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Il manifesto dell'Anpi sul 2 giugno

A 56 anni di distanza, la vittoria repubblicana del 2 giugno 1946 conserva intatto il significato di conclusione di un ciclo della nostra storia maturato attraverso la lunga stagione dell’antifascismo e della guerra di Liberazione e nel contempo di apertura di una nuova fase che avrebbe riportato l’Italia, con il prestigio che merita, nel contesto delle nazioni civili. Questa scelta di libertà è stata possibile per il sacrificio dei tanti caduti, ai quali va la gratitudine perenne e l’omaggio nostro e degli italiani.

D’altra parte, l’eccezionale successo di partecipazione e di iniziativa ottenuto anche quest’anno dalle manifestazioni del 25 aprile conferma come la Resistenza con i suoi valori sia viva e presente anche nelle nuove generazioni. Non scontro di fazioni per la conquista del potere, non guerra civile, ma lotta contro l’occupazione straniera e la tirannide interna, per la libertà di tutti, compresi gli sconfitti. Questa è la corretta, indispensabile memoria di avvenimenti che nessun revisionismo potrà riuscire a cancellare o a distorcere nella coscienza dei cittadini.

La Resistenza non ha segnato la sopraffazione di una parte sull’altra, ma ha contribuito – con l’instaurazione della Repubblica e il varo di una Costituzione tra le più democratiche e moderne del mondo – a dare a tutti una Patria nella quale tutti potessero riconoscersi, nel rispetto di valori che non sono soltanto rivolti al passato, ma che alimentano la coscienza della comune appartenenza e sono tuttora fattore fondamentale per il successo delle aspirazioni al miglioramento, al progresso civile e culturale, alla giustizia sociale. L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro e sulla solidarietà, nella quale tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge e ripudiano la guerra. Insidiare questi valori, alterare l’equilibrio costituzionale significa colpire le istituzioni e lo stesso tessuto connettivo della nostra società nella sua essenza più significativa.

Dopo oltre mezzo secolo di democrazia, di pace, di collaborazione internazionale, i tentativi di questo tipo, uniti a quelli di rivalutazione del fascismo ai quali si assiste, da un lato dimostrano una patetica e sconfortante mancanza della cultura più elementare, dall’altro confermano la necessità di un fermo impegno per contrastare i pericoli di involuzione. Un impegno che oggi si assolve in particolare nella salvaguardia dei diritti di cittadinanza e di quelli dei lavoratori, nel rispetto rigoroso dell’autonomia della magistratura, nella garanzia della libertà di informazione, nella difesa della scuola pubblica, patrimonio inestimabile per la libera formazione dei giovani.

La Repubblica è nata dalla lotta contro il fascismo e il nazismo. Gli ideali di questa lotta sono elemento costitutivo dell’Italia democratica. Essi dovranno essere alla base della Costituzione dell’Europa Unita.

COMITATO NAZIONALE
ASSOCIAZIONE NAZIONALE
PARTIGIANI D’ITALIA - A.N.P.I.

 

 

 

   

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