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Vienna: liberate i nostri
Il governo chiede all'Italia i 17 teatranti accusati d'ogni crimine

di Angela Mayr

Bufera sul governo austriaco per il gruppo dei teatranti del "Volktheater-Kulturkarawane" tuttora in carcere ad Alessandria (dieci uomini) e Voghera (sette donne); e, a fine giornata, una svolta clamorosa: la ministra degli esteri austriaca Benita Ferrero Waldner ha chiesto all'Italia la liberazione dei diciassette imputati austriaci perché solo da ieri, ha spiegato, avrebbe avuto dei rapporti dettagliati sui maltrattamenti subiti, noti in realtà da tempo.
Una svolta che si deve alla forte denuncia pubblica dei verdi, che nei giorni precedenti ha dominato i media austriaci. L'europarlamentare verde Johannes Voggenhuber, da lunedì in Italia per visitare i carcerati e fare un'indagine conoscitiva sui fatti di Genova, aveva accusato il governo nero-azzurro di "denuncia e consegna intenzionale dei propri cittadini, che si vogliono far sparire nelle prigioni italiane in quanto avversari politici". Un'accusa fondata su fatti precisi: a Renato Ruggiero, nella sua recente visita a Vienna, la Ferrero Waldner, con una "condanna pregiudiziale" aveva fornito materiale di accusa contro i 17 artisti completamente privo di fondamento, che tendeva solo a fare apparire il gruppo come una banda di violenti e criminali. Si trattava di accuse e sospetti mai confermati ma raccolti dall'Ekis, la banca dati segreta della polizia, già usata da Haider per diffamare avversari politici in quello che poi divenne "lo scandalo spie".
Le innumerevoli prove a discarico del gruppo - accusato di vandalismo, minaccia all'ordine pubblico e associazione a delinquere, con il rischio di condanne fino a 18 anni - il ministero degli esteri invece le ha volutamente taciute. A partire da quelle fornite dalla stessa polizia austriaca: "Ho visto questa gente a Salisburgo (durante il vertice del Wef, ndr), è totalmente innocua, facevano i giocolieri con dei birilli": parole di Rudolf Gollia, portavoce del direttore generale della pubblica sicurezza Erik Buxbaum, che ribadisce trattarsi di persone "completamente incensurate". Nello stesso modo si esprime Ernst Albrecht, capo della temutissima Wega, unità speciale di polizia che da oltre un anno "accompagna" le manifestazioni antigovernative del giovedì: "Sono dei giocolieri che ballano e sputano fuoco. Finora con questo gruppo non abbiamo mai avuto problemi".
La pesante accusa della procura di Genova si basa unicamente sugli oggetti ritrovati, caschi, birilli di legno, maschere antigas,in totale assenza di un qualche indizio o testimonianza di reato. Sul settimanale Falter di oggi le foto degli spettacoli mostrano che si tratta di requisiti teatrali. "Sono stati accusati di associazione a delinquere per attribuir loro la responsabilità di tutte le violenze accadute a Genova", dice Voggenhuber, "mentre altri imputati, nelle stesse condizioni, grazie all'intervento dei propri governi sono stati rilasciati".

(il manifesto, 1 agosto 2001)

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