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         | I No Global Dibattito: quale futuro per il GSF?  "Il governo sbaglia se cambia sede: il Gsf collaborerà"
 Agnoletto scrive al premier Il portavoce del Genoa social forum Vittorio Agnoletto ha inviato
        una lettera aperta al premier Berlusconi sul vertice della Fao. Ne pubblichiamo il testo. Onorevole Berlusconi, Le scrivo in qualità di portavoce del Genoa
        Social Forum... Molte delle nostre associazioni hanno alle spalle decenni di lavoro su
        progetti concreti nel campo della solidarietà internazionale e della lotta per la
        giustizia sociale. Abbiamo sempre scelto una prassi pacifica e non violenta anche nella
        convinzione che la violenza possa solo danneggiare il consenso attorno alle nostre
        proposte... Per questo abbiamo realizzato a Genova il Public Forum, una settimana di
        dibattiti con migliaia di partecipanti e con centinaia di relatori... fino a quando è
        stato possibile; poi la città è stata stravolta dall'azione violenta dei «Black Bloc»,
        arrivati indisturbati nel centro di Genova, e dalla violenza indiscriminata di ampi
        settori delle forze dell'ordine. Da quel momento le nostre proposte sono state oscurate,
        così come lo è stato il completo fallimento degli obiettivi del G8, primo fra tutti: la
        lotta all'Aids. Infatti non sono state modificate le regole che impediscono ai Paesi
        poveri di produrre direttamente i farmaci e la somma stanziata per contrastarne la
        diffusione costituisce solo 1/8 di quanto ritenuto indispensabile dall'Onu:
        «Un'elemosina», dice padre Zanotelli dalla bidonville di Nairobi.Lei, onorevole Presidente del Consiglio, può quindi facilmente comprendere la nostra
        incredulità quando abbiamo conosciuto la Sua intenzione di spostare da Roma il vertice
        della Fao adducendo come pretesto supposte pericolose iniziative di contestazione che
        anche il Gsf avrebbe intenzione di organizzare. La Fao è un'agenzia dell'Onu, ossia
        proprio di quell'istituzione che noi riteniamo debba essere, una volta riformata in senso
        democratico, il cuore pulsante delle decisioni politiche che riguardano il pianeta. Non
        solo ne riconosciamo la legittimità, ma con tale organismo noi vogliamo interagire su
        specifici argomenti: l'accesso all'acqua potabile per tutti, il rifiuto degli Ogm in nome
        del principio di precauzione sanitaria e della lotta all'invadenza delle multinazionali
        nelle realtà agricole del sud del mondo, l'abbattimento delle barriere protezionistiche
        dei Paesi ricchi contro i prodotti agricoli dei Paesi poveri, il rispetto, nella lotta
        alla fame, almeno dei traguardi fissati dalla stessa Fao nel '96, il rifiuto di collocare
        i prodotti agricoli sotto le rigide regole del Wto...
 Le chiediamo quindi formalmente di assumersi le proprie responsabilità qualora dovesse
        decidere di rifiutare Roma come sede naturale del vertice Fao evitando qualunque
        strumentalizzazione nei nostri confronti; siamo assolutamente convinti che il vertice Fao
        debba tenersi a Roma con le caratteristiche, di confronto e di garanzia per l'esprimersi
        di eventuali dissensi, che il Comitato internazionale per il «Roma NGO/CSO Forum on food
        sovereignty», il Coordinamento Nazionale altra agricoltura e la stessa Fao stanno da
        tempo discutendo.
 Noi, donne e uomini di questo Paese continueremo a impegnarci per migliorare questo nostro
        mondo con gli strumenti pacifici e non violenti che da sempre ci appartengono:
        solidarietà, giustizia sociale e diritti umani. «Svuotiamo gli arsenali, riempiamo i
        granai» ancora oggi questo è il nostro riferimento culturale.
 VITTORIO AGNOLETTO, Portavoce del Genoa Social Forum   Esprimi la tua opinione a questa e-mail
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