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Edgardo Sogno

Nato a Torino il 29 dicembre del 1915 da famiglia nobile (era conte). Conseguita la maturità nel 1933, frequentò la Scuola Allievi Ufficiali di Pinerolo e fu nominato sottotenente nel Reggimento "Nizza Cavalleria". Dopo la laurea in giurisprudenza e il concorso diplomatico partecipò alla guerra di Spagna come volontario sul fronte nazionalista e franchista (agosto 1938). Successivamente conseguì altre due lauree, si trasferì a Roma ed entrò (1940) al Ministero degli Esteri. Nella capitale frequentò gli ambienti dell'antifascismo clandestino, i circoli liberali vicini a Croce e conobbe Giaime Pintor. Nel 1942, richiamato alle armi, venne destinato alle forze di occupazione e difesa costiera in Francia. Nel maggio del 1943 fu arrestato per alto tradimento, essendosi espresso pubblicamente a favore della vittoria alleata. Monarchico, dopo l'8 settembre prese parte alla Resistenza armata dapprima come rappresentante del partito liberale nel comitato militare piemontese, poi alla guida dei partigiani bianchi dell'Organizzazione Franchi da lui stesso creata in accordo con la Special Force britannica e infine come membro del comando militare generale del CLNAI in rappresentanza del Partito Liberale. Gli inglesi erano i suoi referenti immediati, attraverso Radio Londra; la sua formazione armata venne aiutata con numerosi e ricchi lanci di armi e materiali. Coraggioso fino al limite estremo dell’incoscienza, si cimentò anche in imprese impossibili, come la liberazione di Ferruccio Parri a Milano. Con Parri, Pajetta e Pizzoni costituì  la delegazione del CLNAI che concluse con il comando alleato gli accordi di Roma per la collaborazione politico militare (novembre 1944). Per il suo valore, venne insignito della medaglia d'oro al valor militare. Dopo la fine della guerra fondò e diresse (1945-46) il quotidiano milanese "Corriere Lombardo", la rivista "Costume" e fu eletto membro della Consulta Nazionale in rappresentanza del partito liberale. In occasione del referendum istituzionale partecipò attivamente alla campagna elettorale in favore della monarchia, presentando poi uno dei ricorsi alla Cassazione contro l'esito del voto. Dal 1946 al 1954 fu in servizio diplomatico a Buenos Aires, a Parigi, a Londra (membro italiano del "Planning and Coordination Group" della Nato) e nuovamente a Parigi, al Nato Defense College. Figura controversa, nel 1953 s’impegnò a organizzare la sezione italiana del movimento anticomunista transnazionale Paix et Liberté. Successivamente passò alcuni anni fuori dall’Italia come diplomatico in Usa e in Birmania. Rientrato in Italia fondò nel 1971 i Comitati di Resistenza Democratica in funzione anticomunista. Nel 1974, a Torino, il giudice istruttore Luciano Violante aprì un’inchiesta su un presunto tentativo di «golpe bianco» compiuto da Sogno e da Randolfo Pacciardi che lo fece finire in carcere per un mese e mezzo; ma nel 1978 il giudice istruttore dichiarò di non doversi procedere. Nel '96 fu candidato nel collegio senatoriale di Cuneo per il Polo, nelle file di Alleanza Nazionale, ma non fu eletto. E' morto a Torino il 5 agosto del 2000.

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