la resistenza romana
La Liberazione di Roma
(4 giugno 1944)
Filmato sulla
Liberazione di Roma ( 4.57 MB, dal sito The Great Crusade)
La parola segreta era "Elefante". Questa volta, a differenza
dai tempi dellinvasione cartaginese, lelefante non arrivava come nemico.
Significava che gli alleati stavano per liberare Roma. Lelefante amico. La radio
alleata trasmise la parola "elefante" alle 23,15 del 3 giugno 1944. Le
retroguardie tedesche lasciarono Roma la mattina del 4 giugno, mentre gli ultimi
prigionieri di via Tasso erano liberati dalla popolazione e la palazzina del boia Kappler
veniva saccheggiata. Lesercito di Clark inondò Roma nelle prime ore del pomeriggio
incontrando le prime folle festanti nelle periferie della via Prenestina, della via
Casilina, della via Appia, e nelle borgate di Tor Pignattara e Centocelle, dove i fascisti
e i tedeschi nelle ultime settimane non avevano osato più passare né di giorno né di
notte per paura dei partigiani.
I sentimenti di un popolo che aveva vissuto una terribile notte durata
nove mesi non erano molto diversi da quelli dei soldati che dallinverno avevano
sostenuto durissime battaglie sui fronti di Cassino e di Anzio. Solo negli ultimi 23
giorni, la quinta e la settima armata erano riuscite a scardinare la linea Gustav, si
erano aperte, attraverso i monti Aurunci, la strada per i Castelli Romani, e unendosi alle
truppe sbarcate quattro mesi prima ad Anzio, avevano dato lultima spallata al
generale Kesserling, che, annidato nelle caverne del monte Soratte, inviava al macello i
suoi battaglioni. Roma, la prima capitale europea liberata, era un simbolo per i soldati
alleati come lo era per tutti gli italiani.
4 giugno 2004:
Sessantesimo Anniversario della Liberazione di Roma (a cura di Massimo
Rendina)
L'articolo di Lucio
Villari
La testimonianza di
Rosario Bentivegna
Quotidiani
e periodici usciti in Roma dopo il 4 giugno 1944
Eroe.
Il dodicenne romano che fermò la Wehrmacht. Storia di Ugo Forno,
di Mario Avagliano (Il Messaggero, 18 maggio 2012) |