I lager tedeschi
a cura di Aldo Pavia e Antonella Tiburzi
KL MAUTHAUSEN
Mauthausen Gusen, maggio
1945
(
non mi avrete )
Ho fame, non mi date da mangiare,
ho sete, non mi date
da bere,
ho freddo, non mi date
da vestire,
ho sonno, non mi
lasciate dormire!
Sono stanco, mi fate
lavorare,
sono sfinito, mi fate
trascinare
un compagno morto per
i piedi,
con le caviglie gonfie
e la testa
che sobbalza sulla
terra
con gli occhi
spalancati
Ma ho potuto pensare
una casa
in cima a uno scoglio
sul mare
proporzionata come un
tempio antico.
Sono felice: non
mi avrete.
Ludovico Barbiano di
Belgiojoso
( matricola 82266 )
Nel
marzo del 1938, subito dopo loccupazione e lannessione dellAustria al
Terzo Reich, il Reichfuhrer delle SS, Heinrich Himmler e Oswald Pohl , capo dellUfficio
Amministrativo delle
SS, accompagnati da alti ufficiali delle SS, si recarono a Mauthausen
e Gusen per ispezionare le cave di pietra in attività in quelle cittadine. In particolare
per prendere atto della possibilità di allestirvi nuovi campi di concentramento.
Seguirono altre ispezioni e il 7 aprile 1938 la municipalità di Vienna venne informata
che le SS intendevano costruire un campo di concentramento in cui fosse possibile
imprigionare da 3.000 a 5.000 detenuti. Per questo motivo le SS intendevano comprare
o almeno affittare le cave di pietra. Per risolvere positivamente aspetti
legali e amministrativi il 29 aprile 1938, venne fondata a Berlino una apposita società,
la DEST - Deutsche Erd und Steinwerke GmbH ( Imprese tedesche
dello sfruttamento della terra e delle pietre ), con un capitale inziale di
10.000 marchi. Fu la DEST ad acquistare le cave di Mauthausen e di Gusen. Riferimento per i luoghi in cui costruire i
due lager furono quattro cave di granito che, sotto la direzione dellarchitetto di
Hitler, Albert Speer, fornirono materiale da costruzione a molte grandi città, in
particolare Berlino ma anche Linz, scelta da Hitler come Fuhrer - Stadt
(città del Fuhrer), che dovevano essere impreziosite con imponenti e fastosi
edifici di rappresentanza. Nel 1938, Albert Speer e la DEST sottoscrissero un contratto
della durata di 10 anni per il rifornimento di materiale da costruzione. Proveniente dal
KL Mauthausen ma anche da altri lager, situati ove esistevano cave e grandi fornaci,
appositamente costruite. Fu sempre Speer che fece avere alla DEST un prestito, senza alcun
aggravio di interessi, di milioni di marchi. Nel 1943 il giro d affari della DEST
era pari a 14.882.000 marchi. Importante il contributo dato dal lavoro dei prigionieri di
Mauthausen e di Gusen, che producevano milioni di pietre quadrate, gradini per
marciapiedi, e altri prodotti simili.
Mauthausen fu il solo
lager di III grado.
L8 agosto 1938 giunsero a Mauthausen i primi 300 prigionieri,
provenienti dal KL Dachau. Erano per la maggioranza austriaci e alcuni tedeschi
imprigionati a detenzione della polizia per motivi di pubblica sicurezza .
Erano scortati, sorvegliati da 80 SS appartenenti al Totenkopfverband di
Dachau. Comandante del lager venne nominato l SS Sturmbannfuhrer
(maggiore ) Albert Sauer.
Rimase in carica fino al 17 febbraio 1939. Dopo di lui, il comando
passò a Franz Ziereis, Standartenfuhrer SS (colonnello) fino al maggio 1945.
L8 agosto 1938 venivamo caricati alle due del mattino nel
campo di concentramento di Dachau e condotti nel nostro nuovo luogo di destinazione a
Mauthausen sul Danubio
.Costruimmo 4 baracche, questo era il lager allo stato
iniziale
In ottobre giunsero nuovi
detenuti, anchessi utilizzati per la costruzione delle baracche. ( Franz Jany ).
Il 5 ed il 18 ottobre 1938 arrivarono due nuovi trasporti,
ciascuno con 300 deportati che erano in parte sotto custodia della polizia ed in parte AZR
Haftlinge ( detenuti asociali ), provenienti dal KL Dachau.
Sempre il 18 ottobre vennero assegnate le prime matricole che
andavano dal numero 1 al 853.
Alla stessa data si verificò il primo suicidio di un prigioniero,
mentre il 5 settembre venne bruciato il primo cadavere di un detenuto nel crematorio di
Steyr.
