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Il movimento dei "girotondi"
L'appello
"Opposizione civile"
La società civile comincia a mobilitarsi e sorge
l'esigenza di coordinare le iniziative. Le ragioni della mobilitazione sono chiare.
La democrazia e la libertà nel nostro paese sono esposte a rischi concreti derivanti da
una concentrazione di potere economico e mediatico senza confronti nel mondo civile. Il
controllo dell'informazione e della pubblicità è in grado di manipolare gli strumenti
stessi che condizionano la formazione del consenso politico.
L'attuale gruppo dirigente, inseguito da un passato che non riesce a cancellare, va alla
ricerca della propria impunità attaccando la magistratura e la sua autonomia e scatenando
pericolosi conflitti fra gli stessi poteri dello Stato.
Come è ormai chiaro a tutti, l'abolizione del falso in bilancio, la legge sulle
rogatorie, il ritorno dei capitali sporchi e l'opposizione allo sviluppo di una giustizia
penale europea rispondono alla difesa di interessi e privilegi personali, a detrimento dei
diritti sociali e delle aspettative economiche demagogicamente create dal governo.
Il nostro rapporto con l'Europa, ancoraggio democratico certo, è messo in pericolo dalla
politica del governo e dagli attacchi volgari di alcune sue componenti. Il conflitto
d'interessi che coinvolge il presidente del consiglio e alcuni ministri viola i principi
fondamentali di una democrazia liberale.
E' necessario che i cittadini di destra, di centro e di sinistra che hanno a cuore quei
principi si mobilitino ed usino tutti i mezzi che la stessa democrazia liberale offre per
opporsi alla deriva in atto. Occorre superare ogni contrasto e convergere su un programma
con un chiaro obiettivo prioritario: difesa dello stato di diritto, da cui deriva la
necessità di una opposizione senza compromessi al governo.
La difesa della democrazia riguarda tutti, e tutti, cittadini e associazioni, debbono
impegnarsi a fondo per coordinare le sempre più numerose iniziative che danno corpo
all'opposizione civile al governo Berlusconi.
Roma 18 marzo 2002
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