24marzo 1944 - Strage alle Fosse Ardeatine, cave di
pozzolana situate a due chilometri oltre Porta San Sebastiano, prescelte da Kappler per
compiere la vendetta decisa da Hitler e dal comando militare tedesco in Italia, per
l'attacco partigiano di via Rasella. Vengono uccisi con un colpo alla nuca, nei tempi
calcolati e programmati con meticolosità, in circa cinque ore, dal primo pomeriggio alle
venti, 335 italiani, di ogni età e di varia condizione sociale, patrioti e rastrellati
per caso, 75 ebrei soppressi solo per odio razziale. Undici delle vittime sono rimase
senza nome, per due non si è certi della identità attribuita. Una strage da tenere
segreta, la notizia diffusa solo il giorno dopo senza comunicare i nomi degli uccisi e il
luogo dell' esecuzione, gli ingressi delle gallerie preclusi e celati dal crollo del
terreno provocato facendo esplodere per quattro volte cariche di dinamite.
Nell'avviare i destinati al massacro erano stati scelti tra i
prigionieri di via Tasso, del III braccio di Regina Coeli e della pensione Oltremare, sede
della "polizia speciale" di Pietro Kock. 285 da Kappler, 50 dal questore Caruso
e da Koch per completare la lista su richiesta di Kappler. Dopo l'esecuzione, rifacendo il
conto delle vittime, queste risultarono, per gli errori compiuti durante la selezione dei
detenuti, 5 in piu' del previsto (sarebbero state 6 se il disertore austriaco Joseph
Reider, unico straniero inserito tra i destinati a morire, non fosse riuscito a fuggire
pochi istanti prima di essere avviato all' esecuzione).
Fosse
Ardeatine (link al sito dell'Associazione Nazionale
Miriam Novitch, dedicato alla strage nazista, con notizie sull'eccidio, approfondimenti e
l'elenco dei nomi dei fucilati)