Le prime due fucilazioni ebbero luogo il 15 novembre e il 19 dicembre
1938.
Al 31 dicembre 1938 furono registrati come deceduti 36 prigionieri.
Quali fossero le condizioni di vita, già dallinizio, si
possono apprendere dalla testimonianza di Franz Jany:
Alle 3.30 del mattino ci alzavamo, ricevevamo
una ciotola di caffè, poi iniziavamo il lavoro
.a pranzo ricevevamo 3 quarti di
zuppa, per lo più crauti e acqua
..per cena un sesto di pane ( poco più di 150 grammi ) e 20 grammi di margarina
Noi soffrivamo la
fame, ma soprattutto la sete. Poiché il lager era costruito su di una montagna, si doveva
portare lacqua dal comune di Mauthausen, che si trovava a valle, con un vecchio
autocarro da innaffiamento che saliva solo tre volte al giorno
..
IL LAGER
Il lager di Mauthausen era
composto di:
Lager I: baracche dalla numero 1 alla 20, costruite tra il 1938 e il
1940, e destinate all'alloggiamento dei detenuti ( baracche 2 alla 20 ). Nella baracca 1
si trovavano la stanza
dello scrivano, la calzoleria e una officina che lavorava per soddisfare le necessità dei comandanti delle SS ( Schwastube
).
Lager II: baracche 21 24 (costruite nel
1941). Inizialmente officine, poi, dal 1944 alloggi per i detenuti.
Lager III: 6 baracche (costruite
nel 1944) destinate ai detenuti.
Krankenlager: a sud del Lager I, chiamato anche Russenlager
o Sanitatslager ( lager infermieristico ). 10 baracche
erano destinate ai detenuti, una a lavatoio, utilizzata anche come obitorio ed una cucina.
Zeltlager: detto
anche accampamento. A nord del lager I, con 6 grandi tende e 8 piccole, con una superficie interna complessiva di 5.212 metri
quadrati.
Arrest: la
prigione o Bunker, costruzione speciale (realizzata tra il 1939 ed il 1940) con 33
celle dalle dimensioni ciascuna di 5.4 metri quadrati ed una di 8.4 metri quadrati.
Revier: reparto
ospedaliero normale. Edificio non terminato di costruire di fronte al lager II. Solo lala sinistra divenne funzionante nellestate
1944.
IL LAVORO SCHIAVO
Se per i deportati il lavoro in condizioni di vera e propria
schiavitù voleva dire morte certa, per le SS e per le aziende di loro proprietà fu fonte
di profitti e di arricchimenti. Già dal 1936 venne concordato con il Ministero delle
Finanze del Reich che le aziende pubbliche o private che avrebbero avuto a disposizione
detenuti dei Lager per sfruttarne il lavoro, avrebbero dovuto pagare alle amministrazioni
dei lager un affitto , chiamato anche indennizzo .
Tra le ditte che vennero privilegiate, quelle delle SS come la Dest, i Deutsche
Ausrustungwerke GmgH, i Deutsche Wirtschaftsbetriebe e altre, diverse ditte
private e quelle dellindustria bellica.
I prigionieri inviati a lavorare
nelle cave non lavoravano meno di 54 / 60 ore settimanali. Quelli impiegati altrimenti
dovevano affrontare un orario settimanale tra le 66 e le 72 ore.
Inizialmente l indennizzo richiesto dallamministrazione
delle SS alle proprie aziende era, fino al 1942 pari a 0.30 marchi al giorno per singolo
detenuto. Nel 1942 salì, per lavoratori-detenuti specializzati a 1.50 marchi, Nel 1944
veniva corrisposto alle casse del Reich un importo di 5 marchi per ogni detenuto
specializzato e di 3 per ogni aiutante.
Le ditte che utilizzavano prigionieri di Mauthausen, nellambito
della Squadra Speciale Kammler (Sonderstab Kammler ), operante nella produzione di
materiale bellico, dovevano pagare rispettivamente 6 e 4 marchi al giorno.
Si può supporre che la produttività di un detenuto di Mauthausen
sia stata mediamente superiore del 50% rispetto a quella di un lavoratore civile. Ciò era
ovviamente dovuto ai feroci orari di lavoro, nonostante le pessime condizioni fisiche dei
deportati. Ma le SS con il terrore stimolavano i detenuti al lavoro sempre più assiduo,
condizione unica per cercare di sopravvivere.
