Il MAS, motoscafo anti-sommergibile fu larma vincente della regia
marina italiana nel corso della grande guerra; ideato da Attilio Bisio e ribattezzato da
Gabriele DAnnunzio con la sigla Memento Audere Sempre, il Mas, piccolo motoscafo
veloce e maneggevole, diede immediatamente grandi risultati, mettendo, spesso e sovente in
difficoltà, con rapide e fulminee incursioni, la flotta austriaca: il 10 settembre 1917,
il comandante Luigi Rizzo, riuscì a colare a picco la corazzata Wien, dopo aver
audacemente forzato il porto di Pola, ma limpresa che fece scalpore si ebbe a
verificare il 10 Giugno 1918, quando, al largo dell'Isola di Premuda, lo stesso Rizzo e
Giuseppe Aonzo, con i MAS 15 e 21, attaccarono una formazione navale Austriaca ed
affondarono la Corazzata Santo Stefano, punta di diamante della marina asburgica, che si
accingeva ad forzare, insieme alla corazzata Teghetthoff, lo sbarramento anti-sommergibile
sul canale dOtranto; Quelli che seguono sono i 2 brani con cui il grande comandante,
definito da DAnnunzio"L'Affondatore" e il "Corsaro di Milazzo"
racconta i fatti: "Potevano essere le tre: era ancora notte, ma non più
completamente buio. Avevamo il rampino a mare ed incrociavamo sperando di incocciare
qualcosa, ma inutilmente.. A lento moto, il tempo non passava mai, sicchè per far venire
presto l'alba, mi mettevo di tanto in tanto al timone
Tutto il canale di Luttostrak
era stato rampinato: nulla. Non ci rimaneva ormai altro da fare che salpare il rampino e
ripiegare sul punto A dove avevamo lasciato le due torpediniere. Così decido: consegno il
timone a Gori e gli indico la rotta per il punto A. Prendo un salvagente avvoltolato come
cuscino e mi sdraio sul ponte, con la faccia alle stelle. La notte è rugiadosa e mi sento
intorpidito: col lieve rullio, le stelle corrono da un capo all'altro del bordo: ed io le
inseguo metodicamente, mezzo assopito
Quand'ecco, a dritta, al nord, lontano
sull'orizzonte, delle nuvole di fumo! Dalla parte di Pola? Ma allora non possono essere
nostre unità: ad ogni modo è da escludere che siano le nostre torpediniere, perché
quelle debbono trovarsi a ponente, verso la nostra prora. E poi sono troppo guardinghe e
fumo non ne fanno. Dunque i fumi sono nemici. Subito mi viene il dubbio che dalla stazione
di vedetta di Gruica abbiano potuto scorgere i Mas: avranno dato l'allarme a Lussin, ed
ecco che hanno inviato dei cacciatorpediniere per darmi la caccia. Chiamo Gori e gli
mostro il fumo che si fa sempre più manifesto, che si avvicina. Noi stiamo navigando
verso il largo e probabilmente chi viene alla nostra ricerca ancora non ci ha
scorti
ma io sono impaziente di appurare di che si tratta. Perciò accosto a dritta e
dirigo verso il fumo. Noi siamo pronti a tutto: del resto anche se tentassimo di sottrarci
a tutta forza, non potendo sviluppare più di venti miglia, una volta avvistati saremmo
inseguiti, cannoneggiati, affondati
Meglio approfittare della luce ancora incerta e
se possibile farsi sotto ed attaccare
A piccolo moto, seguito dal Mas 21, dirigo
incontro al fumo, prendendo la rotta di collisione
Aguzzo lo sguardo ed intravedo le
soprastrutture di grosse navi, forse un convoglio? Ma quelle sono corazzate e tutt'intorno
delle siluranti! Attento Gori! Avvertire Mas 21 che abbiamo di prua una divisione navale,
certamente nemica
Il cuore mi da un tuffo: c'è da fare buona caccia
stamane
"
"Avvicinando il nemico mi accorsi dell'esattezza dell'ipotesi
trattandosi di due grosse navi scortate da 8 o 10 cacciatorpediniere che le proteggevano
di prora, di poppa e sui fianchi. Decisi di eseguire il lancio alla minima distanza
possibile e perciò diressi in modo da portarmi all'attacco passando fra i due caccia che
fiancheggiavano la prima nave a una distanza di non oltre 300 metri. I due siluri
colpivano la nave scoppiavano quello di dritta fra il primo e il secondo ciminiere, e
quello di sinistra fra il ciminiere poppiere e la poppa, sollevando due grandi nuvole di
acqua e fumo nerastro. " I siluri essendo preparati per l'attacco contro siluranti
erano regolati a metri 1,5. La nave non eseguì alcuna manovra per evitare i siluri".
Il Mas di Rizzo è ancora oggi conservato nella sala delle bandiere dentro il
monumento al Milite Ignoto a Roma. L aquila asburgica ormai decapitata e
sullorlo della dissoluzione, subì, nelle acque dellAdriatico, il colpo di
grazia definitivo nella notte tra il 1 e 2 novembre 1918, quando Raffaele Rossetti e
Raffaele Paolucci fecero saltare in aria lammiraglia della flotta imperiale Viribus
Unitis, servendosi di un particolare ordigno chiamato "mignatta". Pochi giorni
dopo il grande impero austro-ungarico avrebbe cessato la sua gloriosa esistenza.
Francesco Ranocchi
fraran72@libero.it