| home |       
         | Sacco e Vanzetti 
 Esattamente 75 anni fa, il 23 agosto 1927, alle ore 0,19 veniva giustiziato sulla sedia
        elettrica Nicola
        Sacco. Alle 0,26 toccava a Bartolomeo Vanzetti subire lo stesso destino. Ma la
        storia di Sacco e Vanzetti, i due emigrati italiani accusati negli Stati Uniti di
        aver preso parte ad una rapina uccidendo un cassiere e una guardia nonostante le prove
        evidenti della loro innocenza, non si chiudeva con la loro esecuzione.  
 MARTIRI
        RIABILITATI- Una storia di ordinaria ingiustizia, che divenne qualcosa di più
        grande e simbolico. Come lo stesso Bartolomeo Vanzetti comprese, quando rivolgendosi alla
        giuria che lo condannò alla pena di morte, disse: «Mai vivendo l'intera esistenza avremmo
        potuto sperare di fare così tanto per la tolleranza, la giustizia, la mutua comprensione
        fra gli uomini». Il destino dei due anarchici italiani, capri espiatori di un'ondata repressiva
        lanciata dal presidente Woodrow Wilson contro la «sovversione», non solo smosse
        le coscienze degli uomini dell'epoca, ma come un fantasma continuò ad agitare l'America
        per decenni. Finché nel
        1977, cinquant'anni dopo la loro morte, il governatore del Massachusetts Michael Dukakis
        riconobbe in un documento ufficiale gli errori commessi nel processo e riabilitò completamente la
        memoria di Sacco e Vanzetti. 
 NICK E BART -
        Bartolomeo Vanzetti, «Tumlin»
        per gli amici, nacque nel 1888 a Villafalletto nel Cuneese (che ieri ha commemorato
        Vanzetti nel cimitero del paese), figlio di un agricoltore. A vent'anni entra in contatto
        con le idee socialiste e, dopo la morte della madre Giovanna, decide di partire per
        l'America, miraggio di una vita migliore per gli italiani dei primi del Novecento.
        Stabilitosi nel Massachusets, milita in gruppi anarchici e nel 1917, per sfuggire
        all'arruolamento, si
        trasferisce in Messico. È qui che stringe amicizia con Nicola Sacco, pugliese,
        classe 1891. Da allora, Nick e Bart diventano inseparabili e frequentano i circoli
        anarchici.
 
 L'ARRESTO - Il
        5 maggio 1920 Nick e Bart, come li chiamavano in America, vengono arrestati perché nei loro cappotti
        nascondevano volantini anarchici e alcune armi. Tre giorni, i due vengono accusati anche di una rapina
        avvenuta a South Baintree, un sobborgo di Boston, poche settimane prima del loro
        arresto, in cui erano stati uccisi a colpi di pistola due uomini, il cassiere della
        ditta - il calzaturificio «Slater and Morrill» - e una guardia giurata.
 
 LA CONDANNA -
        Dopo tre processi, i
        due italiani vengono condannati a morte nel 1921 nonostante contro di loro non ci
        sia nessuna prova certa, ma addirittura la confessione del detenuto portoricano Celestino Madeiros
        che ammette di aver preso parte alla rapina e di non aver mai visto Sacco e Vanzetti. E a nulla valsero neppure la
        mobilitazione della stampa, la creazione di comitati per la liberazione degli
        innocenti e gli appelli più volte lanciati dall'Italia.
  
 CANZONI E FILM
        - Assassini per l'America, martiri per l'Europa, Sacco e Vanzetti sono stati celebrati da
        cantanti e registi. Nel 1946-47 (ma uscì nel '64), Woody Guthrie, il più famoso
        folksinger americano, pubblicò «Ballads of Sacco e Vanzetti», un lp in cui celebrava
        il ricordo dei due italiani, simbolo dell'ingiustizia. Anche il cinema ha ricordato la loro storia
        con un film italo-francese di Giuliano Montaldo del 1971. Due indimenticabili Gian Maria Volontè e
        Riccardo Cucciolla
        vestono i panni dei loro corregionali Vanzetti e Sacco, protagonisti di una pellicola
        divenuta presto un cult grazie anche alla colonna sonora musicata da Ennio Morricone e interpretata da Joan Baez, autrice dei
        testi. «Voi restate nella nostra memoria con la vostra agonia che diventa
        vittoria»: sono le parole di «Here's to you» che, insieme alla «Ballata per Sacco e
        Vanzetti», è entrata nel repertorio internazionale della canzone d'autore sollevando le
        coscienze negli Usa su un caso da molti dimenticato.
 (Corriere della Sera, 23 agosto 2002)    Cronologia
  Bibliografia
  Il libro:
        "L'eredità di Sacco e Vanzetti" di Russel Aiuto  In rete:
 Un sito italiano su Sacco e Vanzetti Sacco e Vanzetti Projetct:
        un sito Usa che da anni intende raccogliere materiale sulla vicenda e sui diritti umani Ballata per Sacco e Vanzetti (introduzione) Ballata per Sacco e Vanzetti (I) Ballata per Sacco e Vanzetti
        (II) |