Quale fosse limpiego schiavistico dei deportati lo si può con
chiarezza rilevare dallordine inviato in data 30 aprile 1942 ( Circolare Pohl
) dal generale Pohl a tutti i comandanti dei lager:
.limpiego deve essere erschopfend (
estenuante ) nel vero senso della parola, per raggiungere il più alto grado di
prestazione. Lorario di lavoro deve essere illimitato. La sua durata dipende dalla struttura del lager
..Le
condizioni che potrebbero abbreviare lorario di lavoro, come i pranzi, gli appelli,
ecc
sono da ridurre drasticamente al massimo
. Pause a mezzogiorno, che rubano
tempo, sono vietate
.
Le cave di
granito di Mauthausen e Gusen divennero le più grandi del Reich, già nellinverno
1942 / 1943, quando vi lavoravano complessivamente 4.800 prigionieri. Estenuante e
durissimo il lavoro alla cava Wiener Graben . Sicuramente mortale per coloro
che, lungo una scalinata ,
la scala della morte , 186 gradini, sconnessi ed
irregolari, coperti dal gelo per lunghi mesi, dovevamo trasportare i massi di granito
dalla cava al luogo di utilizzo o di raccolta.
.e cera una scalinata con centottantasei gradini. Scavati nella pietra! Si
andava su e giù per sta scalinata. In fila per cinque. Si arrivava giù, si
prendeva una pietra ciascuno. Si aspettava che tutti fossero in fila, poi si tornava su,
tutti in fila insieme, con le pietre. Bisognava stare attenti di prendersi una pietra che
non fosse troppo piccola, perché se vedevano te ne davano poi una grossa. E quella non
riuscivi neanche a sollevarla! Così ci lasciavi la pelle a suon di bastonate. Su e giù
da sta scalinata. Quando uno cadeva non si alzava più. Quella era la cava di
pietre, centottantasei gradini. ( Renè Mattalia matricola 82423).
Tra le aziende
che più sfruttarono i deportati del KL Mauthausen, la Steyr-Daimler-Puch, che faceva
parte delle più grandi fabbriche di armi del Reich. Buona parte dei prigionieri di Gusen
I, Gusen II lavorarono per questazienda. Ma anche, sempre per la Steyr, a S.Valentin
( presso la Nibelungenwerke, ove venivano costruiti i carri armati
Panther 2 ), a Linz, a Leibnitz , a Peggau,a Melk, a Steyr, a Wiener
Neudorf. Si è a conoscenza che non meno di 14.000
detenuti abbiano lavorato per la Steyr.
Limpiego dei deportati nella
costruzione di gallerie e dei sistemi industriali sotterranei divenne sempre più ampio.
Nel 1944 si può definire enorme. In quellanno a Ebensee e a Melk vennero impegnati
in questa sfibrante attività circa 7.000 prigionieri per ciascuno di questi lager. 11.000
a Gusen e altri 3.200 / 3.500 in altri sottocampi di Mauthausen.
A Melk, nel
sottocampo denominato Quarz , in condizioni disumane, costretti
a lavorare in tre turni, migliaia di detenuti scavarono in pochissimo tempo, più di 600
metri di gallerie nelle montagne.
LA MATRICOLA
Dal 1938 ogni persona deportata a Mauthausen veniva registrata
e si vedeva assegnare un numero di matricola. Fino allautunno del 1942 le matricole
che per morte, trasferimenti o altre cause, si rendevano disponibili, vennero di nuovo
distribuite. La matricola più alta assegnata fu 139317.
Il deportato non poteva essere chiamato per nome ma sempre con il suo
numero e rispondere declinando sempre la sua matricola. La matricola, in nero sulla stoffa
bianca,doveva essere portata
sul camisaccio sul lato sinistro del petto e a destra sul pantalone.
Il deportato riceveva anche un pezzo di latta con inciso il suo numero. Come un
braccialetto doveva essere portato al polso o al collo. I detenuti della
Compagnia di disciplina venivano contrassegnati con punti neri sotto il numero
di matricola. Quelli per i quali si sospettava un pericolo di fuga, con punti rossi sia
sotto la matricola sia sulla schiena. Ogni deportato doveva portare anche un triangolo
colorato (Winkel) che denunciava la sua nazionalità ed il motivo della sua
prigionia. In esso una sigla indicava la nazione di provenienza ( It : Italiano , P :
Polacco , F: Francese , J : Jugoslavo, ecc. ). Le lettere US indicavano i
prigionieri di guerra sovietici. I colori: rosso per i politici ( ad eccezione degli
spagnoli che portavano il triangolo blu ), verde per i criminali, nero per gli
asociali,rosa per gli omosessuali, viola per i Testimoni di Geova.
Gli ebrei portavano una stella di Davide, formata da due triangoli
sovrapposti, uno giallo ed uno rosso.
