Tangentopoli
CRONOLOGIA (1992 - 2001)
17 febbraio 1992. A Milano il giudice Di Pietro fa arrestare
il socialista Mario Chiesa presidente del Pio Albergo Trivulzio. Inizia la clamorosa
inchiesta «Mani pulite».
5 aprile 1992. Elezioni politiche. La Dc sotto il 30%. Il PSI perde 1,2%.
Il quadripartito ottiene una risicatissima maggioranza. La Lega di Bossi
oltre il 9%. Il Pds poco sopra il 16%. Parlamento frammentato, difficoltà di
costituzione del governo.
22 aprile 1992. Arresto di otto imprenditori; collaborano tutti.
24 aprile 1992. Giovanni Spadolini eletto presidente del Senato con i voti di Dc, Psi,
Pri, Pli, Psdi, Msi e Lega. Oscar Luigi Scalfaro eletto presidente della Camera con i voti
di Dc, Psi, Pli, Psdi, Verdi, Rete e Pannella. Il Pds vota Napolitano.
25 aprile 1992. Con un discorso di quarantacinque minuti teletrasmesso, il
presidente della Repubblica Francesco Cossiga annuncia le sue dimissioni.
28 aprile 1992. Arresto di Epifanio Li Calzi e Sergio Soave (Pds).
1 maggio 1992. Avvisi di garanzia per i parlamentari socialisti Carlo Tognoli e Paolo
Pillitteri.
6 maggio 1992. Arresti di Massimo Ferlini (Pds) e dei segretari cittadini e
regionali della Dc, Maurizio Prada e Gianstefano Frigerio. In prigione anche Enzo Papi
della Cogefar (Fiat).
13 maggio 1992. Primo avviso di garanzia al tesoriere della Dc Severino Citaristi. In
Parlamento 1.014 elettori cominciano a votare per eleggere il nuovo presidente della
Repubblica.
15 maggio 1992. La Dc decide di candidare Forlani al Quirinale. Mario Segni
annuncia che i referendari non lo voteranno.
22 maggio 1992. Dopo l'ennesima fumata nera il segretario democristiano Forlani
annuncia le sue dimissioni.
23 maggio 1992. Poco prima delle 18 sull'autostrada dell'aeroporto di Punta Raisi a
Palermo viene assassinato il giudice Giovanni Falcone. Rimangono uccisi anche la moglie e
tre uomini della scorta.
25 maggio 1992. Al sedicesimo scrutinio Oscar Luigi Scalfaro, settantatré anni,
democristiano, diventa il nono presidente della Repubblica. Viene eletto con 672 voti di
Dc, Pds, Psi, Psdi, Pli, Verdi, Rete e Lista Pannella.
3 giugno 1992. Con trecentosessanta voti di Dc, Pds, Psi, Psdi e Pri Giorgio
Napolitano diventa presidente della Camera.
18 giugno 1992. Dopo lunghe consultazioni, il socialista Giuliano Amato riceve
l'incarico per la formazione del nuovo governo.
1 luglio 1992. Repubblicani, verdi e pidiessini voteranno contro la fiducia al
governo Amato ma si dichiarano pronti a valutare con attenzione i singoli provvedimenti.
Mario Segni annuncia il suo sì.
2 luglio 1992. Con 173 voti su 313 votanti il Senato esprime la fiducia al governo
Amato.
3 luglio 1992. Craxi dice alla Camera: «Chi è senza peccato scagli la prima
pietra».
10 luglio 1992. Il governo vara una manovra economica per reperire nel 1992 30.000
miliardi.
19 luglio 1992. Un'autobomba della mafia uccide il giudice Paolo Borsellino,
procuratore della Repubblica a Marsala, e cinque agenti della scorta.
2 settembre 1992. Il deputato socialista Sergio Moroni, accusato di avere incassato
tangenti su numerosi appalti, si suicida. Con una lettera al presidente della Camera
dichiara di aver agito per conto del partito e denuncia il «grande velo d'ipocrisia»
steso sul sistema di finanziamento dei partiti.
