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I No Global

Dibattito: quale futuro per il GSF?

pallanimred.gif (323 byte) La galassia no global è divisa.
Violenti contro tute bianche

Dopo l'attentato crescono le tensioni nei centri sociali e
tra gli anarchici. Anche Casarini sotto accusa

di Carlo Bonini

ROMA - E arrivò il giorno che Casarini venne scritto con la
infame K. Proprio così, «Luca Kasarini», o «Kasarinko»,
«portavoce del movimento tutabianchista». Peggio dei
peggiori «sbirri». «Riformista», «controrivoluzionario»,
«nemico del proletariato», «venduto al nano mafioso». «Tu
chi rappresenti? Una tribù, una minoranza etnica, o politica, o
economica, o cosa?». Ma sì, se ti infili nella rete e hai lo
stomaco di reggere videate intere ad interlinea uno, se decidi
di infilare il termometro sotto una delle molte ali elettroniche
del movimento, la mailing list di «Isole nella rete»
(www.ecn.org), scopri che alta è la febbre dei no global. Che
sulla fragile diga del Genova Social Forum rabbiosa sta
montando la piena di chi, nel movimento, quel diaframma non
lo tollera. Soprattutto, poi, dopo le mazzate di campo Santa
Margherita. Un brutto affare. Storia di nove giorni fa, a
Venezia.
Quattro gatti dietro un banchetto - «marxistileninisti» e
«anarconichilisti» - raccolgono firme per «i compagni detenuti
per i fatti di Genova». Distribuiscono volantini che strizzano
l'occhio ai black bloc. Sei tute bianche del «Rivolta» di
Marghera (tra loro il nipote di Massimo Cacciari) li
incrociano, li affrontano, prendono a ceffoni quello che
sembra il capo. Saltano fuori un coltello, una bomboletta di
gas urticante. Ma salta soprattutto il tappo che, dai giorni di
Genova, imbottiglia la resa dei conti. «Avanti compagni! -
incita dido80 sulla rete - . La guerra sociale scalpita, il nemico
di classe incalza e lo sbirro in bianco pure. Fuggiamo le
trappole della gerarchia, delle classi, dello Stato...». Al
diavolo Luca Casarini e Vittorio Agnoletto.
In una mail firmata Vincenzo Miliucci, Confederazione
Cobas, si legge: «Il movimento è risultato impreparato ad
affrontare l'evento genovese. Ci si è consumati a lungo in
discussioni pedanti ed estenuanti dentro il contenitore del
Genova Social Forum. Non ci si è accorti del Piano, della
prova autoritaria, predisposti, strada facendo, dal governo di
centrodestra. Una trappola». Già, se fossero inutili, queste
tute bianche? Se «trattare» con il governo fosse un
«imperdonabile errore»? «Guai ad uccidere il movimento
anzitempo. Con lo scadenzismo, il burocratismo, il
verticismo».
Se lo cucinano mica da ridere, il «Kasarinko». In rete, il 6
agosto, scaricano una mail beffa che fa il giro del mondo e
che a fatica, nei giorni che seguono, Casarini deve inseguire e
smentire. Perché chi l'italiano non lo capisce che ne può
sapere del sarcasmo che si nasconde dietro una email firmata
Luca Casarini dal definitivo titolo «Getto la spugna» e dal
sarcastico indirizzo lucacasarini@questuradipadova.com.
«Fratelli e Sorelle delle Moltitudini che lottano contro l'Impero
- scrive il finto Casarini -. Mi sono fatto un'idea: quando un
esercito è sconfitto non deve ostinarsi a combattere.
L'esercito delle tute bianche è stato sconfitto dai comunisti,
dagli anarchici, dai libertari e dalla critica del movimento. E'
giunta l'ora di dire Ya Basta! Getto la spugna, mi ritiro a vita
privata. Dimenticatemi presto, lo merito per i danni che ho
fatto». Giù applausi. La mailing list freme di gioia. Quella
faccia sempre sui giornali va giù male. E poi «che palle
questa retorica della non violenza». Dunque, visto il successo,
si replica con Agnoletto. Anche per lui un finto «getto la
spugna».
Poi arriva la bomba di Rialto. E c'è poco da ridere. Casarini
ragiona: «Puzza di servizi. Alza la tensione per provocare una
risposta violenta che non ci sarà. Perché nel tranello non
cadiamo». Gli danno del «coglione». Scrivono: «Coloro che
decidono coscientemente di privilegiare l'opzione armata tutto
sembrano meno che servi sciocchi del Potere. L'idea che la
lotta armata aumenti il livello della repressione e sia, in sé e
per sé, controproducente è semplicemente grottesca». Spunta
anche una fantomatica «Brigata Fenoglio». Loro, hanno le
idee chiare. Non perdono neppure tempo con Casarini: «E'
arrivata la bomba... Come previsto. Cazzo, sbirri e Stato di
merda, siete messi male. Avete perso la partita. Siete la
vergogna di questo Paese. Pagherete caro, pagherete tutto».

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