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Le biografie (A-D)
Giuseppe Alberganti, nato a Stradella (Pv) il 24.7.1898. Meccanico
ferroviere, comunista, più volte arrestato dalle autorità fasciste. Espatriato in
Francia, assume nel Var e nella zona di Tolone la guida del movimento comunista. Nel 1937
è a Barcellona nella Delegazione delle Brigate Internazionali. Internato al Vernet dopo
la ritirata dalla Spagna, torna in Italia ed è confinato a Ventotene. Membro del
Triumvirato insurrezionale dell'Emilia Romagna. Parlamentare e segretario della
Federazione del Pci di Milano.
Vittorio Bardini, nato a Sovicille (Si) il 15.9.1903. Muratore,
comunista. Sconta cinque anni di confino per una condanna nel 1928 del Tribunale Speciale
per la difesa dello Stato. In Spagna è tenente della Batteria "Antonio
Gramsci". Internato nel Vernet, tradotto in Italia, viene trasferito a Ventotene.
Combatte nella Resistenza come comandante dei Gap di Milano. Deportato a Mauthausen. E'
deputato alla Costituente e senatore della Repubblica.
Ilio Barontini, nato a Cecina il 28.9.1890. Perito industriale,
comunista. Fra i fondatori del Partito Comunista d'Italia, è sottoposto a vari processi.
Giunge in Spagna dalla Francia dove era espatriato nel 1931 e diventa commissario politico
del Battaglione "Garibaldi" che comanda nella battaglia di Guadalajara. Dopo la
guerra civile, combatte in Etiopia dalla parte del popolo abissino aggredito dal fascismo
italiano. Nella Resistenza italiana è fra i massimi dirigenti. Deputato del Pci.
v. Ilio Barontini
Camillo
Berneri
Alessandro Bianconcini, nato ad Imola il 7.8.1909. Musicista,
comunista. Emigra in Francia nel 1935. Dall'ottobre del 1936 è in Spagna, sergente della
2a Compagnia del Battaglione Garibaldi. Gravemente ferito, rientra in Francia dove viene
internato nel Forte delle Tourelles. Dal 1942 è a Ventotene. Combatte nella Resistenza
sino alla cattura e alla fucilazione che avviene al poligono di Bologna il 27 gennaio
1944.
Alighiero Bonciani, nato a Casellina e Torri (Fi) il 27.8.1903.
Impiegato postale, comunista. In Francia dal 1923. Entra in Spagna nel 1936 e si arruola
nella Centuria "Gastone Sozzi", poi nella Brigata Garibaldi. Ferito gravemente,
esce dalla Spagna nel 1937. Partigiano in Francia e gappista nella Resistenza italiana.
Fucilato dai nazifascisti il 22 ottobre 1944 a Milano.
Enrico Bonfanti, nato a Varese il 24 gennaio 1901. Operaio, comunista.
Condannato dal fascismo, emigra in Svizzera nel 1933. In Spagna dal 1936 milita nella
Centuria "Gastone Sozzi" e poi nella Brigata Garibaldi. Ferito, al rientro è
internato a Gurs e in Italia a Ventotene. Partigiano della 121a Brigata Garibaldi
"Walter Marcobi" di Varese. E' il primo sindaco di Varese dopo la Liberazione.
Pierino Bosco ("Maiorca"), nato a Torino nel 1906. Muratore.
Nel 1931 espatria in Corsica, a Bastia, in seguito alla persecuzione da parte del regime.
Membro del Soccorso rosso internazionale e combattente in Spagna nelle brigate
internazionali, fra il 1936 il 1939, due volte ferito in battaglia. Partigiano dal
settembre 1943. Dapprima nei Gap di Torino fino al gennaio1944, poi nella 17ª Brigata
della III Divisione Garibaldi.
Giorgio Braccialarghe, nato a Pallanza (No) il 22.8.1911. Diplomatico,
repubblicano. Antifascista è costretto ad emigrare in Argentina nel 1932. In Spagna
combatte nel gruppo Picelli e nel battaglione Garibaldi. E' aiutante di Randolfo
Pacciardi. Dal 1941 è a Ventotene dove con Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi prepara il
famoso "manifesto" europeista. Comandante delle brigate partigiane mazziniane a
Roma.
