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         | Le testimonianze 
  Otto, e una carrozzina. L'anti G8 di un gruppo di disabili
 di Fabio Capodieci  "Questa è la storia dei P8,
        otto piccoli individui... Una storia, narrata sottovoce, in confronto alle violenze e ai
        soprusi delle forze dell'ordine... Era il 21, eravamo parte del corteo abruzzese, alcuni
        di noi (Corrado, Pierluigi alias lo spastico, è afflitto da tetraparesi spastica in sedia
        a rotelle; io, Fabio, anch'io tetraparesi spastica ma autosufficiente) del gruppo
        "handicap e disabilità" dei Ds di Pescara, a titolo personale perché in
        disaccordo con la linea politica) la mattina del 21... aprimmo lo striscione alla testa
        del corteo. Eravamo gioiosi festosi belli, canti e cori allietavano la marcia, la gente ci
        esprimeva solidarietà con getti d'acqua e riempiendoci le bottiglie. Ma... in prossimità
        di punta Vagno il primo lacrimogeno dalla caserma dei Cc.Issammo Pierluigi sul marciapiede, noi, seduti a terra con le mani in aria, gli elicotteri
        sopra la testa, poi lacrimogeni a pioggia, la gente che scappa, riesco ad afferrare
        Barbara e Corrado mentre con una mano tengo la carrozzina, sento gente che dice
        "disabile in carrozzina, attenzione". Non vedo, non respiro, ho voglia di
        vomitare... apro gli occhi, la pula falcia indiscriminatamente, Pierluigi entra in crisi
        distonica... Un finanziere gli dice: assassini che siete venuti a fare, è tutta colpa
        vostra... Un altro agente tira fuori il manganello e fa la mossa di colpire Pierluigi, per
        fortuna un cameramen ci viene incontro e ci chiede dove eravamo; sconvolti con le mani
        alzate gridiamo aiuto, disabile, aiuto... Ma la pula è da per tutto e noi siamo lenti:
        salite, salite, incita la gente, la carrozzina pesa. Altra pula spara. Ah! Se non avessi
        Pierluigi farei barricate perché non è umano non dar respiro per il gusto di giocare al
        gatto col topo... Ci hanno preso gli occhi con i lacrimogeni, il corpo con la violenza dei
        manganelli, il sonno con gli incubi, il cuore con la rabbia, ma la mente e la volontà
        sono più forti, determinate e combattive.
 (Il Manifesto, 31 luglio 2001)
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