"Ero in tram. Affollatissimo. Poi salì
unanziana signora. Aveva i piedi così gonfi che sembravano esplodere nelle scarpe.
Portava la stella di Davide sul vestito. Mi sono alzata per farla sedere e con questo ho
provocato- come poteva essere altrimenti?- la così diffusa "furia popolare".
Qualcuno ha gridato FUORI!; poi cè stato un coro di FUORI!. Nel chiasso delle voci
ho sentito le parole indignate di SERVA DEGLI EBREI!GENTE SENZA DIGNITA!. Il tram si
è fermato tra una fermata e laltra e lautista ha ordinato FUORI TUTTE
DUE!."
"Prima che si cominciasse a sparare, il tenente Gnade in persona
aveva scelto circa 20-25 ebrei anziani; esclusivamente uomini con lunghe barbe. Gnade
costrinse quei vecchi a strisciare per terra di fronte alla fossa; e prima di ordinar loro
di strisciare li fece spogliare. Mentre gli ebrei, completamente nudi, strisciavano per
terra, il tenente strillò a quelli che gli stavano attorno: dove sono i miei
sottufficiali? Non cè nessuno che abbia un bastone? I sottufficiali
corsero al limitare del bosco, si procurarono dei bastoni, e poi con i bastoni
tempestarono di colpi gli ebrei"
"Una notte ci cacciarono fuori dalle baracche, mezzi nudi e scalzi
e ci costrinsero a rimanere a lungo nella neve, distesi bocconi. Ci dicevano che non
eravamo prigionieri di guerra, ma soltanto ebrei internati. E ci picchiavano. Poi ci
ordinarono di ritornare di corsa nelle baracche, e quando così facevamo, ci picchiarono
ancora e ci aizzarono contro i cani."
"Venivano stipate in baracche piccolissime e dormivano sul
pavimento gelato. Le avevano private di tutto. Noi stavamo vicino alle loro baracche e non
riuscivamo a dormire per i gemiti, le urla, i lamenti: era un martirio. Se quelle
poveracce si nascondevano addosso un nonnulla dei loro effetti personali, un portafortuna,
una biografia, venivano picchiate a sangue con il manganello delle donne delle SS, che poi
le spogliavano e le costringevano a stare per giorni e giorni a piedi nudi sulla ghiaia
grossa, nel freddo pungente. Avevano le gambe gonfie come zangole; quelle in condizioni
peggiori crollavano a terra, gemendo per il dolore. E dopo un po arrivarono altre
ebree."
"Nel frattempo il Rottenfuhrer Abraham sparava ai bambini con la pistola. Mi
pare che fossero cinque; direi bambini tra i due e i sei anni. Abraham li uccideva in modo
brutale: li afferrava per i capelli, li sollevava da terra, sparava loro un colpo alla
nuca e poi li gettava nella fossa. Dopo un po non ce la feci più e gli ordinai di
smettere. Intendevo dire che non doveva più prenderli per i capelli; doveva ucciderli in
modo più pulito".