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la resistenza romana
Fonti documentarie
per lo studio della Resistenza a Roma e nel Lazio
1. Premessa
Una ricerca sulla Resistenza a Roma e nel Lazio,
per quanto attiene la scelta delle fonti archivistiche, deve necessariamente tener conto
delle vicende politiche e militari e dei cambiamenti anche temporanei, sotto il profilo
istituzionale, che hanno interessato il nostro paese nei nove mesi di occupazione tedesca
della regione. Nel momento in cui si fa ufficialmente iniziare la Resistenza a Roma e nel
resto dItalia, con lattacco subito dalle forze armate italiane a Porta S.
Paolo e in altre zone della città e della regione da parte dellesercito tedesco il
9 settembre 1943, lItalia è una monarchia con un governo nominato direttamente dal
sovrano che da pochi mesi ha destituito Benito Mussolini, capo dellesecutivo dal
1922. In precedenza, per tre lunghi anni, il nostro paese ha combattuto una guerra dagli
esiti disastrosi a fianco della Germania nazista e sotto la direzione del governo
fascista. Mentre a Roma italiani e tedeschi si combattono per la prima volta nella storia
del secondo conflitto mondiale, Vittorio Emanuele III si ritira a Brindisi con la
sua corte e il suo governo. Intanto la V armata angloamericana, conquistata la
Sicilia, risale faticosamente la penisola mentre le armate tedesche, già presenti in
Italia, occupano rapidamente la parte centrosettentrionale del paese attestandosi a
pochi km a sud di Roma. Nel Meridione (in realtà in poche province della Puglia - le
altre regioni del Sud sono controllate direttamente dalle autorità alleate-) la monarchia
sabauda esercita la sua giurisdizione con il suo governo e nel Centronord si
riorganizza il Partito fascista, che dà vita alla Rsi sotto la pesante tutela tedesca.
Al fronte, che si ferma per nove lunghi mesi a sud di Roma e
attraversa con una linea di fuoco lAbruzzo, si combattono gli eserciti alleato e
tedesco, mentre nelle zone controllate dalla Wermacht prosegue la lotta armata delle forze
della Resistenza iniziata a Roma. LItalia è divisa e occupata ma, formalmente, non
ha perso la sua sovranità, anche se la costituzione dello stato fascista repubblicano
comporta la perdita di alcuni territori (lAlto Adige che viene annesso al Reich e la
Venezia Giulia che viene direttamente amministrato dalle autorità tedesche) e i due
governi italiani continuano, nellambito della loro giurisdizione, la loro attività
politica, militare e amministrativa
In questo contesto a Roma, che si prepara a entrare politicamente e
territorialmente a far parte della Rsi, a partire dal 10 settembre viene confermato lo
status di città aperta proclamato unilateralmente nellagosto precedente
dal governo Badoglio, che attribuisce alla città particolari prerogative anche sotto il
profilo amministrativo e dellordine pubblico. Con la liberazione e lentrata in
Roma delle truppe alleate, il 4 giugno, infine, Roma e il Lazio tornano a far parte dello
stato monarchico che vi instaura i propri ordinamenti.
Questi avvenimenti sono stati richiamati sommariamente perché le
notizie e i documenti per una ricerca sul periodo vanno ricercate fra gli archivi degli
enti amministrativi e militari che svolsero la loro attività dalla fine del 1943 alla
prima metà dellanno successivo: gli organi dellamministrazione centrale dei
governi italiani che registravano, perdurando lo stato di guerra, gli avvenimenti delle
località periferiche (in particolare Roma e il Lazio che, in una fase decisiva del
conflitto, che coincide con i nove mesi interessati dalla presente ricerca, diventano il
centro nevralgico dello scontro), gli stati maggiori delle armate regolari che si
contendevano il paese (gli eserciti alleato e tedesco, ma anche i ricostituiti eserciti
italiani: quello monarchico del governo del Sud e quello fascista-repubblicano della Rsi),
i comandi e i centri direzionali delle formazioni partigiane, i comuni, le province e le
prefetture, che continuarono la loro attività di governo del territorio e infine le
parrocchie che, in un momento drammatico in cui, in molte zone, le autorità politiche e
militari apparivano lontane, inefficienti o palesemente ostili, rappresentavano il solo
punto di riferimento certo per le popolazioni.
Per un periodo, infine, relativamente recente, che lascia ricordi e
sensazioni ancora vivi, è necessario raccogliere memorie e testimonianze dalla diretta
voce dei protagonisti e dai numerosi diari e memoriali pubblicati subito dopo quei
drammatici avvenimenti.
Il presente lavoro propone unampia rassegna di trascrizioni e
riproduzioni di documenti relativi ai nove mesi di occupazione tedesca e del governo
fascistarepubblicano del Lazio.
