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Per non dimenticare Genova. Una cassetta con l'Unità, Manifesto, Liberazione e Carta

di Gabriella Gallozzi

da l'Unità on line

I calci e le manganellate dei poliziotti contro i manifestanti feriti e stesi a terra. La paura e l’incredulità degli «occupanti» della Diaz davanti all’orrore e alla violenza del raid. E, poi, ancora le «azioni» dei Black Bloc di fronte ad eserciti di celerini immobili,che intervengono, invece, contro il corteo pacifico dei «disobbedienti». E sangue, urla, feriti ovunque. Fino al corpo di Carlo Giuliani, steso a terra in mezzo alla piazza, ucciso dai colpi della Polizia.
Sono le immagini di "Genova. Per noi", il video che dall'11 sarà in edicola (10.000 lire) con l’Unità, il manifesto, Liberazione e il settimanale Carta, i cui proventi andranno al Genoa social forum. Un film «orgogliosamente di parte», anzi di «controinformazione», come si diceva una volta, per denunciare la drammatica sospensione dei diritti civili e delle libertà democratiche nei giorni del G8 di Genova. Nato da una «costola» del film collettivo del gruppo capitanato da Citto Maselli - che sarà pronto a fine mese e andrà in onda su Raitre -, "Genova. Per noi" è firmato da Paolo Pietrangeli, Roberto Giannarelli, Wilma Labate e Francesco Martinotti. Ed è proprio Pietrangeli, l’autore di Contessa, a sottolinearne il valore di denuncia: «Come registi - dice - siamo andati a Genova per raccontare quello che di straordinariamente positivo stava producendo il movimento. Ma, poi, di fronte ai fatti drammatici di quei tre giorni abbiamo sentito il bisogno di denunciare. Di realizzare un “video bianco”, magari non esaustivo, ma dichiaratamente di parte». In questo senso il film è politico. Perché, come prosegue il regista, «le immagini mostrano con chiarezza come le forze dell’ordine non intervengano contro i Black Bloc quando la sistuazione è agevole, ma nei casi in cui si mettono a repentaglio le persone. Vedere queste azioni una, due, tre, quattro volte dimostra la volontà di strumentalizzazione del movimento». Così come tanti cronisti hanno denunciato in quei giorni drammatici. E ai quali va il riconoscimento dello stesso Vittorio Agnoletto, portavoce del Genoa social forum: «I mezzi di informazione - dice - sono stati fondamentali in quei giorni per salvare il movimento che, altrimenti, era destinato alla criminalizzazione. E, oggi, con questo film si può dire addio a tutte le polemiche: le immagini ci mostrano in modo inequivocabile che i Black Bloc sono estranei al movimento e che sono stati lasciati liberi di agire dalle forze dell’ordine».
"Genova. Per noi", dunque, prosegue Agnoletto, «è un film che serve a non dimenticare una pagina drammatica della storia della nostra società. In un momento in cui c’è ancora da fare un lungo percorso nei tribunali per ritrovare la giustizia. E per aprire una riflessione sugli spazi della democrazia», offesi e violati nei giorni del G8. «Spazi - sottolinea Furio Colombo, direttore de l’Unità - che ci stanno a cuore. Per questo la sospensione dei diritti civili di quei giorni deve essere testimoniato. Perché la volontà di trasformare un evento in cattivo e ostile, degno cioè di essere schiacciato, è un fatto politico». Così come ci mostra "Genova. Per noi"
Puoi guardare un'anteprima del filmato collegandoti al seguente sito:
http://www.unita.it/video/botte.ram

 

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