RSI: la Carta di Verona
17 novembre 1943
LINDIRIZZO AL DUCE
Nellenunciare il proprio programma di azione il P. F. R.
Saluta in voi, DUCE, luomo che può trarre a salvezza la Patria, realizzando per la
seconda volta il Fascio delle energie italiane.
Nellardua liberazione vostra noi vedemmo lauspicio
provvidenziale di quella che sarà la liberazione dellItalia. Nel vostro
pensiero, nella vostra opera più che ventennale di portata storica in Italia e nel
mondo, noi troviamo oggi la ispirazione sicura e attualissima per lascesa sociale
del popolo italiano, adesso che con la monarchia si possono finalmente spazzare dalla vita
italiana tutte le oscure forze reazionarie e di compromesso con essa alleate.
Sotto la vostra guida, noi riporteremo domani,
attraverso il sacrificio e il combattimento, lItalia al suo onore, alla sua
indipendenza, alla sua ascesa.
IL TESTO DEL MANIFESTO
Il primo rapporto nazionale del Partito Fascista
Repubblicano: leva il pensiero ai caduti del Fascismo repubblicano sui fronti di guerra,
nelle piazze delle città e dei borghi, nelle "foibe" dellIstria e della
Dalmazia, che si aggiungono alla schiera dei martiri della Rivoluzione, alla falange di
tutti i morti per lItalia; addita nella continuazione della guerra a fianco della
Germania e del Giappone fino alla vittoria finale e nella rapida ricostituzione delle
Forze Armate destinate a operare accanto ai valorosi soldati dal Fuehrer le mete che
sovrastano a qualunque altra in importanza e urgenza.
Prende atto dei decreti istitutivi dei Tribunali straordinari,
nei quali gli uomini del Partito porteranno intransigente volontà di esemplare giustizia;
e, ispirandosi alle fonti e alle realizzazioni mussoliniane, enuncia le seguenti direttive
programmatiche per lazione del Partito:
In materia costituzionale ed interna
1. - Sia convocata la Costituente, potere sovrano, di origine
popolare, che dichiari la decadenza della Monarchia, condanni solennemente lultimo
re traditore e fuggiasco, proclami la Repubblica Sociale e ne nomini il Capo.
2. - La Costituente è composta dei rappresentanti di tutte le
associazioni sindacali e di tutte le circoscrizioni amministrative, comprendendone i
rappresentanti delle provincie invase, attraverso le Delegazioni degli sfollati e dei
rifugiati sul suolo libero; comprende altresì le rappresentanze dei combattenti e dei
prigionieri di guerra attraverso il rimpatrio per minorazione: quelle degli Italiani
allestero; quelle della Magistratura, delle Università e di ogni altro Corpo o
Istituto la cui partecipazione contribuisca a fare della Costituente la sintesi di tutti i
valori della Nazione.
3. - La Costituzione repubblicana dovrà assicurare ai cittadini,
soldati, lavoratori e contribuenti, il diritto di controllo e di responsabile critica
sugli atti delle pubbliche amministrazioni. Ogni cinque anni il cittadino sarà chiamato a
pronunciarsi sulla nomina del Capo della Repubblica.
Nessun cittadino, arrestato in flagrante o fermato per misura
preventiva, potrà essere trattenuto oltre i sette giorni, senza un ordine
dellautorità giudiziaria. Tranne in caso di flagranza, anche per le perquisizioni
domiciliari occorrerà un ordine dellautorità giudiziaria.
Nellesercizio delle sue funzioni, la Magistratura agirà con piena indipendenza.
4. - La negativa esperienza elettorale già fatta
dallItalia e la esperienza parzialmente negativa di un metodo di nomina troppo
rigidamente gerarchico contribuiscono entrambe a una soluzione che concili le opposte
esigenze. Un sistema misto - ad esempio, elezione popolare dei rappresentanti alla
Camera e nomina dei ministri per parte del Capo della Repubblica e del Governo, e nel
Partito elezioni di Fascio, salvo ratifica, e nomina del Direttorio nazionale per parere
del DUCE - sembra il più consigliabile.
5. - Lorganizzazione a cui compete leducazione del
popolo ai problemi politici è unica.
Nel Partito, ordine di combattenti e di credenti, deve
realizzarsi un organismo di assoluta purezza politica, degno di essere il custode
dellIdea Rivoluzionaria.
La sua tessera non è richiesta per alcun impiego o incarico.
6. - La religione della Repubblica è la cattolica apostolica
romana. Ogni altro culto che non contrasti alle leggi è rispettato.
7. - Gli appartenenti alla razza ebraica sono stranieri. Durante
questa guerra appartengono a nazionalità nemica.
In politica estera
8. - Fine essenziale della politica estera della Repubblica
dovrà essere lunità, lindipendenza, lintegrità territoriale della
Patria nei termini marittimi e alpini segnati dalla natura, dal sacrificio di sangue e
dalla Storia; termini minacciati dal nemico con linvasione e con le promesse di
Governo rifugiato a Londra.
Altro fine essenziale consisterà nel far riconoscere la
necessità dello spazio vitale, indispensabile a un popolo di 45 milioni di abitanti,
sopra unarea insufficiente a nutrirlo.
Tale politica si adoprerà inoltre per la realizzazione di una
"comunità europea" con la federazione di tutte le Nazioni che accettino i
seguenti princìpi:
a) eliminazione dei secolari intrighi britannici dal nostro
continente;
b) abolizione del sistema capitalistico interno e lotta contro le
plutocrazie mondiali;
c) valorizzazione, a beneficio dei popoli europei e di quelli
autoctoni, delle risorse naturali dellAfrica, nel rispetto assoluto di quei popoli,
in ispecie musulmani, che, come lEgitto, sono già civilmente e nucleamente
organizzati.
