Nato a Wesel, il 30 aprile 1893, fu il ministro
degli esteri del III reich, il rappresentante e limmagine stessa del
nazional-socialismo.
Pur incentivato, dalla famiglia, alla carriera militare, si trasferì,
viceversa, terminati gli studi, in America, ove divenne rappresentante di una grande casa
di champagne francese.
Come tanti altri gerarchi prese parte, volontario, alla prima guerra
mondiale, ma ben presto, dopo essere stato decorato sul campo, fu avviato alla professione
diplomatica, partecipando, tra laltro, come membro della commissione tedesca, a
quella conferenza di Versailles che umiliò e ridusse sul lastrico una Germania divenuta
repubblicana, con la fine del II reich guglielmino.
Entrò in contatto con il nazional-socialismo nellautunno del
1929 e, dopo un primo periodo di incarichi volti alla propaganda, si affermò come
diplomatico, fino ad assumere la prestigiosa carica di ministro degli esteri del III
reich; da quel momento Ribbentrop sarebbe divenuto limmagine stessa del partito, con
la firma del "patto dacciaio" con lItalia, del "patto
tripartito" con Italia e Giappone e, soprattutto, con la stipula del trattato di non
aggressione con lUnione Sovietica, volto alla spartizione della Polonia e
denominato, per lappunto, "Molotov-Ribbentrop".
Pur detestato dagli altri gerarchi per il suo opportunismo e per la sua
smania di potere, godette sempre, presso il fuhrer, di ampio credito ed incondizionata
fiducia.
Alla fine del conflitto, caduto prigioniero, fu, insieme a Goring ed
Hess, il gerarca più autorevole ad essere processato a Norimberga; riconosciuto colpevole
di crimini contro lumanità, cospirazione contro la pace, violazione della
convenzione di Ginevra, venne condannato a morte per impiccagione e Ribbentrop fu il
primo, tra i condannati, a salire sul patibolo e veder eseguita la sentenza capitale.
Era il 16 ottobre 1946.