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Campagna d'Africa (1940-1943)
L'arrivo dell'Afrikakorps e la
conquista di Tobruk (gennaio-giugno 1942)
Erwin Rommel, con la sua armata
corazzata (l'Afrikakorps), iniziò subito una serie di abili contrattacchi, che gli
permisero di riconquistare il territorio perduto dagli Italiani. Utilizzò per lo scopo
vari stratagemmi, come il truccare delle macchine Volkswagen a carri armati, in modo da
far credere al nemico di trovarsi davanti a forze superiori. Furono così riconquistate
tutte le città della Cirenaica, tranne Tobruk dove la guarnigione inglese resistette agli
assalti nemici. Seguì poi un'altro attacco inglese (Operazione Crusader), che costrinse
gli Italo-Tedeschi ad abbandonare nuovamente la regione. In questo modo all'inizio del
gennaio del 1942, la situazione si presentava così: gli inglesi attestati saldamente
nella parte orientale della Libia e gli Italo-Tedeschi rimasti in Tripolitania con pochi
mezzi, schierati sulla difensiva. Rommel però ricevette di nuovo cospicui aiuti, grazie
alle rotte dei convogli nel Mediterraneo rese più sicure, per il continui bombardamenti a
cui era sottoposta Malta, i quali ridussero l'isola all'impotenza. Incominciò così una
nuova potente offensiva, che colse le forze inglesi totalmente impreparate. Le posizioni
perdute furono riconquistate e anche Tobruch venne presa di slancio, senza approntare un
lungo assedio. Le truppe nemiche furono costrette alla ritirata, ma non annientate come si
sperava, nonostante ciò in campo tedesco e italiano si era sicuri in quel momento di
poter raggiungere al più presto il Canale di Suez. Perfino Mussolini arrivò in Libia per
fare l'entrata trionfale ad Alessandria. Con questo ottimismo dunque, l'esercito
Italo-Tedesco si preparò ad assaltare le ultime linee di difesa nemiche ad El Alamein.
La conquista di Tobruk
L'offensiva che
avrebbe portato le truppe Italo-tedesche sulle dune infuocate di El Alamein, scattò il 26
maggio del 1942. Dopo tre settimane di duri combattimenti, il 21 giugno venne espugnata
Tobruk, ultima roccaforte inglese in Libia, presidiata da circa 30000 soldati inglesi
sotto il comando del generale Ritchie. Il morale dell'Ottava Armata non era mai sceso
così in basso, tanto che Rommel dopo una fulminea penetrazione in Egitto, con i suoi
pochi mezzi riuscì a conquistare velocemente Marsa Matruk, nonostante gli Inglesi
avessero una netta superiorità di uomini e mezzi. Basta solo pensare che ai 26 carri
tedeschi usati per l' attacco, gli inglesi ne contrapposero ben 150. L'Ottava Armata però
non venne distrutta ma solo messa in fuga e sotto il comando di Ser Claude Aunchinlek
(comandante in capo inglese del Medio Oriente), si dispose per l'ultima difesa nella linea
di El Alamein. La decisione di Aunchinlek fu saggia, in questo luogo, il deserto egiziano
si restringe fino a formare un collo largo circa 70 km e compresa fra il mare e la
depressione di Bab el Qattara, vi era una area paludosa al di sotto del livello del mare.
Tutto ciò rendeva molto più facile la difesa di Alessandria e del Canale di Suez. Il 28
giugno le colonne inglesi iniziarono a prendervi posizione e giorno 30 la linea di difesa
poté essere completata. Il deserto verso la direzione da cui dovevano giungere i carri
tedeschi sembrava vuoto. Improvvisamente si alzò una nube di sabbia che girava
vorticosamente e si udì in lontananza un sordo rombo di motori. Gli Italo-Tedeschi adesso
erano a soli 88 km da Alessandria, ma in pieno deserto. Rommel in contrasto con il
generale Bastico, comandante supremo delle forze in Africa Settentrionale e suo diretto
superiore ( a livello nominale), dopo la presa di Tobruk aveva deciso lo stesso di
avanzare, contravvenendo agli ordini, di sospendere tutte le operazioni per consentire di
attuare l'importante piano della conquista della base inglese di Malta, (Operazione Ercole
). L'isola costituiva una spina nel fianco per i convogli italiani diretti in Libia, e
questa decisione come si vedrà in seguito, gli fu fatale.
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