Arrivati, tutti nudi. Nudi e in piedi, per ore e ore,
fermi. Poi al bagno , cosiddetto, alla doccia, rasati completamente, sopra,
sotto, di lato; poi una pennellata di creolina tutti in fila, davanti a un uomo con un
grosso pennello, come se dovesse imbiancare un muro. E, per prima cosa, un numero. Da quel
momento in poi nessuno era più Tizio, Caio o Filano, ma era l82394, un numero, un
numero e basta. ( Gianfranco Maris - matricola 82394)
LE CONDIZIONI DI VITA
Lalimentazione giornaliera di un deportato consisteva :
al mattino 5 decilitri ( una tazza
) di surrogato di caffè nero senza zucchero oppure, ma raramente la stessa quantità di
estratto di zuppa;
a mezzogiorno 1 litro
scarso di minestra molto acquosa con rape da foraggio, ravizzone e qualche rara patata.
Qualche volta con un minuscolo pezzetto di carne;
alla sera un prigioniero abile al
lavoro riceveva un pezzo di pane grigio di segala
e farina di patate di circa 200 grammi, un
piccolo pezzo di salsiccia e 20 / 25 grammi di
margarina.
Il tutto per un totale ( spesso solo teorico ) di non più di 1.450
calorie giornaliere.
E noto, come sostengono gli scienziati dellalimentazione,
che un uomo sottoposto ad un lavoro gravoso e prolungato come quello svolto dai
prigionieri di Mauthausen avrebbe avuto bisogno di poter usufruire di almeno 3.500 / 5.000
calorie giornalmente. Con il vitto fornito dalle SS, sempre meno con il passare degli anni
e con un apporto calorico che nel 1945 non superava le 700 calorie giornaliere, la media
di vita dei prigionieri, che sino allautunno 1939 era di circa 15 mesi, si abbassò
di anno in anno fino a 5 mesi. Sempre che le malattie non ne anticipassero, ancor più
tragicamente, la morte.
Secondo i medici nazisti un prigioniero ben alimentato ( ! )
pesava mediamente trai 42 ed i 48 chilogrammi.
Alla liberazione del lager, non pochi erano gli uomini adulti che
pesavano non più di 28 kg.
Allarrivo al campo il deportato, spogliato di tutto quanto era
suo, riceveva, dopo aver passato la depilazione totale, la rasatura della testa e la
disinfezione, un vestiario composto da: una camicia ed un pantalone a grosse righe grigie
e blu, ciabatte di legno o zoccoli olandesi (dal 1943 scarpe di stoffa con suole di
legno), un cappelletto tondo anchesso a righe grigie e blu. Ma già nellautunno
1942 i prigionieri ricevettero, al posto dell uniforme classica ,
divise degli eserciti jugoslavo, greco, sovietico. Nel 1944 vennero prelevati nel
magazzino degli effetti personali vestiti che vennero distribuiti ai
prigionieri. In alcuni casi si lasciò che indossassero gli abiti con cui erano arrivati
al campo.
Dopo alcuni giorni veniva distribuito il vestiario, che era:
una camicia, una giacca e un paio di pantaloni, che potevano essere a strisce, fatti di
iuta, o potevano essere un paio di pantaloni alla zuava di colore rosso con una giacca
color verde, o poteva essere una giacca da borghese nella quale era aperta una
finestra sulla schiena, e nella quale era stato applicato un pezzo di panno a
strisce. ( Gianfranco Maris matricola 82394 )
I BAMBINI, LE DONNE
I primi bambini e giovani, tra i 13 e i 18 anni, arrivarono nellinverno
1940 / 1941 e facevano parte del gruppo di spagnoli repubblicani arrestati in Francia, ove
avevano cercato rifugio dopo la presa del potere da parte di Franco. Il loro numero crebbe
ulteriormente con larrivo di deportati dalla Polonia e dallUnione Sovietica.
Bambini polacchi ed ebrei ungheresi furono deportati a Mauthausen nel 1944 e nel 1945. Il 9
marzo 1945 giunse un trasporto di bambini zingari (tra
i quali alcuni neonati ) dal KL Ravensbruck e dal 1 al 20 aprile 1945 giunsero bambini
dallUngheria.
Dal 1941 al 1944 bambini e giovani vennero addestrati
e impiegati come apprendisti scalpellini nelle
cave di pietra. Ma anche nella costruzione
delle gallerie e nelle industrie belliche.
Circa 100 bambini ebrei giunsero da Plaszow, in Polonia, il 10 agosto
1944.
Il 19 agosto del 1944 giunse a Mauthausen un trasporto, proveniente
da Auschwitz, con 457 prigionieri. Tra di loro 7 bambini di unetà tra i 7 e i 12
anni e altri 23 giovani ebrei trai 14 e i 16 anni, subito gasati.