Giovanni Battista Canepa, nato a Chiavari il 18.7.1896. Giornalista,
comunista. Confinato dal fascismo, arrestato più volte. Dopo aver militato con i
socialisti, passa al Pci. Nel 1936 è in Spagna come ufficiale di Stato Maggiore nel
battaglione Garibaldi. Ferito a Guadalajara, passa in Francia. Dopo l'armistizio comanda
una divisione partigiana. Vice sindaco di Genova alla Liberazione, poi giornalista de
"l'Unità".
Antonio Carini, nato a San Nazzaro d'Ongina (Pc) il 7.10.1902.
Muratore, comunista. Emigrato in Argentina, nel 1936 accorre in Spagna dove combatte nel
battaglione Garibaldi. Tre volte ferito, dopo la ritirata è internato al Vernet, poi dal
1941 a Ventotene. Combatte nella Resistenza come ispettore e commissario politico della 8a
brigata Garibaldi. Cade sotto i colpi fascisti in un agguato il 15 marzo 1944. E' medaglia
d'argento al V.M.
Agostino Casati, nato a Rho il 2.8.1897. Ferroviere, comunista.
Perseguitato dal fascismo, si reca in Unione Sovietica. Dal 1929 è a Parigi. Alla
sollevazione anti-franchista è a Barcellona fra gli organizzatori della Colonna Italiana.
Diventa comandante del 1° battaglione della brigata Garibaldi e poi comandante interinale
della stessa brigata. Nel febbraio del 1939 è arrestato in Francia e consegnato alla
polizia italiana che lo invia a Ventotene. Partigiano, dirige l'insurrezione a Rho.
Sindaco alla Liberazione.
Giovanni Cerbai, nato a Camugnano (Bo) il 10.9.1912. Bracciante,
comunista. Emigrato in Corsica dal 1929, giunge in Spagna nel 1936. Combatte su molti
fronti. Ferito a Huesca, entra in Francia nel febbraio 1939. Internato nel Vernet, poi,
tradotto in Italia, finisce a Ventotene. Nella Resistenza è vice comandante della 62a
brigata Garibaldi e partecipa alla battaglia di Porta Lame. E' fucilato dai nazisti il 10
febbraio 1945. Medaglia d'oro al V.M.
Giulio Chiarelli, nato a Prato Camportaccio (So) il 18.3.1906.
Calzolaio, comunista. Passa dall'Italia alla Francia più volte svolgendo attività
antifascista sino a che espatria definitivamente in Francia nel 1934. In Spagna milita nel
battaglione "La Commune de Paris", poi nella brigata Garibaldi. Ferito, torna in
Francia. Internato al Vernet. Nella Resistenza è comandante della Sap della 90a brigata
"Zampiero" in Val Chiavenna dove commissario politico è Giovanni Pirelli
"Pioppo".
Cesare Colombo, nato a Torino il 18.12. 1911. Pubblicista, comunista.
Nel 1932 è confinato a Ponza. Dalla Francia passa in Spagna nell'aprile 1938. Utilizzato
nelle emittenti radiofoniche, svolge un'intensa attività di comunicazione. Internato al
Vernet, consegnato alla polizia fascista, finisce a Ventotene. Ispettore delle brigate
Garibaldi nel Lazio.
Giuseppe Di Vittorio, nato a Cerignola (Fg) l'11.8.1892. Contadino,
giornalista. Comunista. Nel primo dopoguerra è dirigente della Camera del Lavoro di Bari.
Eletto deputato per il Partito Socialista nel 1921. Aggredito più volte dai fascisti, nel
1924 passa al Partito Comunista, nel 1925 è dichiarato decaduto dal ruolo e arrestato.
Nel 1926, liberato, ripara in Francia dove dirige le organizzazioni a favore degli
emigrati antifascisti. Fra il 1928 ed il 1930 è in Urss, rappresentante del Pcd'I presso
l'Internazionale Contadina. E' fra i primi ad accorrere in Spagna dove ad Albacete
partecipa all'organizzazione delle Brigate Internazionali con Luigi Longo e Andrè Marty
ed altri dirigenti. Rientrato in Francia nel 1939 dirige "La voce degli
italiani", quotidiano antifascista. Arrestato nel 1941 viene tradotto in Italia e
destinato a Ventotene. Combattente nella lotta di Liberazione, dal 1944 al 1957, anno
della morte, è segretario generale della Cgil.
v. Giuseppe Di
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