Patto Cgil-Anpi Roma:
impegno comune per pace
Il nuovo sito dei centomovimenti
Il video di "Resistere, Resistere, Resistere!"
Il 12 aprile, contro la riforma Moratti
della scuola
Rogatorie: iniziative contro promotori legge
La primavera dei movimenti:
speciale Micromega
Speciale su terrorismo e omicidio di M. Biagi
In memoria di Falcone, Borsellino e La Torre
L'anagrafe dei movimenti
Tutto sul movimento dei "girotondi"
Appello per una rivista storica "antagonista"
L'ex Popolo di Seattle
è la grande novità della politica internazionale, come i girotondi lo sono per la
politica italiana. Antagonisti, alternativi, li chiamano No global, anche se
ripetono a tutti di non essere contro la globalizzazione, ma di volere una globalizzazione
diversa, più solidale.
Il movimento New Global,
nella sua parte italiana, racchiude due anime. Una cattolica, pacifista che raccoglie le
cooperative e le associazioni che agiscono nel sociale e nelle parrocchie insieme alla
Rete Lilliput, alle Acli, alla laica Arci, a Legambiente e a decine di
altre. Una rete di associazioni solidaristiche, contraddistinte da una fortissima
motivazione morale, cui va aggiunta Attac, l'organizzazione nata in Francia per promuovere
la Tobin Tax. Da ultimo anche la Cgil si è avvicinata al movimento, portando dentro di
esso il tema del lavoro.
Poi il Laboratorio dei Disobbedienti. Una vasta area che mette insieme i centri sociali e
altre strutture della sinistra antagonista comprese le ex Tute Bianche di Luca Casarini
(si sono sciolte proprio durante i giorni del G8) o i campani della Rete No Global Forum e
i giovani di Rifondazione comunista. Impegnati sui temi dell'immigrazione e sociali (dal
lavoro, alla casa), non escludono a priori lo scontro con le forze dell'ordine e
teorizzano la pratica della "disobbedienza civile".
Un movimento variegato con alcuni obiettivi comuni, come
si legge nel manifesto approvato a Porto Alegre il 4 febbraio del 2002: annullamento del
debito dei paesi poveri, istituzione della Tobin Tax, abolizione dei paradisi fiscali,
protezione dell'ambiente e della biodiversità, opposizione alle privatizzazioni, sostegno
ai diritti dei lavoratori, alla parità fra uomo e donna, diffusione della democrazia nel
mondo. Tutti condannano il terrorismo ma sono anche contro la guerra e, dopo l'11
settembre, hanno dato vita al movimento pacifista.
Nemici storici sono il Wto e le teorie liberoscambiste
"imposte" ai paesi più poveri, la Banca mondiale e il Fondo monetario
internazionale ritenuti il "braccio armato" di quella politica di arricchimento
delle zone già ricche della terra. Altri nemici sono le multinazionali e lo
sfruttamento imposto ai lavoratori dei Paesi in via di sviluppo. Una parte del
movimento, a partire da Greenpeace, fortemente ecologista, lavora per la riduzione
dell'effetto serra e a difesa della natura e delle foreste. C'è, inoltre, chi come Attac
vuole imporre ai Paesi ricchi la cosiddetta Tobin Tax, una tassa sulle transazioni
finanziarie per ridurre gli squilibri fra Nord e Sud del mondo. I due slogan che
accomunano tutti, pacifisti, cattolici, antagonisti sono: "Un altro mondo è
possibile" e "Un altro mondo è in costruzione".
Nel febbraio del 2002, ai No Global si affiancano in
Italia i "movimenti" dei girotondi, critici verso
la dirigenza della sinistra, di cui chiedono il rinnovamento, e fautori di un'opposizione
più radicale e più concreta sui temi della giustizia, della scuola, della sanità, del
lavoro e dell'informazione. I loro slogan sono "Un'altra opposizione è
possibile" e "Resistere, resistere, resistere".
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