Le prime donne, 4 jugoslave, vennero fucilate il 20 aprile 1942, in
occasione del compleanno di Hitler. Nellottobre 1942 di un trasporto di 130 ceche,
128 vennero assassinate nella camera a gas e 2 fucilate. Erano madre e figlia. Il 5
ottobre 1943 arrivarono a Mauthausen le prime deportate politiche: 189 donne sovietiche,
provenienti da Dnjepropetrowsk.
Il 30 gennaio 1944 arrivarono 4 italiane. Vennero registrate come
Abgang ( in partenza ). Non
si conosce la loro fine, se giustiziate o finite altrove.
Nei primi giorni del marzo 1945
arrivò un trasporto di circa 2.000 donne dal KL Ravensbruck. Facevano parte del trasporto
129 ebree e 447 zingare. Presumibilmente, 182 furono immediatamente assassinate. Un altro
trasporto dovrebbe essere arrivato alla fine di aprile dal KL Flossenburg. Se ne ha più
di una testimonianza ma nessun documento ufficiale.
Alla data del 31 marzo 1945
risultavano essere presenti 2.250 prigioniere, di cui 1453 detenute per motivi di
sicurezza, 43 ecclesiastiche ( Testimoni di Geova ), 608 ebree e 79 zingare. 999 erano di
età compresa tra i 20 ed i 30 anni.
Risultano registrate come
prigioniere del KL Mauthausen, complessivamente, 4.727 donne.
Alla liberazione erano ancora in vita, compresi i sottocampi,
1.734 di loro.
Le donne portavano vestiti di
fustagno a righe e avevano, come gli uomini, il cranio rasato a zero. Venivano utilizzate
in lavori agricoli, nel giardinaggio, nella sartoria, nella lavanderia, nel magazzino dei
beni razziati ai deportati, in lavori di rimozione delle macerie. Ma anche nelle industrie
belliche ed in quelle tessili.
GLI EBREI
Il primo ebreo risulta essere arrivato nel KL Mauthausen nel
settembre 1939, dichiarato deceduto
l11 marzo 1940. Dopo di lui, nel marzo 1940, dal KL Buchenwald, giunse un
secondo ebreo cui venne assegnata la matricola numero 2577. Dopo un tentativo di fuga
venne dichiarato deceduto il
10 aprile 1940.
Numerosi medici ebrei arrivarono con i gruppi degli spagnoli e
vennero immediatamente uccisi.
Nel corso del 1940
risultavano presenti circa 90 ebrei, di cui 80 deceduti. I primi ebrei olandesi,
circa 50, arrivarono il 12 o il 13 maggio 1941. Altri 348 dal KL Buchenwald il 17 giugno
dello stesso anno, seguiti da altri 291 provenienti da Amsterdam, il 25 giugno.
Nel 1941 furono deportati a Mauthausen 1.600 ebrei, di cui circa 900
olandesi. Nello stesso anno vennero registrati come deceduti 1.600 ebrei.
950 furono gli ebrei imprigionati nel 1942. I
deceduti 910.
Nel 1943 vennero registrati 70 ebrei. 130 risultano essere i deceduti
.
Il numero degli ebrei arrivati nel 1944 è molto elevato : 13.322
maschi e 504 donne ( per un totale di 13.826 ). Le vittime ebree registrate nello stesso
anno assommano a 3.437.
Anche nei mesi di attività del
lager nel 1945, arrivarono ebrei dai lager dellEst europeo, evacuati di fronte allavanzata
dellArmata Rossa e da quelli del Reich. Vennero registrati numericamente ebrei di
ambo i sessi per un totale di 8.734 prigionieri.
Complessivamente dal 8
agosto 1938 al 4 maggio 1945 vennero registrati a Mauthausen
un numero di deportati ebrei pari a 25.732 di cui 877 erano le donne. 4.005
vennero trasferiti in altri lager. 14.356 i deceduti .
(questa cifra non comprende gli ebrei ungheresi giunti nellaprile
1945 che non vennero registrati.)
GLI ESPERIMENTI PSEUDOSCIENTIFICI
Nel KL Mauthausen furono circa 50 i medici delle SS che svolsero il
loro compito criminale.
Oltre all arte di uccidere questi medici
andavano fieri di poter approfondire le loro conoscenze scientifiche, esercitando le loro
ricerche e sperimentazioni direttamente su materiale umano .
I loro esperimenti furono effettuati sia su prigionieri malati che
sani. Quando un detenuto veniva scelto per tali finalità dalle SS, non poteva certo
rifiutarsi o evitare gli esperimenti. Tutti gli esperimenti avevano come conseguenza
grandi sofferenze, del tutto inutili e la vita dei prigionieri era tenuta in nessun conto,
la loro morte del tutto indifferente. Chi aveva la sfortuna di sopravvivere veniva
barbaramente eliminato con una puntura al cuore. Il dottor Hermann Richter, con operazioni
di notevole crudeltà e dolorosissime, nellautunno 1942,
operando tre o quattro detenuti al giorno, assassinò circa 300 prigionieri.