29 ottobre 1992. Con quattrocento voti favorevoli quarantasei contrari e diciotto
astenuti, la Camera dei deputati approva in via definitiva la ratifica del trattato di
Maastricht.
14 dicembre 1992. Nelle elezioni locali in 55 comuni, fra i quali Varese e Monza,
dove stravince, la Lega diventa il secondo partito nel nord, la Dc e il Psi si dimezzano,
il Pds mantiene le posizioni.
15 dicembre 1992. Primo avviso a Craxi.
16 dicembre 1992. Il Senato approva la finanziaria. La Camera approva il programma di
privatizzazioni.
14 gennaio 1993. Via libera dal Parlamento per 12 autorizzazione a procedere.
Tra gli inquisiti l'ex ministro dei Trasporti Carlo Bernini (Dc), il segretario
amministrativo della Dc Severino Citaristi e il parlamentare socialista Sisinio Zito.
24 gennaio 1993. Craxi chiede che si apra un'inchiesta parlamentare sul
finanziamento di tutti i partiti.
7 febbraio 1993. Si costituisce il faccendiere Silvano Larini che accusa Craxi e
Claudio Martelli per il "conto protezione" in Svizzera.
10 febbraio 1993. Raggiunto da un avviso di garanzia per bancarotta fraudolenta,
il ministro della Giustizia Claudio Martelli si dimette dal governo e dal Psi.
11 febbraio 1993. Travolto da «Mani
pulite» Craxi rimette il suo mandato di segretario del Psi.
19 febbraio 1993. Arresto per falsa testimonianza del portavoce di
Forlani, Enzo Carra: condannato.
22 febbraio 1993. Arresto del numero 3 della Fiat, Francesco Paolo Mattioli.
25 febbraio 1993. Raggiunto da un avviso di garanzia per violazione della legge sul
finanziamento pubblico dei partiti, Giorgio La Malfa si dimette da segretario del Pri.
1 marzo 1993. Arresto di Primo Greganti (Pci-Pds).
5 marzo 1993. Il Consiglio dei ministri vara la soluzione politica per
Tangentopoli depenalizzando il reato di finanziamento illecito ai partiti e prevedendo
sanzioni amministrative con la restituzione triplicata delle tangenti e un'interdizione
dai pubblici uffici da tre a cinque anni.
7 marzo 1993. Il presidente Scalfaro non fìrma i decreti dei governo in materia di
Tangentopoli. Il procuratore capo di Milano Borrelli esprime a nome di tutti i giudici di
«Mani pulite» un netto dissenso ai decreti varati dal governo per uscire da
Tangentopoli.
11 marzo 1993. Si costituisce Francesco Pacini Battaglia che svela 500 miliardi di
fondi neri Eni.
15 marzo 1993. Avvisi di garanzia per il segretario liberale Renato Altissimo,
che il giorno dopo si dimette.
25 marzo 1993. Il Parlamento approva il sistema maggioritario
e l'elezione diretta del sindaco per i comuni fino a 15.000 abitanti.
27 marzo 1993. Tiziana Parenti entra nel pool.
29 marzo 1993. Mario Segni abbandona la Dc denunciando che «il tentativo di riformare
questo partito dall'interno è senza speranza».
28 aprile 1993. Il primo presidente dei
Consiglio non parlamentare della storia della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, presenta
la lista dei ministri del suo governo. Sono 24, di cui 9 tecnici e 3 ministri dei Pds. La
maggioranza si allarga anche a Pri e Verdi.
29 aprile 1993. La Camera dei deputati nega
per 4 volte l'autorizzazione a procedere contro Craxi. A seguito del voto della Camera si
dimettono i tre ministri del Pds e il verde Francesco Rutelli, ministro dell'Ambiente.
4 maggio 1993. Rimpasto: il presidente del Consiglio
sostituisce i quattro ministri dimissionari, nominando Paolo Barile ministro per i
Rapporti con il Parlamento, Livio Paladin ministro per le Politiche comunitarie, Franco
Gallo ministro delle Finanze, Umberto Colombo ministro per la Ricerca scientifica, e Valdo
Spini torna al ministero dell'Ambiente.
