testatausa.gif (33145 byte)

www.resistenzaitaliana.it  

   

    

I talebani

afgan2.jpg (8708 byte)

Dopo la fine del decennale conflitto (definito spesso "il Vietnam della Russia") tra le truppe d'occupazione sovietiche e i guerriglieri islamici Mujaidin (finanziati e armati da Usa, Pakistan e Arabia Saudita), terminato nel 1989 con il ritiro dell'Armata Rossa, rimase in carica il governo filo sovietico (seppur moderato) di Najibullah, contro cui i Mujaidin continuarono a combattere, sempre con il sostegno della Cia e del Pakistan. Nel 1992 i guerriglieri islamici conquistarono Kabul, ma subito, sconfitto il nemico comune, le fazioni tribali che lo componevano entrarono in lotta per il potere, formalmente in mano al nuovo presidente Rabbani. Seguirono anni di lotte senza quartiere, di anarchia totale.

I Taleban - un gruppo di giovani studenti islamici sunniti riuniti intorno al mullah Mohammed Omar - fanno la loro prima apparizione nel 1994. Con una rapida ed efficace azione militare, liberarono un convoglio di camion pachistani diretto in Asia centrale che era stato sequestrato da uno dei tanti gruppi di ex-mujaheddin (i partigiani della guerra contro gli invasori sovietici) degenerati in banditi di strada.

Dopo quella prima azione la stella dei Taleban si alzò alta sull'Afghanistan: due anni dopo, nel settembre del 1996, i «guerrieri di Dio» strapparono la capitale Kabul alle forze del presidente Buranuddin Rabbani, con un attacco da manuale militare. Pochi dubbi sussitono sul fatto che, almeno in questa fase, l'assistenza dell' esercito pachistano - che era sotto la responsabilità del ministro dell' interno Nasirullah Babar, un alleato dell' allora primo ministro Benazir Bhutto - abbia giocato un importante ruolo nei loro successi militari.

Solo Pakistan, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti hanno riconosciuto il governo teocratico e oscurantista dei Talebani . La resistenza moderata sciita (Alleanza del Nord) si è concentrata nella parte nord del Paese, dove varie fazioni si sono poi unite nell'Alleanza Nordica, appoggiata dalla Russia che non vuole perdere totalmente il controllo della regione.
Le offensive dell'Alleanza del Nord guidata dal generale Masood (o Massud) sono spesso arrivate a minacciare la stessa Kabul. Almeno fino alla sua morte, avvenuta il 14 settembre del 2001, dopo un coma prolungato in seguito alle ferite riportate il 9 settembre ad opera di due cittadini arabi kamikaze.

I Taleban - in gran parte cresciuti nei campi profughi in Pakistan - imposero subito nelle zone sotto il loro controllo una versione rigida e primitiva dell' Islam e del Corano, vietando il lavoro e l'istruzione alle donne, proibendo la musica, il cinema e l’alcool e introducendo come pene per i «criminali» la lapidazione, la fustigazione, l'amputazione degli arti. Nel 1996 accolsero come un eroe Osama Bin Laden, il terrorista saudita considerato dagli Usa il «nemico pubblico numero uno», che da allora vive indisturbato in Afghanistan.

Attualmente il 90% del Paese è in mano dei Talibani (che appoggiano i Ceceni contro la Russia e addestrano i terroristi internazionali). Il regime è nelle mani dello sceicco cieco Mullah Mohammad Omar e vive nell'isolamento internazionale, dopo le sanzioni Onu dell'estate del 1998. Il Mullah è la guida spirituale dei Talebani: Omar ha 63 anni, è stato ferito a un occhio nella guerra contro gli invasori sovietici, risiede a Kandahar, nel sud dell'Afghanistan, non lontano dal confine con il Pakistan, e ha sposato una figlia di Osama Bin Laden. Non esistono sue fotografie. Per legge, l'unico collegamento a Internet del Paese è nel suo ufficio.

Un ventennio di guerre ha causato la morte, oltre che di 15mila soldati sovietici, di oltre 2 milioni di afghani e un numero incalcolabile di rifugiati che vivono in condizioni drammatiche.

(notizie tratte da quotidiano.net, corriere.it, manitese.it e warnews.it)

 

info.gif (232 byte) per approfondire:

trangolino.gif (131 byte) Il futuro politico dell'Afghanistan: chi dopo i talebani? (corriere.it)

trangolino.gif (131 byte) La questione afghana

trangolino.gif (131 byte) Foto sulle atrocità dei Talebani (rawa)

trangolino.gif (131 byte) Gli orrori dei talebani (manitese.it)

trangolino.gif (131 byte) L'Afghanistan e i Talebani (warnews.it)

trangolino.gif (131 byte) Who are the Taleban?  (a cura della BBC - in inglese)

trangolino.gif (131 byte) Biografia Mullah Mohammad Omar (la Repubblica, 20 settembre 2001)

trangolino.gif (131 byte) Tutto su Mullah Mohammad Omar (CnnItalia)

trangolino.gif (131 byte) L'oppio: il petrolio dei Talebani (virgilio.it)

trangolino.gif (131 byte) Oppio: l'ultima arma dei Taliban (scheda e dati, da repubblica.it)

trangolino.gif (131 byte) Le ferite dei Buddha (di Vera Araujo)

 

info.gif (232 byte) gli Anti-Talebani:

trangolino.gif (131 byte) Gli Anti-Talebani: l'Alleanza del Nord

trangolino.gif (131 byte) Talebani: ucciso Haq eroe della resistenza (cnnitalia, 26 ottobre 2001)

trangolino.gif (131 byte) Biografia generale Massud

trangolino.gif (131 byte) Morto il generale Massud (il Nuovo, 14 settembre 2001)

 

info.gif (232 byte) Talebani, terrorismo e guerra:

trangolino.gif (131 byte) Biografia Bin Laden

trangolino.gif (131 byte) I Talebani non si piegano: "Pronti alla Guerra Santa" (la Repubblica, 19 settembre 2001)


home         ricerca        

anpi

        

dibattito

        scrivici

 

.