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Dibattito: quale futuro per il GSF?

pallanimred.gif (323 byte) "Il governo sbaglia
se cambia sede: il Gsf collaborerà"

Agnoletto scrive al premier

Il portavoce del Genoa social forum Vittorio Agnoletto ha inviato una lettera aperta al premier Berlusconi sul vertice della Fao. Ne pubblichiamo il testo.

Onorevole Berlusconi, Le scrivo in qualità di portavoce del Genoa Social Forum... Molte delle nostre associazioni hanno alle spalle decenni di lavoro su progetti concreti nel campo della solidarietà internazionale e della lotta per la giustizia sociale. Abbiamo sempre scelto una prassi pacifica e non violenta anche nella convinzione che la violenza possa solo danneggiare il consenso attorno alle nostre proposte... Per questo abbiamo realizzato a Genova il Public Forum, una settimana di dibattiti con migliaia di partecipanti e con centinaia di relatori... fino a quando è stato possibile; poi la città è stata stravolta dall'azione violenta dei «Black Bloc», arrivati indisturbati nel centro di Genova, e dalla violenza indiscriminata di ampi settori delle forze dell'ordine. Da quel momento le nostre proposte sono state oscurate, così come lo è stato il completo fallimento degli obiettivi del G8, primo fra tutti: la lotta all'Aids. Infatti non sono state modificate le regole che impediscono ai Paesi poveri di produrre direttamente i farmaci e la somma stanziata per contrastarne la diffusione costituisce solo 1/8 di quanto ritenuto indispensabile dall'Onu: «Un'elemosina», dice padre Zanotelli dalla bidonville di Nairobi.
Lei, onorevole Presidente del Consiglio, può quindi facilmente comprendere la nostra incredulità quando abbiamo conosciuto la Sua intenzione di spostare da Roma il vertice della Fao adducendo come pretesto supposte pericolose iniziative di contestazione che anche il Gsf avrebbe intenzione di organizzare. La Fao è un'agenzia dell'Onu, ossia proprio di quell'istituzione che noi riteniamo debba essere, una volta riformata in senso democratico, il cuore pulsante delle decisioni politiche che riguardano il pianeta. Non solo ne riconosciamo la legittimità, ma con tale organismo noi vogliamo interagire su specifici argomenti: l'accesso all'acqua potabile per tutti, il rifiuto degli Ogm in nome del principio di precauzione sanitaria e della lotta all'invadenza delle multinazionali nelle realtà agricole del sud del mondo, l'abbattimento delle barriere protezionistiche dei Paesi ricchi contro i prodotti agricoli dei Paesi poveri, il rispetto, nella lotta alla fame, almeno dei traguardi fissati dalla stessa Fao nel '96, il rifiuto di collocare i prodotti agricoli sotto le rigide regole del Wto...
Le chiediamo quindi formalmente di assumersi le proprie responsabilità qualora dovesse decidere di rifiutare Roma come sede naturale del vertice Fao evitando qualunque strumentalizzazione nei nostri confronti; siamo assolutamente convinti che il vertice Fao debba tenersi a Roma con le caratteristiche, di confronto e di garanzia per l'esprimersi di eventuali dissensi, che il Comitato internazionale per il «Roma NGO/CSO Forum on food sovereignty», il Coordinamento Nazionale altra agricoltura e la stessa Fao stanno da tempo discutendo.
Noi, donne e uomini di questo Paese continueremo a impegnarci per migliorare questo nostro mondo con gli strumenti pacifici e non violenti che da sempre ci appartengono: solidarietà, giustizia sociale e diritti umani. «Svuotiamo gli arsenali, riempiamo i granai» ancora oggi questo è il nostro riferimento culturale.

VITTORIO AGNOLETTO, Portavoce del Genoa Social Forum

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