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Biografia
Antonio Gramsci
Nato ad Ales (Cagliari) nel 1891 da famiglia piccolo-borghese. Di salute
cagionevole fin dall'infanzia, vince una borsa di studio per l'Università di Torino,
laureandosi in lettere e filosofia. |
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Nel 1913 aderisce al Partito socialista del quale diventa, nel '17, segretario
della sezione torinese. Affascinato dal pensiero e dall'opera di Lenin, in Russia, nel
1919 promuove la formazione della corrente comunista nel Partito socialista, dalla quale,
nel 1921, nasce il Partito comunista d'Italia. Direttore del quotidiano L'Ordine nuovo,
nel '22 è componente dell'Esecutivo dell'Internazionale comunista. Si sposa a Mosca;
avrà due figli per i quali, dal carcere italiano, scriverà una serie di commoventi
favole pubblicate con il titolo L'albero del riccio. Rientrato in Italia, è eletto
deputato per il collegio Veneto e segretario generale del Partito comunista. Nel 1926
viene arrestato dalla polizia fascista nonostante l'immunità parlamentare, il re e
Mussolini sciolgono la Camera dei deputati, mettendo fuori legge i comunisti. Gramsci e
tutti i deputati comunisti sono processati e confinati: Gramsci nell'isola di Ustica e
successivamente nel carcere di Civitavecchia e Turi. Non essendo adeguatamente curato è
abbandonato al lento spegnimento fra sofferenze. Muore nel 1937, dopo 11 anni di prigione,
senza aver mai rivisto i figlioletti. Negli anni della reclusione scrive 32 quaderni di
studi filosofici e politici, definiti una delle opere più alte e acute del secolo;
pubblicati da Einaudi, nel dopoguerra, sono noti universalmente come i Quaderni dal
carcere, tradotti in tutte le lingue più importanti. (dal sito dell'Anpi nazionale)
per approfondire:
Cronologia
della vita di Antonio Gramsci |