Nel KL Mauthausen ( ma anche nei campi dipendenti ) vennero
effettuati diversi tipi di esperimenti:
Ormonali: 11 detenuti vennero castrati nellautunno del 1941,
senza che se conosca la ragione;
Infestazione da pidocchi : dal 26 luglio al 3 settembre 1942. Dopo
questi esperimenti i deportati ebrei vennero uccisi
;
Alimentazione : eseguiti dall1 dicembre 1943 fino al 3 luglio
1944 su 370 prigionieri di diverse nazionalità.
Coloro che nel corso degli esperimenti si ammalavano venivano inviati
alla camera a gas del Castello di Hartheim;
Test di tollerabilità : tifo, paratifo e colera. Tre serie di
vaccini cui furono sottoposti, dal febbraio 1943
fino al 18 aprile dello stesso anno, complessivamente 1.700 deportati;
Vaccino della tubercolosi : realizzati a Gusen su di un numero
imprecisato di detenuti;
Esperimenti Mycel Eiweiss (
Blosyn-Wurst ) : venne testato
un prodotto derivante dalla lisciva di solfato, simile alla salsiccia, scoperto e prodotto
nel 1943. Sconosciuto il numero delle vittime. Il
prodotto testato si rivelò del tutto insoddisfacente per
lalimentazione umana.
Quale fosse la dimensione etica dei medici SS,
si può conoscere dalle parole e dai pensieri del dottor Edward Krebsbach, medico locale di Mauthausen :
nel momento in cui entrai in servizio, ricevetti dal Capo dellUfficio III D lordine
di uccidere e di fare uccidere tutti gli inabili al lavoro e i malati senza speranza
..nel
caso in cui si trattasse di malati senza speranza e di inabili al lavoro ( 100 % ), essi
venivano sterminati principalmente per mezzo del gas. Alcuni vennero uccisi anche per
mezzo di iniezioni di benzina
.Si deve parlare degli esseri umani così come si
parla degli animali. Gli animali che nascono con deformazioni oppure sono inetti alla vita
vengono uccisi subito dopo la nascita. Ciò dovrebbe essere fatto, per motivi umanitari,
anche con gli esseri umani.In questo modo si preserverebbe lumanità dalle malattie
e dallinfelicità. ( Dachau Corte
Militare degli Stati Uniti . 29/3/1946 13/5/ 1946
- Processo agli appartenenti delle SS del KL Mauthausen ).
LA LIBERAZIONE
Dal 7 aprile 1945, quando arrivarono nel lager detenuti
provenienti dalle prigioni della Gestapo e vennero assassinati nella camera a gas, senza
essere registrati, le camere a gas ed i forni crematori erano incessantemente in attività. Così pure le strutture del
cosiddetto colpo alla nuca . Si cercava evidentemente di
eliminare quanti più possibili detenuti, prima dellarrivo delle truppe alleate.
Cercando di far scomparire le testimonianze di un efferato crimine.
La notte tra il
19 ed il 20 aprile giunse a Mauthausen una colonna di autocarri della Croce Rossa recanti
generi alimentari. Il giorno dopo vennero portate in Svizzera 756 detenute, di cui 489
francesi, 231 belghe, 34 olandesi, uninglese ed una americana. Questo fatto fece
erroneamente credere che i prigionieri non corressero più alcun pericolo di sterminio. Ma
il comandante Ziereis diede ordine che 3.000 detenuti anziani e inabili al
lavoro venissero rinchiusi nel
Lager III per
essere assassinati nelle camere a gas. Loperazione
ebbe solo un parziale successo grazie anche allintervento degli scrivani
del Krankenlager che nascosero molti prigionieri nel Blocco
22. Le SS intanto ,tra il 21 e il 25 aprile avevano assassinato 650 detenuti nelle camere
a gas, nel corso di una Sauberungsaktion ( azione di ripulitura ). Dal 19 al 28 aprile vennero rimpatriati,
attraverso la Svizzera, altri 596 prigionieri, di cui 528 francesi, due arabi e due
svizzeri.
Il 2 maggio le
SS ultimarono la raccolta della documentazione del lager e tutto il materiale raccolto
venne dato alle fiamme nei forni crematori. Si
salvarono dal rogo lo schedario dellUfficio dello scrivano e tutti i libri di
registrazione dei decessi del medico delle SS.
