Cronologia della Resistenza Romana

Ottobre 1943

1 - Il maresciallo Rodolfo Graziani, ministro della guerra nel governo di Salò e comandante delle forze armate della RSI, pronuncia un discorso nel teatro Adriano, presenti gli ufficiali italiani che hanno aderito alla Repubblica Sociale, al generale tedesco Stahel, comandante della piazza di Roma e ai componenti del suo stato maggiore.

4 - Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica Sociale, Francesco Barracu, dispone il trasferimento al Nord dei Ministeri e del relativo personale.

Un gruppo di partigiani di Bandiera Rossa comandati da Tommaso Moro (il maresciallo dell' Aviazione Vincenzo Guarniera) attacca una colonna di automezzi tedeschi presso Ponte Milvio.

Fabrizio Vassalli, capitano dei Servizi Informativi a Brindisi nel comando militare dipendente da Badoglio (cugino di Giuliano Vassalli), raggiunge a Roma Lanza Cordero di Montezemolo per stabilire i collegamenti con il quartier generale alleato. Crea un nucleo organizzativo di spionaggio e sabotaggio. Sarà arrestato il 13 marzo 1944 e successivamente fucilato nel Forte Bravetta.

7 - Con un azione improvvisa i tedeschi disarmano i carabinieri rimasti in servizio dopo l' 8 settembre (per disposizione del loro comando). 1500 sono arrestati e deportati in Germania.

8 - Le autorità fasciste avvertono la popolazione che a fronte della scarsa affluenza al lavoro obbligatorio saranno presi provvedimenti di "estremo rigore" anche nei confronti dei famigliari degli inadempienti.

12 - Esecuzione capitale di 6 tra i 18 componenti di un gruppo armato che ha tentato nella notte precedente di impadronirsi dei generi alimentari e di vestiario in via Gelsomino. Sono stati catturati dai tedeschi e da guardie fasciste. Definiti da il "Giornale d' Italia" "teppisti comunisti", Battista Graziani, Giulio Pagliucci, Mario Sorbi, Marco Amadei, Pietro Serra, Michele Bella, sono fucilati, gli altri condannati a pene carcerarie.

13 - Il governo italiano dichiara guerra alla Germania. Gli angloamenricani e i russi non attribuiscono agli italiani la qualifica di alleati ma di cobelligeranti.

Sandro Pertini e Giuseppe Saragat, impegnati nella Resistenza e membri del CLN sono arrestati e rinchiusi a Regina Coeli, vittime anch'essi di spie prezzolate.

Le SS si impadroniscono nella Sinagoga di antichi libri, manoscritti e documenti di grande valore storico,

16 - Squadre speciali della Ghestapo circondano il Ghetto alle prime luci del giorno. Hanno scelto la giornata di sabato, festiva per gli israeliti, certi di poterne catturararne il maggior numero nelle abitazioni rastrellate sistematicamente. E' la caccia all' ebreo che dimostra quale fosse l' animo di Kappler quando promise la salvezza agli ebrei romani in cambio dell'oro; cadono nella retata soprattutto vecchi, donne, bambini che non hanno cercato rifugio o non l' hanno trovato. Dei 1021 ebrei romani deportati nei campi di sterminio in Germania e in Polonia si salveranno solo in 17, nessuno dei 200 bambini.

Si accentua la solidarietà nei confronti degli ebrei scampati ai nazisti Su loro pende una taglia. Alcuni non sfuggiranno alle delazioni ma ben 4447 persone di razza ebraica trovano asilo e protezione negli istituti religiosi e in case private dell' organizzazione clandestina cattolica che fa capo al Vaticano (ai prelati Roberto Ronca e Pietro Palazzioni) e alla Curia (al laico Salvatore Salvatori). Piu' di 800 restano nascosti sino alla liberazione nel Seminario Romano Maggiore.

Il CLN dichiara la priorità assoluta della guerra ai nazifascisti da combattersi unitariamente e la necessità di formare, conclusa la guerra, un governo nazionale antifascista che si appelli al popolo per decidere la forma istituzionale che l' Italia dovrà assumere.

17 - Spargimento di chiodi a quattro punte sulle strade di transito delle colonne tedesche. L'idea di usare questo sistema di sabotaggio che squarcia i pneumatici degli autocarri Š di Lindoro Boccanera che lavora nel Museo del Bersagliere a Porta Pia. Vi ha rinvenuto alcuni chiodi fabbricati dagli austriaci, cimelio della prima guerra mondiale. I chiodi a quattro punte vengono fabbricati inizialmente da Enrico Ferola nella sua officina di Trastevere, in via della Pelliccia.(Ferola sarà arrestato il 19 marzo dalla polizia di Koch e morirà alle Ardeatine) Specialmente presi di mira i trasporti diretti al fronte di Cassino. La fabbricazione dei chiodi si estenderà ad altre officine anche fuori Roma.

