testataIwar.gif (18855 byte)

www.storiaXXIsecolo.it   

guerra

home

   

      

I MAS di Luigi Rizzo

Il MAS, motoscafo anti-sommergibile fu l’arma vincente della regia marina italiana nel corso della grande guerra; ideato da Attilio Bisio e ribattezzato da Gabriele D’Annunzio con la sigla Memento Audere Sempre, il Mas, piccolo motoscafo veloce e maneggevole, diede immediatamente grandi risultati, mettendo, spesso e sovente in difficoltà, con rapide e fulminee incursioni, la flotta austriaca: il 10 settembre 1917, il comandante Luigi Rizzo, riuscì a colare a picco la corazzata Wien, dopo aver audacemente forzato il porto di Pola, ma l’impresa che fece scalpore si ebbe a verificare il 10 Giugno 1918, quando, al largo dell'Isola di Premuda, lo stesso Rizzo e Giuseppe Aonzo, con i MAS 15 e 21, attaccarono una formazione navale Austriaca ed affondarono la Corazzata Santo Stefano, punta di diamante della marina asburgica, che si accingeva ad forzare, insieme alla corazzata Teghetthoff, lo sbarramento anti-sommergibile sul canale d’Otranto; Quelli che seguono sono i 2 brani con cui il grande comandante, definito da D’Annunzio"L'Affondatore" e il "Corsaro di Milazzo" racconta i fatti: "Potevano essere le tre: era ancora notte, ma non più completamente buio. Avevamo il rampino a mare ed incrociavamo sperando di incocciare qualcosa, ma inutilmente.. A lento moto, il tempo non passava mai, sicchè per far venire presto l'alba, mi mettevo di tanto in tanto al timone… Tutto il canale di Luttostrak era stato rampinato: nulla. Non ci rimaneva ormai altro da fare che salpare il rampino e ripiegare sul punto A dove avevamo lasciato le due torpediniere. Così decido: consegno il timone a Gori e gli indico la rotta per il punto A. Prendo un salvagente avvoltolato come cuscino e mi sdraio sul ponte, con la faccia alle stelle. La notte è rugiadosa e mi sento intorpidito: col lieve rullio, le stelle corrono da un capo all'altro del bordo: ed io le inseguo metodicamente, mezzo assopito… Quand'ecco, a dritta, al nord, lontano sull'orizzonte, delle nuvole di fumo! Dalla parte di Pola? Ma allora non possono essere nostre unità: ad ogni modo è da escludere che siano le nostre torpediniere, perché quelle debbono trovarsi a ponente, verso la nostra prora. E poi sono troppo guardinghe e fumo non ne fanno. Dunque i fumi sono nemici. Subito mi viene il dubbio che dalla stazione di vedetta di Gruica abbiano potuto scorgere i Mas: avranno dato l'allarme a Lussin, ed ecco che hanno inviato dei cacciatorpediniere per darmi la caccia. Chiamo Gori e gli mostro il fumo che si fa sempre più manifesto, che si avvicina. Noi stiamo navigando verso il largo e probabilmente chi viene alla nostra ricerca ancora non ci ha scorti…ma io sono impaziente di appurare di che si tratta. Perciò accosto a dritta e dirigo verso il fumo. Noi siamo pronti a tutto: del resto anche se tentassimo di sottrarci a tutta forza, non potendo sviluppare più di venti miglia, una volta avvistati saremmo inseguiti, cannoneggiati, affondati… Meglio approfittare della luce ancora incerta e se possibile farsi sotto ed attaccare… A piccolo moto, seguito dal Mas 21, dirigo incontro al fumo, prendendo la rotta di collisione… Aguzzo lo sguardo ed intravedo le soprastrutture di grosse navi, forse un convoglio? Ma quelle sono corazzate e tutt'intorno delle siluranti! Attento Gori! Avvertire Mas 21 che abbiamo di prua una divisione navale, certamente nemica…Il cuore mi da un tuffo: c'è da fare buona caccia stamane…"

"Avvicinando il nemico mi accorsi dell'esattezza dell'ipotesi trattandosi di due grosse navi scortate da 8 o 10 cacciatorpediniere che le proteggevano di prora, di poppa e sui fianchi. Decisi di eseguire il lancio alla minima distanza possibile e perciò diressi in modo da portarmi all'attacco passando fra i due caccia che fiancheggiavano la prima nave a una distanza di non oltre 300 metri. I due siluri colpivano la nave scoppiavano quello di dritta fra il primo e il secondo ciminiere, e quello di sinistra fra il ciminiere poppiere e la poppa, sollevando due grandi nuvole di acqua e fumo nerastro. " I siluri essendo preparati per l'attacco contro siluranti erano regolati a metri 1,5. La nave non eseguì alcuna manovra per evitare i siluri". Il Mas di Rizzo è ancora oggi conservato nella sala delle bandiere dentro il monumento al Milite Ignoto a Roma. L’ aquila asburgica ormai decapitata e sull’orlo della dissoluzione, subì, nelle acque dell’Adriatico, il colpo di grazia definitivo nella notte tra il 1 e 2 novembre 1918, quando Raffaele Rossetti e Raffaele Paolucci fecero saltare in aria l’ammiraglia della flotta imperiale Viribus Unitis, servendosi di un particolare ordigno chiamato "mignatta". Pochi giorni dopo il grande impero austro-ungarico avrebbe cessato la sua gloriosa esistenza.

Francesco Ranocchi

fraran72@libero.it

 

 

 

 

I guerra m.
ricerca
anpi
scrivici
home
home         ricerca        

anpi

        

I guerra m.

        scrivici

 

.