di Marcello Fascella
Con la proclamazione della Seconda Repubblica spagnola ed in concreto
con lapprovazione della Costituzione nel 1931 le donne acquisirono lo status di
cittadine con un insieme di diritti e doveri definiti.
Nel primo titolo della Costituzione venne inclusa leguaglianza
dei sessi, rifiutando almeno giuridicamente qualsiasi tipo di discriminazione. In questo
senso uomini e donne avevano la possibilità di esercitare il loro diritto di voto a 23
anni, e di accedere a qualsiasi tipo di lavoro pubblico.
Nel 1932 fu approvata e promulgata la legge sul divorzio, che
contemplava anche il divorzio di comune accordo tra i coniugi o attraverso la richiesta di
uno di loro. Con queste misure la Spagna si situava allavanguardia delle democrazie
parlamentari dellepoca.
La polemica sul lavoro salariato delle donne si diffuse in questi anni
tra i diversi settori di opinione e tra le differenti forze politiche. La posizione
dominante era quella di mostrarsi contrari alle attività remunerate delle donne fuori
dalla casa, soprattutto se si trattava di donne sposate.
La riforma educativa che intraprese la Seconda Repubblica negli anni 30
garantì la creazione di scuole elementari e infantili che portarono il tasso di
analfabetismo al 39,4% per le donne, e al 24,4% per gli uomini.
La lotta delle donne per affermare il principio di eguaglianza, il
diritto alleducazione ed al lavoro, costituì la base rivendicativa che ha permesso
lo sviluppo del femminismo e la partecipazione delle donne alla vita politica. Il
femminismo spagnolo alla fine del XIX secolo e agli inizi del XX secolo, assunse un
carattere sociale invece che politico. Si richiedevano diritti sociali e non la
partecipazione alla politica o leguaglianza con luomo.
La condizione sociale delle donne era quindi migliorata durante la
Seconda Repubblica, perché venne eliminata una parte molto importante della legislazione
discriminante che aveva mantenuto una subordinazione femminile nella politica, nel lavoro
e nella famiglia.
Nonostante le riforme intraprese dal governo repubblicano continuava ad
esistere, nei fatti, un modello di femminilità che considerava prima di tutto le donne
come madri e "angeli della casa". Questa concezione rendeva certamente difficile
il cammino delle riforme repubblicane egualitarie, ed ostacolava lentrata delle
donne nella sfera pubblica e il consolidamento nel terreno della politica, e della cultura
e del lavoro in piena eguaglianza con gli uomini.
La guerra civile spagnola ha trasformato la vita delle donne spagnole.
Ha dato loro una maggiore autonomia di movimento e decisione. Nonostante le dure
condizioni di vita, molte donne vissero la guerra civile come una esperienza emozionante
che permise loro di sviluppare il loro potenziale in una società spagnola ancora molto
arretrata.
Limmagine della donna e la sua rappresentazione ha acquistato una
dimensione nuova. Esteriormente, una delle prime conquiste femminili fu la libertà di
scegliere come vestirsi. Il "Mono azul" o tuta doperaio diventava il
simbolo della rivoluzione ed uno strumento per lemancipazione femminile, poiché
rendeva eguali esteticamente uomini e donne, uniti da un unico desiderio sconfiggere il
fascismo.
Le donne parteciparono attivamente alla lotta contro il fascismo e
ruppero il loro abituale isolamento dalla vita pubblica e politica. Costruirono barricate,
curarono i feriti ed organizzarono i lavori dausilio e dassistenza infantile.
Mediante il lavoro volontario rifornirono i soldati di uniformi, di capi vestiari e
dellequipaggiamento necessario per la guerra. Altre ancora ruppero completamente con
il loro ruolo di genere convenzionale e parteciparono attivamente alla guerra come
miliziane, impugnando le armi e combattendo. La propaganda diretta alle donne richiese la
loro presenza in modo esclusivo nella retroguardia. Dopo il 1937 la creazione
dellesercito regolare , e la scomparsa delle milizie, non permise la partecipazione
delle donne alla resistenza armata.
Leducazione e la cultura erano considerati due fattori importanti
per la liberazione delle donne e si convertirono nelle mete primordiali di un programma
femminile collettivo. Tutti i gruppi femminili si occuparono dellanalfabetismo di
migliaia di donne spagnole e affrontarono insieme la domanda urgente di programmi
educativi per adulti. Le donne istruite diedero lezioni ed organizzarono attività
culturali e artistiche così come servizi di biblioteca per adulti.
