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Hermann Goring

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Nato a Rosenheim il 12 gennaio 1893 si affermò, durante la prima guerra mondiale come asso dell’aviazione, combattendo nella squadriglia di Manfred Von Richthofen, il celebre barone rosso ed ottenendo la decorazione al merito per avere abbattuto più di 25 aerei nemici. Camerata della prima ora, prese parte al Putsch della birreria ove rimase ferito e, in seguito al fallimento dello stesso, fu costretto alla fuga all’estero, in Italia ed in Svezia. Tornato in patria in seguito ad amnistia, si pose nuovamente al fianco di Hitler, contribuendo alla crescita del movimento, prima e dopo l’ascesa al potere del fuhrer. Fu lui, con la sua grandi doti di stratega ad organizzare le SA e la GESTAPO, fu lui, dall’alto della sua grande competenza in materia, a pianificare la creazione della nuova aviazione del Reich, la temibile Lutwaffe, della quale divenne comandante; presidente del Reichstag, maresciallo del Reich ebbe anche la nomina, allo scoppio delle ostilità, di vice-fuhrer, ma, proprio l’inizio della guerra, segnò il momento della svolta nella vita e nella carriera di Hermann Goring: il feldmaresciallo del Reich divenne sempre più l’ombra di se stesso, il pallido ricordo del decorato eroe, dell’abile gerarca di un tempo, che fece le fortune di Hitler; trasformato, dalla lussuria, dallo sfarzo, dalla vita agiata, cominciò a vivere completamente dedito a piaceri e svaghi, coltivando i suoi vizi, tra cui quello della morfina, che lo rese, si dice, sessualmente impotente; sopraffino cultore dell’arte, ebbe, se non altro, il merito di impedire la distruzione delle innumerevoli opere e capolavori, situate nei territori dell’Europa occupata. Ormai sempre più inefficiente, sul piano militare, ebbe sulla coscienza sia la sconfitta nella battaglia d’Inghilterra, ove la Lutwaffe, pur in posizione di superiorità, fu sopraffatta dalla RAF, sia, soprattutto, il disastro di Stalingrado e la distruzione della VI armata di Von Paulus, avendo indotto il fuhrer ad impedire la possibile ritirata e a ordinare il mantenimento delle posizioni, certo di assicurare i necessari rifornimenti agli assediati tramite un utopistico ponte aereo che non fu mai compiuto. Con l’Armata Rossa ormai alle porte della capitale voltò le spalle ad Hitler, tentando di prenderne il posto e dal quale fu, viceversa, rimosso da ogni carica fino ad allora ricoperta. Catturato dagli alleati fu il gerarca più celebre ad essere processato a Norimberga; condannato a morte, quello che fu il vice-fuhrer, il presidente del reichstag, il feldmaresciallo del reich, si suicidò, nella sua cella, due ore prima dell’esecuzione.

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