In lontananza il
rumore del fuoco dellartiglieria faceva presagire una liberazione imminente. Il 29
aprile i carri armati del XII Corpo dArmata Americano oltrepassarono il confine
austriaco-bavarese. Il 2 maggio vennero giustiziati 8 detenuti, provenienti da Gusen. Il 3
maggio, al mattino, ebbe luogo lultimo appello dei detenuti in
Mauthausen. Subito dopo le SS lasciarono il campo.
La sorveglianza
del lager, il 3 maggio, passò alla polizia del corpo dei vigili del fuoco di Vienna.
I detenuti,
accortisi della fuga delle SS, si riunirono sulla Piazza dellAppello discutendo tra loro della ormai
prossima liberazione, mentre circolavano informazioni errate o non confermate.
Il 4 maggio il delegato della Croce Rossa,
Haefliger, con un auto personale, si recò a Linz cercando un contatto con gli americani.
Gli fu possibile indirizzare due carri armati statunitensi verso Gusen e Mauthausen.
Il 5 maggio era una giornata soleggiata. Verso le 12 si sentì un forte rumore di motore, poi
comparvero, emergendo dalle tracce di nebbia,un automezzo bianco e due carri armati da
ricognizione americani.
I prigionieri del KL Mauthausen
erano finalmente liberi.
Il comandante
del lager, Franz Ziereis, che era fuggito, il 23 maggio venne
rintracciato in una casa nei dintorni di Pyhrn, nellAustria superiore. Arrestato dai
soldati americani, cercò ancora di fuggire. Colpito da due proiettili, venne trasportato
al 131° ospedale di evacuazione di Gusen, ove morì il 25 maggio 1945.
. Quel giorno,
la piazza dellappello pullulava come sempre di detenuti, unimmagine che mi
ricordava quella dei prigionieri che cercavano di arrampicarsi sul muro
.poi ci fu un
improvviso scoppio di gioia
la sorveglianza del Jourhaus aprì il portone principale,
da dove entrò un carro armato da ricognizione americano. ( Testimonianza di Heinrich Kodré , politico austriaco ).
LE VITTIME DELLO STERMINIO
L1 gennaio 1939 cerano a Mauthausen 994
prigionieri. Il 31 dicembre dello stesso anno, 2.666.
I deceduti , come tali registrati, 445.
Nel 1940 risultarono deceduti 3846 prigionieri.
Nel corso del 1941 i
decessi furono 2.332 ( molto più alta la mortalità a Gusen che raggiunse il numero di
5.782 vittime).
14.293 i morti nel 1942, di cui 1.375 i casi di morte non naturale. Nello
stesso anno il KL Mauthausen raccolse 5.278 grammi doro, proveniente dalle dentature
dei prigionieri deceduti nel lager principale ed a Gusen.
Nel 1943, furono 8.481 i decessi ( inclusi i morti nei sottocampi ).
493 i casi di morte non naturale. 2926 i grammi doro recuperati.
Nel 1944 vennero registrati ( compresi i sottocampi ) 14.776
deceduti, di cui 449 giustiziati .
Non si conosce il numero dei prigionieri vittime dellAzione
K . Con questa denominazione, ricavata dalla parola tedesca Kugel (
pallottola ) venne definito lo sterminio di
sottufficiali e ufficiali dellArmata Rossa , inviati a Mauthausen nel numero di
circa 4.300 e destinati ad essere assassinati
con un colpo di pistola alla nuca.
Nel periodo gennaio 30 aprile 1945 risultano essere state
10.868 le vittime del lager. Purtroppo si stima che la
realtà sia stata ben peggiore, in quanto non si conosce il numero dei prigionieri
assassinati la cui presenza non era stata registrata.
Il 5 maggio 1945, giorno della liberazione del lager, erano
presenti 17.232 detenuti, dei quali 5.435 nel Krankenlager ( lager infermieristico ).
GLI ITALIANI NEL KL MAUTHAUSEN
Nel 1942 il nome di un italiano appare già nelle statistiche
del campo. La maggior parte degli italiani fu deportata nel KL Mauthausen nel corso del
1944 e del 1945, anche se piccoli gruppi arrivarono anche nel 1943.
Italo Tibaldi, superstite di
Mauthausen e di Ebensee ( matricola 42307
), ha ricostruito la storia degli italiani a Mauthausen. Dalla sua pubblicazione Compagni
di viaggio ricaviamo la sequenza degli arrivi di
italiani a Mauthausen:
7 dicembre 1943 : 391 deportati da
Trieste o dallIstria. 203 quelli identificati.
13 gennaio 1944 : 480
da Roma. Dopo una prima sosta di 7 giorni nel KL
Dachau, risultano essere stati immatricolati a Mauthausen solo 257 prigionieri. Un solo
superstite oggi vivente: Mario Limentani ( ebreo
matricola 42230 ).