Leducazione e larricchimento culturale delle donne furono
grandi conquiste del movimento femminile durante la guerra e la rivoluzione spagnola.
Tutte le organizzazioni femminili rivendicarono il diritto delle donne alla preparazione
professionale, e ad un lavoro garantito e pagato, a parità di condizioni con lo stesso
salario delluomo.
Come collettivo sociale, le donne spagnole superarono il limite del
silenzio storico ed imposero la loro voce. Espressero pubblicamente le loro opinioni sulla
politica, sulla guerra, sullantifascismo, sul femminismo e sulle necessità delle
donne. Pubblicarono numerosi periodici e riviste come: Companya, Emancipación,
Muchachas, Mujeres, Mujeres Libres, Noies Muchachas, Pasionaria e Trabajadora.
Queste pubblicazioni dimostrano che le donne avevano la capacità di
organizzarsi con iniziative di carattere culturale e comunicativo. Riuscirono in molti
casi ad elaborare in autonomia un programma politico per ottenere diritti e partecipazione
politica.
La mobilitazione femminile allargò i limiti delle sfere pubblica e
privata e ridefinì le frontiere della domesticità. Le donne repubblicane aprirono nuove
prospettive nelle loro opzioni sociali, lavorative e personali.
La mobilitazione delle donne era canalizzata da una serie di
organizzazioni femminili che riflettevano il panorama politico della Spagna repubblicana.
Per cui spesso lostilità e la discordia reciproca segnarono le relazioni tra le
comuniste dellAMA (Agrupación de mujeres antifascistas), la UDC (Unión
de dones de Catalunya) da un lato e le anarchiche di Mujeres Libres e le
marxiste dissidenti del POUM (Partito operaio di unificazione marxista)
dallaltro. Nonostante le differenze la creazione di organizzazioni formate da donne,
anarchiche e antifasciste, che ponevano problematiche specifiche di genere fu una
caratteristica importante del periodo rivoluzionario, rappresentando una rottura con il
passato.
Gli interessi delle donne repubblicane erano quindi eterogenee. Le
organizzazioni comuniste formarono un fronte unito con lobiettivo immediato di
lottare contro il fascismo.
Lorganizzazione anarchica Mujeres Libres e le comuniste
dissidenti riconoscevano la specificità delloppressione femminile e la necessità
di una lotta autonoma per superarla.
Le organizzazioni femminili tracciarono il cammino verso
lemancipazione delle donne, attraverso leducazione, la partecipazione
politica, il diritto al lavoro, e il riconoscimento del loro valore sociale.
Una delle priorità delle organizzazioni femminili fu quello di
risolvere il dilemma della prostituzione e dei rapporti personali, e di conseguenza
elaborarono una riforma sessuale che prevedeva laborto, il divorzio, e
lassistenza medica sanitaria gratuita.
La partecipazione delle donne alla politica aumentò durante la guerra,
e per la prima volta, le donne collettivamente cominciarono ad interessarsi al dibattito
politico fervente di quel periodo.
Lantifascismo delle donne costituì un apprendistato politico
decisivo dei valori democratici che per alcune fu un primo passo per riconoscere che la
società spagnola necessitava di un cambiamento rivoluzionario. Lenergica adesione
delle donne alla battaglia antifascista acutizzò il loro compromesso politico globale con
la Seconda Repubblica e, per tanto, con la democrazia, la libertà e i diritti umani.
Figure eccezionali come Federica Montseny (Ministra della Sanità e
dellAssistenza Sociale del Governo Repubblicano), Dolores Ibarrúri (deputata
parlamentare), Margarita Nelken, Clara Campoamor, etc. conquistarono il riconoscimento
delle donne nella politica e nella lotta antifascista, raggiungendo una fama
internazionale.
La mobilitazione femminile non solo includeva una elite minoritaria di
donne politicizzate, ma anche migliaia di donne spagnole fino ad allora emarginate dalle
distinte dinamiche sociali e culturali della società, che si compromisero
nellimpegno collettivo di combattere il fascismo.
Lesperienza storica delle donne spagnole antifasciste e
repubblicane rivela come lemancipazione femminile vista come riconoscimento e
valorizzazione delle diversità di genere, è uno dei nodi cruciali, ancora attuale, della
lotta per lemancipazione stessa.
Nella rivoluzione spagnola venne affrontato un nodo centrale della
modernità: lemancipazione o/e la liberazione delle donne è un mezzo per
raggiungere lemancipazione generale dellessere umano. E questo uno dei
principi che ha caratterizzato il movimento femminista più avanzato e che emerge dal
ruolo delle donne nella guerra civile.