comandante prima del
battaglione Lincoln poi del Washington, primo negro nella storia degli Stati Uniti a
comandare ununità militare composta in larga maggioranza da bianchi.. Cadde alla
testa dei suoi uomini il 5 luglio nel tentativo di conquistare Mosquito Crest nel corso
della battaglia di Brunete.
OMOSESSUALI
La partecipazione degli omosessuali fu minima. Il solo studio
che analizza tale "diversità" è quello sugli americani di Peter Carrol in Odissey
of the Abraham Lincoln Brigade in cui si evidenzia comesistesse un certo
pregiudizio nei loro confronti anche tra i "radicals".
White, Mc Kelvey David - figlio di un governatore dellOhio ed
istruttore dellEnglish College di Brooklin. Dopo aver partecipato alla guerra di
Spagna, copre posizioni di prestigio nella V.A.L.B. Nel 1945 fu implicato in un
affare domosessuali, creando dei problemi allassociazione, ma morì poco dopo.
Aalto Bill - finno-americano partecipò alle azioni di sabotaggio
dietro le linee franchiste con il sopra citato Irving Goff. Dopo la guerra fu ingaggiato
dallesercito americano ma si ferì durante una dimostrazione delluso
desplosivi e lasciò il servizio. Fu espulso dal Partito Comunista Americano per la
sua omosessualità e per il vizio di ubriacarsi. Riprese gli studi, nel 1958 morì di
leucemia.
Nathan George - ebreo, sergente dellesercito inglese durante la
Prima Guerra Mondiale, affiliato allIRA e membro della Dublin Castle Murder Gang,
responsabile di delitti eccellenti. In Spagna vestiva in modo impeccabile e guidava
allattacco i suoi uomini al grido "Adelante señoras!" agitando un
bastoncino secondo la tradizione degli ufficiali inglesi. Comandò la 1ª compagnia del
12° battaglione "Marsellaise", quindi questunità. Divenne Capo di Stato
Maggiore della XV Brigata Internazionale, poi comandante dei battaglioni Lincoln,
Washington e inglese. Ferito gravemente durante la battaglia di Brunete, ordinò ai suoi
di cantare finché spirò, fu sepolto sotto gli olivi non lontano dal Guadarrama.
Infine due poeti inglesi della "generazione del trenta", la
cui passionale partecipazione alla guerra di Spagna, anche se essenzialmente
intellettuale, influenzò indelebilmente la loro esperienza politica ed artistica.
Spender Harold Stefan - ricerca per conto del Comintern la nave
sovietica Komsomol, probabilmente dirottata da un sottomarino italiano nei porti
del Sud-Ovest del Mediterraneo e diventa un attivo apologista della Repubblica nella
guerra che "offriva al secolo un nuovo 1848". Nel marzo del 1937 salva dalla
fucilazione un suo giovane segretario che, arruolatosi nelle Brigate Internazionali, aveva
disertato, esperienza raccontata in forma autobiografica in World within World
laltra opera ispirata a questo periodo fu Poems of Spain.
Auden Wystan Hugh vive i momenti esaltanti dellarrivo dei
volontari delle Brigate Internazionali ad Albacete, tra cui diversi intellettuali inglesi,
come Christofer Caudwell, Julian Bell, John Cornford e Ralph Fox, che moriranno nel
conflitto. In Spain 1937, esprime, lui che sarà un semplice testimone,
lintensa partecipazione ideale che spinse tanti giovani a lottare fino al sacrificio
supremo della vita.
"Domani, per i giovani, i poeti che esplodono come bombe, / le
passeggiate in riva al lago, le settimane in comunione perfetta; / domani le corse in
bicicletta/ per i sobborghi, nelle sere destate. Ma oggi la lotta./
..Qual è
la vostra proposta? Costruire la società giusta? Si./ Accetto. Oppure il patto suicida,
la romantica/ morte? Benissimo io accetto, perché / io sono la vostra scelta, la vostra
decisione, io sono la Spagna." Per un breve periodo servirà come portabarelle in
un reparto dautoambulanze, ma in seguito non farà mai cenno a questa esperienza.
Predisse il triste destino dei repubblicani vinti: "La storia agli sconfitti potrà
dire: Peccato! Ma non potrà offrire né aiuto, né perdono."
Ambedue comunisti, anche se di data recente, furono colpiti dalla
violenta repressione contro gli anarchici ed il POUM del maggio 1937, e, pur astenendosi
al momento dallassumere posizioni che potessero avvantaggiare il principale
avversario, il fascismo, presero le distanze dallideologia marxista. Con più
chiarezza Spender quando nel 1950 contribuì a Il Dio che è fallito, antologia
dex comunisti pentiti cui collaborarono anche Koestler, Silone, Gide e Louis
Fischer.
(in "limpegno" n. 3 dicembre 2001, Istituto storico
della resistenza di Borgosesia)
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