7 maggio 1993. La Camera vota la fiducia al governo Ciampi:
309 sì di Dc, Psi, Psdi e Pli, 185 astenuti di Pds, Verdi, Pri e Lega nord, e 60 no di
missini e Rifondazione.
11 maggio 1993. In manette l'ex cassiere del Pci Renato Pollini.
16 maggio 1993. Carlo De Benedetti ammette finanziamenti illeciti
per 20 miliardi.
6 giugno 1993. Crollo delle forze di governo nel primo turno delle elezioni
amministrative che coinvolgono 11 milioni di elettori. La Dc che tiene solo al sud, Psi
decimato, buon successo del Pds e della Rete, trionfo della Lega nelle prime elezioni
dirette dei sindaci.
20 giugno 1993. Ballottaggio dei sindaci. Marco Formentini (Lega) vince il
ballottaggio su Nando Dalla Chiesa a Milano; a sorpresa Valentino Castellani supera Diego
Novelli a Torino. Enzo Bianco sindaco di Catania di stretta misura su Claudio Fava.
Quindici sindaci della Lega al Nord. Affermazione del Pds che conquista 72
comuni su 145. Clamorosa sconfitta Dc: solo sette sindaci su 61 ballottaggi.
13 luglio 1993. Giuseppe Garofano (Montedison) viene arrestato a
Ginevra.
20 luglio 1993. L'ex presidente dell'Eni Gabriele Cagliari si
suicida nel carcere di San Vittore dove era detenuto dal 9 marzo. Era detenuto per lo
scandalo Eni-Sai (pm. De Pasquale). Di Pietro dichiara: «è una sconfitta». La moglie
restituirà 6 miliardi di tangenti.
23 luglio 1993. Si suicida alle 9 dei mattino nella sua casa milanese
Raul Gardini, anche lui coinvolto in Tangentopoli. Molti arresti tra cui
Sergio Cusani per la maxitangente Enimont.
3 agosto 1993. Il Senato approva la nuova legge elettorale
maggioritaria per la Camera con 128 sì, 29 no e 59 astenuti.
4 agosto 1993. La Camera approva la nuova legge elettorale
maggioritaria per il Senato con 287 sì, 78 no e 153 astenuti.
24 agosto 1993. Tizana Parenti iscrive il tesoriere del Pds Marcello
Stefanini sul registro degli indagati.
2 settembre 1993. Arresto del presidente del tribunale di Milano Diego
Curtò.
13 ottobre 1993. La Camera riduce le fattispecie di immunità
parlamentare: la richiesta di autorizzazione a procedere resterà solo per l'arresto, le
perquisizioni e le intercettazioni.
28 ottobre 1993. Inizia il processo Cusani.
22 novembre 1993. Alle elezioni amministrative, Orlando vince a
Palermo con il 75 per cento dei voti. Tutti i candidati progressisti vanno al ballottaggio
nelle grandi città. A Roma e a Napoli i missini Fini e Mussolini sono secondi. Al
Nord, i candidati della Lega sono secondi a Genova e Venezia. Sparisce il centro.
23 novembre 1993. All'inaugurazione del suo supermercato Shopville, a
Casalecchio, Berlusconi annuncia che pensa di entrare in politica. Dichiara che se
fosse a Roma voterebbe per Fini.
4 dicembre 1993. Renato Altissimo (Pli) ammette di aver ricevuto
denaro da ..... . Lo stesso farà poi Giancarlo Vizzini (Psdi)
5 dicembre 1993. Le città scelgono i progressisti. I
cinque candidati delle Alleanze di progresso: Rutelli (con il 53,1%), Bassolino (55,6/o),
Sansa (59,2%), Cacciari (55,4%) e Illy (53%) vincono al ballottaggio contro i candidati
del Movimento sociale e della Lega.
11 dicembre 1993. Al Congresso della Lega Bossi rilancia la
tripartizione dell'Italia: Padania, Etruria e Sud.