Attraverso i giornali le autorità tedesche diramano un comunicato contro "i teppisti e gli incoscienti" minacciando gravi ritorsioni alla gente che vive lungo le strade dove avvengono i sabotaggi; accusano gli attentatori di impedire il vettovagliamento di Roma.

18 - All'alba, gli ebrei rastrellati il 16 ottobre, trasportati con autocarri e ammassati nel collegio militare in via della Lungara, sono caricati sui camion, condotti alla stazione Tiburtina, fatti salire sui carri bestiame, 75 persone per ogni vagone, un recipiente di 50 litri d'acqua, i viveri, quelli che ciascuno ha portato con sè (gli sgherri avevano raccomandato al momento dell' arresto di fornirsi del mangiare per otto giorni).

Il macchinista del treno si chiama Quirino Zazza, l'ordine di partenza verso i campi di sterminio Š dato alle 13.30

19 - Un motociclista portaordini della Wehrmacht è ucciso lungo la Salaria, davanti all' areoporto.

20 - Giacomo Proietti , imputato di detenzione di armi, è fucilato a Forte Bravetta.

Proclama di Badoglio agli italiani delle zone occupate dai tedeschi: l' ordine Š di procurare danni al nemico in ogni modo e dovunque.

Un gruppo di partigiani di Pietralata, appartenenti ad una formazione di Bandiera Rossa, assalta il forte Tiburtino presidiato da un contingente tedesco. Vuole impadronisrsi di armi, munizioni e viveri abbandonati dai militari italiani l' 8 settembre. Un reparto di SS soccorre il presidio. La lotta è impari, 22 partigiani cadono prigionieri, 3 riescono a fuggire, 10 sono condannati a morte, dopo il processo davanti ad un tribunale di guerra tedesco, senza difensori e traduttori, 9 saranno deportati in Germania con altri 470 antifascisti romani

22 - I nove partigiani che hanno assaltato il forte Tiburtino - Orlando Accomasso, Andrea Chialastri, Lorenzo Ciocci, Mario De Marchis, Giuseppe Liberati, Angelo Salsa, Marco Santini,Mario Splendori, Vittorio Zini- vengono uccisi con un colpo alla nuca su un prato lungo la via Tiburtina (oggi entro la cinta del carcere di Rebibbia). Con loro viene ucciso anche un giovane che transitava in bicicletta, Fausto Iannotti, per completare il numero dei destinati a morire dopo che un ragazzo quattordicenne, Roberto Mattiocci, era stato risparmiato per aver offerto ad un soldato della Wehrmacht gli stivali che indossava.

23 - Il capellano militare don Giuseppe Buttarazzi Š fucilato per complicità con i partigiani.

La Federazione fascista ridà vita allo squadrismo, ricostituendo le "squadre d'azione".

25 - Ufficiali tedeschi restano feriti durante un conflitto a fuoco con i partigiani, sulla Salaria.

26 - Viene pubblicato il decreto che stabilisce la pena di morte a chi nasconde ex prigionieri alleati.

Anche il sale viene razionato.

27 - Rastrellamento nei quartieri Montesacro, Tufello e Valmelaina, 346 i deportati al lavoro forzato.

28 - I fascisti iniziano la propaganda porta a porta, con fogli stampati infilati nella cassetta delle lettere. Si invitano gli italiani a sostere la Repubblica Sociale e i "camerati" tedeschi contro il "nemico invasore" e i "banditi partigiani". In risposta, si moltiplicano le scritte murali contro i nazifascisti. Comincia subito a contrapporsi anche la propaganda antifascista che adopera ugualmente le cassette delle lettere per diffondere stampati e ciclostilati. I portieri vengono intimiditi, minacciati di denuncia al Tribunale di Guerra come sabotatori. Chi riceve messaggi antifascisti e antinazisti deve comunicarlo immediatamente al comando di polizia della Città Aperta se non vuol essere accusato di complicità.

I militi di guardia alla caserma di via Brenta vengono attaccati a colpi di arma da fuoco e a bombe a mano.

I GAP lanciano bombe a mano e sparano con le armi leggera contro il corteo di fascisti che uscito da palazzo Braschi transita per Sant' Andrea della Valle. Dodici militi restano feriti. Un altro nucleo assale una pattuglia di fascisti in viale Mazzini davanti alla scuola Gelasio Gaetani. Scontri tra partigiani e fascisti si hanno anche nel quartiere di Trastevere e in piazza Sonnino. Un milite fascista viene ucciso nei pressi del ponte che oggi è intolato a Matteotti.

31 - I locali pubblici debbono chiudere alle 23 ma viene concesso una dilazione al rientro nelle abitazioni prima del coprifuoco, ora fissato a mezzanotte.

Alla fine di ottobre si intensificano le uccisioni dei gerarchi e ufficiali fascisti: un capomanipolo cade in corso Umberto, un centurione in via del Plebiscito, un milite in piazza Vittorio.

Ferdinando Agnini, studente di medicina, riunisce i gruppi studenteschi della Resistenza nell' ARSI (Associazione Rivoluzionaria Studenti Italiani).

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