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         | I No Global Dibattito: quale futuro per il GSF?  La campagna dautunno del
        dottor Agnoletto. Lavoro. Scuola. Immigrazione. Le prossime mosse del Genoa Social
        Forum
 di Marco Damilano  Il movimento è vivo. Nonostante Genova... Dopo il grido di esultanza
        lanciato durante il G8 («Abbiamo vinto»), ora Vittorio Agnoletto, portavoce del Genoa
        Social Forum, ammette: gli scontri potevano distruggere gli antiglobalizzatori. Le
        manifestazioni del 24 luglio li hanno rilanciati. In tutta Italia, da Trieste ad Ancona,
        il tam tam ha portato in piazza migliaia di persone («Almeno mezzo milione», giura
        Agnoletto) con lunghi cortei a Roma e Milano. Bilancio: qualche comizio avventato («Carlo
        Giuliani è morto con un estintore in mano per spegnere lingiustizia», ha giurato
        il leader dei giottini milanesi Marco Bersani), nessun incidente.Così, martedì 31 luglio, il comitato del Gsf si è riunito in una sede storica, il
        centro nazionale della Fiom a corso Trieste a Roma, per decidere le prossime mosse. Con
        due ore di ritardo, è arrivato anche il leader delle tute bianche Luca Casarini.
        Allordine del giorno, lorganizzazione del movimento e la preparazione delle
        battaglie dautunno. Finora, il Forum aveva una struttura leggera: un portavoce
        (Agnoletto) e un comitato ristretto (30 persone in rappresentanza delle principali
        associazioni aderenti, un migliaio in Italia e altri Paesi).
 In vista di Genova questa struttura è stata riprodotta in quasi tutte le regioni
        italiane, con forti diversità allinterno. In Toscana, ad esempio, gli animatori
        sono i gruppi cattolici che organizzano le campagne di boicottaggio e di commercio
        alternativo con il Sud del mondo: la Rete Lilliput, Mani Tese, il centro Nuovo modello di
        sviluppo di Francuccio Gesualdi. In Campania, ci sono i duri della Rete No-Global e dei
        centri sociali Officina 99 e Ska. Stessa cosa in Piemonte, con il circuito alternativo di
        El Paso, Askatasuma e Gabrio, e in Calabria, con il centro sociale Gramna di Cosenza. In
        Puglia il movimento ha esordito il 13 luglio a Bisceglie con una merenda a base di pane e
        pomodoro per protestare contro lapertura di un McDonald. In Basilicata, alla prima
        riunione, un mese fa, cera una variegata compagnia: i delegati Fiom della Fiat di
        Melfi, Rifondazione comunista e i giovani francescani.
 Ora Agnoletto prova a dare al Forum una struttura unitaria. Non è facile. «La nostra
        novità è in questa unione di cose lontanissime tra loro: Pax Christi e i Cobas, le
        comunità di accoglienza e le tute bianche». La sua stessa leadership sembra traballante.
        Ad attaccarlo sono stati gli anti-imperialisti capeggiati da Moreno Pasquinelli, riuniti
        ad Assisi. Ma il portavoce annuncia per i prossimi mesi una mobilitazione a tutto campo: i
        contratti, la scuola, la legge sullimmigrazione, il proibizionismo sulle
        tossicodipendenze. Insomma, il programma di un partito politico.
 (L'Espresso, 2 agosto 2001)
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