14 gennaio 1944 : 50 da Torino e
tra loro Italo Tibaldi.
30 gennaio 1944 : 82 deportati da Trieste, di cui 53 identificati.
21 febbraio 1944 : 122 prigionieri da Milano, tutti identificati. Nel 1984 i superstiti in vita erano 15.
11 marzo 1944 : 597
dal campo di Fossoli di Carpi. Provenivano da Prato (117), da Firenze ( 86 ), da Torino ( 100 ), da Milano ( 105 ), da Empoli (
50 ), da Montelupo ( 21 ), da Capraia e Limite ( 11 ), da Cerreto Guidi ( 6 ), da
Vinci ( 6 ), e 95 da altri Comuni.
13 marzo 1944 . 100
da Milano. Nel 1984 erano in vita 19 superstiti.
20 marzo 1944 : 563
deportati da Bergamo, tutti identificati. Il convoglio
partì effettivamente da Bergamo ma 245
deportati provenivano da Torino. 31 di loro erano operai della FIAT. 157 venivano da Milano, 34 da Genova e da
Savona. 127 da varie zone della Lombardia.
8 aprile 1944 :
243 italiani deportati da Milano. Uno dei superstiti parla di un trasporto di 340 uomini e di 40 donne.
16 aprile 1944 : 207
deportati da Novi Ligure Genova.
13 maggio 1944 : 123
deportati da Trieste. Solo 89 gli identificati.
24 giugno 1944 : 475
deportati dal campo di Fossoli di Carpi. Tutti
identificati. 45 i superstiti in vita nel 1984.
7 agosto 1944 : 307
deportati dal campo di Bolzano.
21 novembre 1944 : 279 deportati dal campo di Bolzano. 181 i
deportati identificati
30 novembre 1944 :158 deportati da Trieste, di cui 96 identificati. Il convoglio si formò in Jugoslavia con prigionieri di quella nazionalità.
19 dicembre 1944 :336 deportati dal campo di Bolzano, tutti
identificati.
11 gennaio 1945 : 501
deportati dal campo di Bolzano. 314 gli identificati.
4 febbraio 1945 : 553 deportati dal campo di Bolzano, di cui 324
identificati.
7 febbraio 1945 : 347 deportati da Trieste. Solo 113 identificati.
Altri italiani arrivarono, nel
periodo gennaio aprile 1945, a Mauthausen, provenienti da altri lager, quali Auschwitz,
Buchenwald, Sachsenhausen, Dachau e Gross Rosen.
Alla data del 31 gennaio 1944,
secondo le registrazioni del KL Mauthausen, risultavano presenti nel lager 550 italiani
internati per motivi politici e 16 ebrei italiani.
Al 31 marzo gli italiani
prigionieri per motivi politici erano 1.943. 16 gli ebrei e 6 i sacerdoti.
L11 novembre 1944, gli
11 sacerdoti italiani prigionieri del KL Mauthausen venivano trasferiti al KL Dachau .
Il 16 dicembre 1944,
sempre secondo le registrazioni del lager, gli italiani politici erano
3.747. 16 gli ebrei, 1 sacerdote, 31 gli asociali ( ASO ).
Alla data del 15 marzo 1945, secondo
le statistiche del lager, gli italiani prigionieri per motivi politici erano 3.860.
Il 19 aprile 1945, furono
concentrati nel Lager III i 1.819 prigionieri malati e ritenuti inidonei al lavoro, per
essere assassinati con il gas tra il 21 e il 25 dello stesso mese. Furono salvati da una
sicura morte 387 di loro, tra i quali molti italiani. A questo pericolosissimo salvataggio
contribuì anche il comunista italiano, Giuliano Pajetta (matricola 110352 )
Il 13 maggio 1945, otto
giorni dopo la liberazione, gli italiani in vita risultavano essere 2.263, di cui 175 a
Gusen.
Non è stato possibile stabilire
con esattezza quanti siano stati gli italiani assassinati nel KL Mauthausen. Anche perché
a partire dal marzo 1943, nelle statistiche dei deceduti , non venivano
indicate le nazionalità delle vittime. Si ignora anche il numero dei morti nellaprile
1945.
Secondo una ricerca di Vincenzo
Pappalettera, superstite di Mauthausen , matricola
115637, le vittime italiane non furono meno di 4.670. Ma nuove ricerche e studi fanno pensare ad un numero
maggiore.
Italo Tibaldi stima che i
deportati italiani nel KL Mauthausen siano stati non meno di 8.800. Numero che potrebbe crescere, sulla base delle ricerche ancora
in corso.
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