In materia sociale
9. - Base della Repubblica Sociale e suo oggetto primario è il
lavoro manuale, tecnico, intellettuale in ogni sua manifestazione.
10. - La proprietà privata, frutto del lavoro e del risparmio
individuale, integrazione della personalità umana, è garantita dallo Stato. Essa non
deve però diventare disintegratrice della personalità fisica e morale di altri uomini,
attraverso lo sfruttamento del loro lavoro.
11. - Nelleconomia nazionale tutto ciò che, per dimensione
o funzione, esce dallinteresse singolo per entrare nellinteresse collettivo,
appartiene alla sfera dazione che è propria dello Stato.
I pubblici servizi e, di regola, le fabbricazioni belliche,
debbono venir gestiti dallo Stato per mezzo di enti parastatali.
12. - In ogni azienda (industriale, privata, parastatale,
statale) le rappresentanze dei tecnici e degli operai cooperano intimamente (attraverso
una conoscenza diretta della gestione) allequa fissazione dei salari, nonché
allequa ripartizione degli utili, tra il fondo di riserva, il frutto di capitale
azionario e la partecipazione agli utili stessi per parte dei lavoratori.
In alcune imprese ciò potrà avvenire con una estensione delle
prerogative delle attuali commissioni di fabbrica. In altre, sostituendo i consigli
damministrazione con consigli di gestione, composti di tecnici e di operai, con un
rappresentante dello Stato; in altre, ancora, in forma di cooperativa parasindacale.
13. - Nellagricoltura, liniziativa privata del
proprietario trova il suo limite là dove liniziativa stessa viene a mancare.
Lesproprio delle terre incolte e delle aziende mal gestite
può portare alla lottizzazione tra braccianti, da trasformare in agricoltori diretti, o
alla cui applicazione il Partito e le organizzazioni sindacali stanno imprimendo
limpulso necessario.
14. - E pienamente riconosciuto ai coltivatori diretti,
agli artigiani, ai professionisti, agli artisti di dare e di esplicare la propria
attività produttiva individuale per famiglie e per nuclei, salvo gli obblighi di
consegnare agli ammassi le quantità di prodotti stabilite dalla legge e di
sottoporre al controllo le tariffe delle prestazioni.
15. - Quello della casa non è soltanto un diritto di proprietà,
è un diritto alla proprietà. Il Partito inscrive nel suo programma la creazione di un
Ente nazionale per la casa del popolo, il quale, assorbendo lIstituto esistente ed
ampliandone al massimo lazione, provvede a fornire in proprietà la casa alle
famiglie di lavoratori di ogni categoria, mediante diretta costruzione di nuove abitazioni
o graduale riscatto di quelle esistenti.
In proposito è da affermare il principio generale che
laffitto - una volta rimborsato il capitale pagato nel giusto frutto - costituisce
titolo di acquisto.
Come primo compito lEnte risolverà i problemi derivanti
dalle distruzioni di guerra con la requisizione e la distribuzione di locali inutilizzati
e con costruzioni provvisorie.
16. - Il lavoratore è iscritto dautorità nel Sindacato di
categoria senza che ciò impedisca di trasferirsi in altro Sindacato, quando ne abbia i
requisiti. I Sindacati convergono in ununica Confederazione che comprende tutti i
lavoratori, i tecnici, i professionisti, con esclusione dei proprietari che non
siano dirigenti o tecnici. Essa si denomina Confederazione generale del lavoro, della
tecnica e delle arti.
I dipendenti dalle imprese industriali dello Stato e dei servizi
pubblici formano Sindacati di categoria, come ogni altro lavoratore. Tutte le imponenti
provvidenze sociali realizzate dal Regime Fascista in un ventennio restano integre. La
Carta del Lavoro ne costituisce, nella sua lettera, la consacrazione, così
come ne costituisce, nel suo spirito, il punto di partenza per lulteriore cammino.
7. - Sulla linea di attualità, il Partito stima indilazionabile
un adeguamento salariale per i lavoratori, attraverso laccordo di minimi nazionali e
pronte revisioni locali, e più ancora per il piccolo e medio impiegato, tanto statale che
privato. Ma perché il provvedimento non riesca inefficace e alla fine dannoso per tutti,
occorre che, con spacci cooperativi, spacci di azienda, estensione di compiti della
"Provvida", requisizione dei negozi colpevoli di infrazioni e loro gestione
parastatale o cooperativa, si ottenga il risultato di pagare in viveri ai prezzi ufficiali
una parte del salario.
Solo così si contribuirà alla stabilità dei prezzi e della
moneta, e al risanamento del mercato.
Quanto al mercato nero si chiede che gli speculatori - al pari
dei traditori e dei disfattisti - rientrino nella competenza dei Tribunali straordinari, e
siano passibili di pena di morte.
18. - Con questo preambolo alla Costituente, il Partito dimostra
non soltanto di andare verso il popolo, ma di stare con il popolo. Da parte sua il popolo
italiano deve rendersi conto che vi è per esso un solo modo di difendere le sue
conquiste di ieri, oggi, domani: ributtare linvasione schiavista delle plutocrazie
anglo - americane, la quale, per mille precisi segni, vuol rendere ancor più angusta e
misera la vita degli Italiani.
Vi è un solo modo di raggiungere tutte le mete sociali:
combattere, lavorare, vincere.
Il decreto di socializzazione delle imprese
(1944)
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