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 L'inchiesta della Procura di Genova  La telefonata in questura "Hanno distrutto l'asilo"
 La presidente della Provincia dette l'allarme sulle
        tute nere
 di Wanda Valli
 Genova - La procura della Repubblica di Genova ha aperto un altro filone di indagine
        per chiarire come mai le segnalazioni, ripetute, da parte della Provincia, sulla presenza
        di "black bloc" nella strutture scolastiche concesse ai Cobas, non sono state
        ascoltate. E sì che non è stata una sola segnalazione, ma molte, tutte elencate in un
        esposto che la presidente, Marta Vincenzi, ha spedito, subito, sabato 21 luglio. Non solo
        in procura, ma al ministro dell'Interno, al capo della Polizia, prefetto e questore.
        Perché che qualcosa di strano stesse accadendo soprattutto a Quarto, dove erano
        alloggiati in tende manifestanti dei Cobas, e alla scuola "Cesare Battisti", in
        Albaro, quelli della Provincia l'avevano capito subito.E' mercoledì sera, 18 luglio, prima dell'inizio dei giorni della violenza, quando la
        custode di Quarto, dove oltre a una serie di uffici si trovano due palestre, il piazzale
        della tendopoli, il teatrino, avverte la presidente che là dentro qualcuno aveva
        cominciato una distruzione sistematica. Il giorno dopo c'è una prima telefonata
        dell'assessore all'Istruzione, Eugenio Massolo in Prefettura e in Questura. «Ho spiegato
        che si erano infiltrati dei "black bloc", gente che con i Cobas non c'entrava
        niente. Si stavano armando, facevano a pezzi le aste delle cancellate, rompevano le
        spalliere delle palestre». Quanti potevano essere? Duecento, trecento suddivisi nelle
        varie zone di accoglienza, secondo la Provincia, mescolati a qualche migliaio di giovani.
        L'assessore, nota anche un pulmino nero, con targa straniera posteggiato a Quarto e, per
        scrupolo, annota la targa. Nessuno lo rimuove. Intanto là dentro, gli infiltrati
        continuano a prepararsi per quello che dovrebbe essere il loro assalto alla città e
        distruggono, con danni per miliardi. E le forze di polizia? Qualcosa alla fine succede,
        poco prima delle due di pomeriggio di sabato. Due camionette vanno a vedere e ritengono di
        non dover intervenire. In Provincia, decidono di metter tutto nero su bianco e spedire
        l'esposto alle autorità competenti per l'ordine pubblico. Adesso spetterà ai magistrati
        chiarire se e perché quei possibili "black bloc" non sono stati fermati.
 (la Repubblica, 5 agosto 2001) torna a Speciale G8  |