15 dicembre 1993. Ciampi dichiara che, con l'approvazione della
finanziaria, il suo governo ha esaurito il programma.
17 dicembre 1993. Al processo per le maxitangenti Enimont, Forlani non
sa e non ricorda. Craxi; contrattacca «così facevan tutti» e dichiara che dal
1987 al 1990 il Psi ha incassato «contribuzioni» per 186 miliardi.
18 dicembre 1993. La Camera approva la legge finanziaria anche con il
voto favorevole del Pds.
5 gennaio 1994. Umberto Bossi ammette i contributi Montedison, ma
sostiene di non saper nulla dei 200 milioni dati ad Alessandro Patelli (arrestato il 7
dicembre).
11 febbraio 1994. Arrestato per mazzette ai funzionari Cariplo, Paolo
Berlusconi: verrà poi assolto in Cassazione. Berlusconi junior ammette invece le tangenti
versate ad alcuni politici locali.
27 marzo 1994. Il Polo delle libertà vince le elezioni.
21 aprile 1994. Scoperta la prima tangente dello scandalo Guardia di
Finanza: 80 i finanzieri arrestati ed oltre 300 gli imprenditori coinvolti.
24 aprile 1994. Cesare Romiti scrive al "Corriere" e ammette le
tangenti Fiat.
28 aprile 1994. 8 anni a Cusani in primo grado.
13 luglio 1994. Il governo emette il decreto "salva ladri"
proprio mentre i finanzieri arrestati parlano della Fininvest. Il pool (senza Borrelli)
annuncia in tv le proprie dimissioni.
28 luglio 1994. Arresto lampo di Paolo Berlusconi per le mazzette alla
Finanza.
3 ottobre 1994. Arresto e confessione del prestanome di Craxi, Giorgio
Tradati.
21 novembre 1994. Iscrizione di Silvio Berlusconi al registro degli
indagati.
23 novembre 1994. Ispezione ministeriale su Di Pietro.
6 dicembre 1994. Di Pietro si dimette dalla magistratura.
13 dicembre 1994. Berlusconi viene interrogato.
22 dicembre 1994. Cade il governo Berlusconi.
Gennaio-Dicembre 1995. Richiesta di rinvio a giudizio per Berlusconi,
condanne per tutti, o quasi, i protagonisti di Enimont. A Brescia l'avvocato Taormina
sollecita indagini su Di Pietro (100 milioni da Giancarlo Gorrini). Verrà assolto da
tutto.
22 novembre 1995. Il pool accusa Berlusconi di aver finanziato
illecitamente Craxi (21 miliardi).
Luglio 95. Stefania Ariosto racconta la presunta corruzione di una serie
di giudici romani da parte di Cesare Previti.
12 marzo 1996. Arresto del giudice di Roma Renato Squillante.
15 settembre 1996. A La Spezia Lorenzo Necci e Pacini Battaglia finiscono
in manette.
14 novembre 1996. Di Pietro si dimette da ministro dei Lavori pubblici e
viene indagato dalla magistratura bresciana. Sarà assolto.
28 gennaio 1998. Il Parlamento vota no all'arresto di Previti.
7 luglio 1998. Condanna in primo grado di Berlusconi per corruzione.
13 luglio 1998. Craxi e Berlusconi condannati per il caso All Iberian
(poi prescritti).
26 novembre 1999. Berlusconi e Previti a giudizio per la prima tranche di
Toghe Sporche (Sme).
19 gennaio 2000. Craxi muore in Tunisia
19 ottobre 2001. Berlusconi assolto in Cassazione per le tangenti alla
Gdf.
per saperne di più:
Tangentopoli
(misterid'italia)
Tangentopoli. Vincitori e Vinti (l'espresso
on line)
17 gennaio 1992: nasce
Tangentopoli (cronologia.it)
Per non dimenticare Tangentopoli Cronistoria
dell'inchiesta, a cura di Marco Travaglio
L'Italia repubblicana Analisi e sintesi della storia dell'Italia
repubblicana: elezioni politiche, governi, parlamento, corte costituzionale, presidente
della repubblica, costituzione e partiti.