La rassegna, che non vuole essere un repertorio completo delle fonti
per lo studio del fascismo e della Resistenza nella regione, ha lo scopo:
a) di presentare un numero cospicuo di documenti
in gran parte inediti conservati nei principali istituti italiani e stranieri
b) di mostrare la grande varietà delle fonti per
lo studio della storia contemporanea
c) di offrire agli studiosi i numerosi percorsi di
ricerca offerti dal ricco patrimonio documentario esistente sulla Resistenza e sulla II
guerra mondiale
d) di suggerire riscontri e integrazioni fra le
diverse fonti e le diverse tipologie di documentazione che vanno oltre il documento
darchivio in senso stretto.
Larmistizio e i nove mesi di occupazione
tedesca della regione (8 settembre 1943-4 giugno 1944) hanno segnato i limiti cronologici
della ricerca; tuttavia il periodo estremamente complesso e ricco di eventi significativi
ha suggerito di ampliare larco di tempo di riferimento con linserimento di
documenti che risalgono alla prima metà del 1943 e di altri successivi al 4 giugno 1944.
Infatti linvasione della Sicilia e il primo bombardamento di
Roma, avvenuti rispettivamente il 10 e il 19 luglio 1943, (con il progressivo peggiorare
delle condizioni della popolazione italiana e il conseguente malcontento per
landamento del conflitto puntualmente registrati dai documenti ufficiali e dalle
memorie e dalle cronache di quellanno), nonché i processi celebrati nei confronti
dei collaborazionisti e dei fascisti dopo il 4 giugno 1944 sono fondamentali per
comprendere lorigine e lo svolgimento delloccupazione tedesca e del movimento
di Resistenza nel Lazio.
Lindagine è stata condotta negli archivi
degli enti pubblici (di stato, dei comuni e degli stati maggiori degli eserciti) che sono
istituzionalmente deputati a produrre e a conservare documenti originali e in quelli dei
numerosi enti e associazioni che, dallimmediato dopoguerra, svolgono attività di
ricerca e di conservazione sul periodo considerato (fondazioni, partiti politici,
associazioni di ex combattenti). Sono stati inoltre consultati la stampa periodica coeva e
immediatamente successiva al periodo e numerosi opuscoli rievocativi pubblicati anche in
epoca recente. Nel corso della ricerca, poi, sono stati acquisiti materiali di varia
provenienza forniti da privati cittadini (interviste, opuscoli, ancora quotidiani,
fotografie, dattiloscritti, manoscritti, lettere, memoriali).
Per dare, poi, uninformazione la più ampia possibile del
ricco patrimonio documentario esistente sullargomento, si è ritenuto opportuno
riproporre documenti già riportati in pubblicazioni precedenti (documenti
darchivio, ma soprattutto stralci da diari, testimonianze, interviste). Tutti i
documenti consultati sono stati fotocopiati e schedati.
In sede di raccolta dei dati è stata utilizzata una tradizionale
scheda di rilevazione contenente gli elementi costitutivi del documento (Categoria;
Tipologia; Istituto di conservazione; Fondo; Serie; Fascicolo; Data; Oggetto - con
indicazione del mittente e del destinatario -; Località) con alcune modifiche per il
materiale a stampa e per quello proveniente dagli enti diversi dagli istituti tradizionali
di conservazione.
Allinterno della voce categoria, corrispondente a un arco
cronologico definito, sono state individuate delle sottocategorie secondo lo schema che
segue:
1 - 1 luglio - 10 settembre 1943
1.1 La sconfitta militare
1.2 Il bombardamento di Roma e il 25 luglio
1.3 La capitolazione e Porta S. Paolo
2 - 11 settembre
1943 - 4 giugno 1944
2.1 - Occupazione militare, Wermacht
2.2 - Regina Coeli, via Tasso
2.3 - Situazione economico - sociale e spirito
pubblico
2.4 - Azioni partigiane
2.5 - Gruppi di opposizione politica e militare
2.6 - Materiali di propaganda, manifesti, bandi
2.7 - Polizie
2.8 - Stampa ufficiale e clandestina
2.9 - Forte Bravetta
2.10 - Tribunali
3 - Dopo il 4 giugno 1944
3.1 La liberazione
3.2 Processi ai collaborazionisti
In sede di elaborazione e di organizzazione dei
dati raccolti il materiale è stato riunito in fascicoli costituiti secondo le categorie e
le sottocategorie attribuite, disposti cronologicamente e numerati progressivamente. Si è
venuto così a formare il fondo Dorer, entrato a far parte del patrimonio documentario
dellIrsifar.
Si è poi proceduto a una selezione del materiale raccolto che ha
portato alla formazione delle sette sezioni in cui la presente rassegna è articolata.
Nelle pagine che seguono, dedicate alla
documentazione degli enti e delle fondazioni, si è dedicato maggiore spazio al contenuto
e alla tipologia dei fondi archivistici e dei documenti consultati nel corso della
ricerca, avendo cura di suggerire possibili percorsi di indagine che la grande quantità
di fonti offre anche sotto il profilo metodologico, rinviando alla cospicua letteratura
esistente sullargomento la descrizione dettagliata e analitica degli istituti e dei
documenti da questi conservati.
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