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I No Global

Il Roma Social Forum

pallanimred.gif (323 byte) La prima assemblea del Roma Social Forum 

di Benedetto Vecchi

Ore 18.00, la sala della Protomoteca del comune di Roma è già piena. La decisione è subito presa. L'assemblea per la costituzione del Roma social forum si farà all'aperto. Che partecipassero tante persone era una certezza per gli organizzatori, ma trovarsi di fronte alcune migliaia di persone è stata per loro una piacevole sorpresa.
Ad aprire i lavori spetta a Guido Lutrario del centro sociale Corto Circuito e esponente di Rage, la rete di associazioni, gruppi di base e centri sociali costituita la scorsa primavera per organizzare la partecipazione alle mobilitazioni contro il G8 a Genova. Dice subito che non c'è un ordine del giorno, né un documento fondativo del Roma social forum, "perché quello che vogliamo - continua Lutrario - è di dare vita a un percorso politico e sociale che porti tutti quei gruppi, asssociazioni, comitati che da anni a Roma si battono per migliorare la vità in questa città. Abbiamo tutti nella testa e nel cuore quello che è accaduto a Genova. Quelle giornate sono un fatto importante nello sviluppo e nella vita del movimento noglobal, ma ora è arrivato il momento che il movimento trovi salde radici nell'ambito locale dove sono più evidenti gli effetti disastrosi della globalizzazione neoliberista. Il nostro obiettivo principale è quindi di allargare la partecipazione. Certo, c'è la conferenza della Fao e noi lavoreremo per organizzare una manifestazione non contro l'organismo dell'Onu, ma in occasione dell'inizio dei lavori del Wto in Quatar, uno degli organismi sovranazionali responsabili del fallimento delle politiche contro la fame nel mondo. E questo è un diritto che non deleghiamo a nessuno. Non accetteremo quindi nessun divieto di manifestare nel centro di Roma. E allo stesso modo saremo a Napoli contro la Nato".
Ma come conciliare l'obiettivo di dare radici locali al movimento noglobal con la manifestazione internazionale del prossimo autunno a Roma? A dare una risposta a questa domanda ci prova l'esponente dell'Arci, che sostiene che "è un bene che non siamo arrivati con un discorso preconfezionato da prendere o lasciare. Vogliamo che le forme prganizzative, le modalità di funzionamento del Roma social forum emergano da una discussione ampia, dove anche sia posto il problema del rapporto con quella parte del mondo cattolica che rimane diffidente con questo movimento". Il riferimento è al lavoro comune fatto dall'Arci con gruppi cattolici contro l'escalation militare nei Balcani o per organizzare le marce Perugia-Assise per un "mondo di pace".
Ma il problema del rapporto tra "territorializzazione del movimento" e controvertici rimane sul tappeto. Una soluzione possibile, dice l'esponente del "Forum per la sovranità alimentare", viene dall'esperienza delle associazioni contadine come Via campesina che hanno proprio nella "terra la loro ragion d'essere. Senza la loro esistenza, la mobilitazione in occasione della Fao non sarebbe possibile". Oppure un'altra soluzione viene dalla sindacalista della Fiom-zona sud di Roma, che porta l'adesione della sua organizzazione e poi racconta del lavoro capillare fatta dal sindacato metalmeccanico per costruire un'opposizione di massa alla firma separata dell'accordo di categoria.
Ma nell'assemblea di ieri è emerso anche un altro nodo ancora irrisolto. Quello del funzionamento del Roma social forum, espressione che a Piero Bernocchi non piace, perché gli preferirebbe quella di "forum sociali", che, per il portavoce dei Cobas della scuola, restituirebbe meglio l'eterogeneità di questo movimento. Ma per Bernocchi è comunque essenziale che il forum abbia una struttura aperta, divisa in assemblee tematiche e momenti generali di discussione. Le prime dovrebbero affrontare le questioni sul tappeto - immigrazione, precarizzazione del rapporto di lavoro, welfare state, etc. -, le seconde il "coordinamento e la discussione tra le diverse attività del movimento".
E i cattolici? Nella rete Lilliput ci sono e quando una giovane donna ha preso la parola per dare l'adesione della rete Lilliput molti hanno tirato un respiro di sollievo. "Parteciperemo ai lavori del Roma social forum per organizzare la mobilitazione contro la fame nel mondo. Se però chiedete un'adesione alla manifestazione di Napoli contro la Nato, dovete accettare che la discussione all'interno della nostra realtà abbia i tempi dovuti, perché dobbiamo capire come si manifesterà. Per noi questo è un aspetto essenziale per dare la nostra partecipazione".

(Il Manifesto, 6 settembre 2001)

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