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Campagna di Russia
Documenti
1. Giudizio del generale Gariboldi, comandante
dell'Armir, sul comportamento dei tedeschi
[da una relazione da lui compilata nel dicembre
1946]
"I tedeschi sono stati sorpresi dal nemico e ciò che è peggio, traditi dalla
inculcata fede incrollabile nell'infallibilità dei loro metodi e l'invincibilità delle
loro truppe. Questa fede voluta mantenere ad ogni costo li ha resi ciechi di fronte alla
realtà e spinti all'irreparabile.
Si sono trovati in situazioni gravissime, senza riserve, senza mezzi, senza rifornimenti,
fra minacce crescenti da ogni lato e dilaganti in profondità verso l'interno.
Situazione certo, esasperante, amaro risveglio dalle illusioni accarezzate, lo si deve
ammettere, e ciò spiega diverse cose, diversi atti, diverse disposizioni, ma non tutto.
Non la tenacia nel non vedere il pericolo, nel non ammettere di aver sbagliato, nel non
voler decidere misure dolorose, ma necessarie perché capaci di sanare o almeno di
migliorare la situazione vista realisticamente, che consigliava di guadagnare tempo e
spazio; e, soprattutto, non spiega e tanto meno giustifica la cattiveria, l'ingiustizia,
la falsità con le quali si è tentato di salvare se stessi ed i propri pregiudizi e di
giudicare il comportamento degli italiani; non spiega la crudeltà antiumana con la quale
hanno agito contro noi comandi e truppe tedesche".
2. Dal "Diario" di Galeazzo Ciano,
Rizzoli, Milano
"28 gennaio 1943: Il Duce continua a vedere abbastanza ottimisticamente la situazione
in Russia. Crede che i tedeschi hanno uomini, mezzi, energia per dominare gli eventi e
forse per capovolgerli... Non si può dire che le idee del Duce siano divise dal
collonnello Battaglini, capo di stato maggiore della Terza Celere, reduce dalla Russia. Ha
fatto un quadro come più sicuro non sarebbe stato possibile e, benché fosse la prima
volta che parlava con me, ha detto che l'unica via di salveza per l'Italia, per l'esercito
e lo stesso regime è quella della pace separata".
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