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Mullah
Mohammad Omar

di Magdi Allam
COME i grandi dittatori della Storia, da Hitler a Saddam Hussein, il mullah Mohammad
Omar ha subito il trauma della perdita precoce del padre e si è dovuto assumere in tenera
età la responsabilità del mantenimento della famiglia. E la sua vita è avvolta da un
impenetrabile alone di mito e mistero che alimenta la venerazione di un uomo senza volto e
senza voce ma i cui ordini vengono eseguiti come fossero dei precetti religiosi.
Narra la leggenda che nel 1994, all'epoca oscuro combattente islamico, gli arrivò in
sogno il profeta Mohammad (Maometto) e gli ordinò di mettere fine alla guerra civile in
cui i gruppi islamici avevano fatto precipitare l'Afghanistan dopo aver cacciato
l'esercito sovietico. Si narra che il mullah (titolo attribuito a un dignitario religioso)
Omar, a capo di una trentina di fedelissimi armati di soli sedici fucili, iniziò la sua
missione con l'attacco a una base di mujahidin che si erano dati a razziare, uccidere e
violentare la popolazione civile. Nato probabilmente nel 1959 nel villaggio di Nodeh nei
pressi di Kandahar, aveva già la benda nera all'occhio destro leso irremediabilmente
dalla scheggia di una bomba sovietica. La gente racconta con orgoglio che sentendosi
colare il sangue sulla guancia, il mullah Omar si sia strappato l'occhio e l'avrebbe poi
gettato per terra.
Di etnia pashtun come il generale Nasrullah Babar, ministro degli Interni pachistano nel
governo di Benazir Buttho, il mullah Omar stringe con lui un'alleanza che gli consentirà
pochi mesi dopo di conquistrare Kandahar. Islamabad vuole un Afghanistan pacificato e
stabile per poterlo utilizzare come territorio di transito degli oleodotti che dovrebbero
portare il greggio dall'Asia centrale al Mar Arabico. Da quel momento il Servizio segreto
militare pachistano si assunse direttamente l'onere di addestrare e armare i Taliban che
letteralmente sono gli "studenti di teologia" che studiano nelle madrasa, scuole
coraniche, in Pakistan. Proprio nella madrasa JamaaiUlemaIslam di New Town, presso
Karachi, dove il mullah Omar studiò e poi ne divenne imam, guida della preghiera, avvenne
agli inizi degli anni Ottanta il primo incontro con Osama bin Laden. Ebbene il loro primo
incontro si risolse con il dono di una casa dignitosa al mullah Omar.
Il loro sodalizio si consuma nella fase finale della conquista di Kabul avvenuta il 27
settembre 1996. Bin Laden era tornato in Afghanistan nel maggio dello stesso anno. Da quel
momento l'avanzata dell'esercito dei Taliban progredisce con una sconvolgente rapidità.
Colpisce soprattutto il fatto che le forze nemiche agli ordini di Massoud Shah e di
Gulbuddin Hekmatyar, si arresero senza colpo ferire. Si scoprì soltanto dopo che in
realtà i Taliban comprarono l'alleanza delle tribù e dei mujahidin elargendo mazzette di
dollari. Erano i dollari di Bin Laden. Secondo la leggenda il mullah Omar ordinò
l'assalto finale a Kabul indossando il sacro mantello del profeta Maometto, che si trova
nel sacrario di Kandahar, se lo poggiò sulle spalle e proclamò la Jihad, la Guerra
santa, contro il presidente Burhanuddin Rabbani. La verità è che il mullah Omar è
arrivato al potere grazie alle armi del Pakistan e ai soldi di Bin Laden.
Con il successivo matrimonio del mullah Omar con la figlia tredicenne di Bin Laden i due
uomini sono diventati parenti stretti. Le loro abitazioni con rifugi antiaerei a Kandahar
sono contigue e collegate da un tunnel. Nel giugno 1998 i Taliban aderirono al Fronte
internazionale islamico costituito da Bin Laden. Come potrebbe il mullah Omar tradire il
suo protettore, il suo suocero e il suo vero capo politico? «Ciò che a noi importa è
seguire la parola di Allah», ha detto il mullah Omar in una rara intervista pubblicata da
Avvenire il 9 agosto scorso. «Se questo è un peccato davanti al mondo, ebbene siamo
pronti a subirne le conseguenze qui in Terra per raccogliere i frutti nel Paradiso di
Allah. Voi occidentali ci considerate pazzi, lo sappiamo bene, ma noi seguiamo solo ciò
che dice il Corano».
(la Repubblica, 20 settembre 2001)
Chi è il mullah Omar: il padre spirituale dei
Taliban (cnnitalia)
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