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L'8 Settembre 1943
Il ricordo del Presidente Carlo Azeglio Ciampi
8 Settembre '43, Ciampi:
«La Costituzione è valida, viva e vitale»
Perché animata da spirito Risorgimento e va oltre il
fascismo
ROMA. «La Costituzione del 1948 è un documento
valido, vivo e vitale», ha detto il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, a
Porta San Paolo. Lo è, ha aggiunto, «non soltanto perché sapientemente redatta da
eminenti politici e giuristi, ma perché ha un'anima: lo spirito risorgimentale passato
attraverso il dramma della dittatura e la catarsi del 1943-45».
lL8 settembre del 1943 pesa, dopo 60 anni, ancora sulla coscienza nazionale come un trauma
collettivo: un intero esercito in armi
lasciato senza ordini e comandi gerarchici allo sbando e in balia dei tedeschi dai savoia
e dallo stato maggiore, in fuga verso il sud dell'Italia. Tra i militari che «si
ritrovarono soli, ciascuno davanti alla propria coscienza», c'era, quell'8 settembre di
60 anni fa, anche il tenente Carlo Azeglio Ciampi, che stamattina, a Porta San. Paolo, ha
detto che quei giorni costituiscono «il ricordo indelebile per chi li ha vissuti».
«Ho ancora vivo in me - ha aggiunto il Capo dello Stato - il senso di sbigottimento e di
sdegno nel vedere un esercito allo sbando per mancanza di ordini. Fu da quel sentimento
che nacque in ciascuno di
noi il desiderio, il bisogno di reagire, di operare per ridare dignità a noi stessi, alla
nostra Patria. Oggi, a distanza di 60 anni, possiamo ripercorrere quei giorni con memoria
decantata. La memoria comune è il fondamento della nazione».
il presidente Ciampi ha parlato ancora di quel «desiderio della maggior parte dei
militari di tenere fede al giuramento, nelle circostanze
imprevedibili in cui ciascuno si trovò a decidere» che portò 414 soldati dei granatieri
di Sardegna e dei lancieri di Montebello a perdere la vita, insieme con molti civili
italiani, nella difesa di Roma dall'occupazione tedesca. «la guerra di Liberazione - ha
proseguito il Capo dello Stato - venne condotta dalle forze armate italiane e dalle
formazioni partigiane con eccezionale impegno. questo impegno deve essere ricordato non
solo per la riconoscenza che dobbiamo a chi è caduto, ma anche perché fu il riscatto di
un popolo, segnò l'inizio di un percorso di rifondazione civile e istituzionale dello
stato, conclusosi con la nascita della Repubblica e con la Costituzione, che ha proclamato
l'Italia 'una e indivisibilè nella libertà e nella democrazia».
Carlo Azeglio Ciampi, infine, ha parlato della Costituzione del '48 come di un «documento
valido, vivo e vitale, non soltanto perché sapientemente redatto da eminenti politici e
giuristi, ma perché ha un'anima: è lo spirito risorgimentale passato attraverso il
dramma della dittatura e la catarsi del 1943-45. ha la passione civile che solo la
condivisione profonda e vissuta di valori quali quelli maturati dagli italiani nella loro
storia secolare può generare».
Il presidente Ciampi ha infine annunciato che che da oggi inizierà un «lungo percorso di
memoria di quei mesi, di quegli anni», che lo porterà in Sardegna, a Boves, a Borgo San
Dalmazzo, alla Torre di Palidoro, a Napoli e a Mignano Montelungo.
(lastampa.it, 8 settembre 2003) |