Il modello fascista di Stato, fu preso a modello, dalla
Germania nazista, anche sotto il punto di vista dello strumento che più di ogni altro,
con la nascita del cinema e della televisione, venne utilizzato per cementare la
diffusione del regime tra le masse, ossia la propaganda, ma, a differenza di Mussolini, il
fuhrer del grande reich, fu in grado di avvalersi di quello che può lecitamente e
probabilmente definirsi come il più grande talento propagandista del secolo scorso,
Joseph Goebbels.
Grazie a questo uomo, minuto e menomato nel fisico, ma di straordinaria
intelligenza, lideologia nazional-socialista divenne il punto di riferimento nella
vita quotidiana di ogni tedesco, il fine a cui ogni ariano doveva immolare la propria
esistenza.
Goebbels era uno straordinario oratore e il suo eccezionale talento
contribuì non poco alla scalata al potere del nazismo, ossia di una piccola formazione
politica che, nel giro di pochi anni, sarebbe stata in grado di conquistare
lindiscussa supremazia, prima sulla Germania, poi sullintera Europa.
Negli anni che precedettero la sua nomina a cancelliere del reich,
Adolf Hitler utilizzò sempre con maggior frequenza Goebbels, nellopera di
persuasione delle masse, completamente infervorate ed estasiate dai suoi arditi ed
infuocati comizi, incentrati sulla necessità di riportare la Germania umiliata dalle
potenze vincitrici, ai fasti di un tempo.
Nominato capo dellufficio della propaganda nel 1929, Goebbels
concentrò nelle sue mani un potere smisurato, con la nomina a ministro della stessa e con
lassunzione, nel novembre 1933, della guida della neonata camera della cultura,
avente lassoluto controllo su cinema, musica, stampa, teatro, radio, arte e
televisione.
Fu comunque la radio, sempre più diffusa nelle case dei tedeschi, lo
strumento maggiormente utilizzato, per lindottrinamento delle masse, da parte del
potentissimo ministro, che, prima di ogni altro, colse la grandi potenzialità del nuovo
mezzo mediatico.
Con appositi provvedimenti legislativi fu inoltre stabilito che i
giornalisti dovessero rispondere, non più ai direttori, ma allapparato statale,
mentre tutte le agenzie di stampa vennero assorbite dallunica consentita, la DNB (
DEUTSCHES NACHRICHTEN BUREAU).
In Germania, tutto funzionava, dunque, sotto legida della
svastica, che faceva la comparsa in ogni luogo, in ogni angolo della nazione, accompagnata
dal motto Ein Volk, Ein Reich, Ein Furher (Un popolo, una nazione, un capo), lanciato
dalle righe del giornale "Der Angriff".
Scopo del regime era di creare limmagine di una potenza destinata
al dominio assoluto sotto legida del suo fuhrer invincibile, guida e condottiero del
supremo popolo ariano; nellimmaginario del ministero della propaganda, Adolf Hitler,
doveva apparire, agli occhi dei tedeschi, come una divinità, come una entità al di sopra
di tutti e di tutto, cui riservare cieca devozione.
La propaganda nazista produsse documentari e film, volti ad affermare
le dottrine codificate nel Mein Kampf e dunque a persuadere i tedeschi circa la necessità
di eliminare quelle che venivano considerate le razze etnicamente inferiori, ad inculcare
la più totale devozione e fiducia nel proprio fuhrer e ad affermare la grandezza di un
reich che sarebbe durato almeno 1000 anni.
Eventi come il drammatico rogo dei libri invisi al regime e come la
mostra dellarte degenerata, elaborata per gettare fango su pittori ebrei, si
svolsero sotto legida e la regia dellindiscusso capo del ministero della
propaganda.
Goebbels, che fu tra laltro uno dei più fervidi sostenitori
della persecuzione degli ebrei, che ideò la famigerata "notte dei cristalli",
organizzò oceanici e sterminati raduni di massa, affidando allesteta del III reich
Albert Speer, lincarico di creare la giusta ambientazione, le giuste geometrie,
improntate a mettere in rilievo lidea di grandezza e di dominio; da questo punto di
vista il raduno di Norimberga del 1934 rappresentò la massima espressione della
megalomania e della maestosità voluta dal potentissimo ministro della propaganda.
Nella monumentale arena progettata e voluta da Speer, ispirata
allidea di grandiosità, di fronte ad una folla sterminata, di fronte alle milizie,
schierate con i loro stendardi, preannunciato dal suono delle trombe, un unico uomo, Adolf
Hitler, idolatrato come un Dio, attraversò quella massa di persone deliranti fino a
raggiungere il palco, ove un complesso e particolare gioco di luci contribuì a fargli
assumere una dimensione quasi soprannaturale; nulla fu lasciato al caso, ogni particolare,
ogni minimo dettaglio fu studiato a tavolino, in maniera quasi maniacale, da Speer e da
Goebbels.
Le riprese di quel maestoso raduno, furono affidate alla geniale regia
di Leni Riefensthal e da esse nacque un autentico capolavoro "Il trionfo della
volontà", ove la grande regista raggiunse in pieno lo scopo voluto da Goebbels,
ossia quello di creare l immagine di un guerriero invincibile, indiscusso capo di
una nazione stretta nella più totale devozione per la sua guida suprema.
Ma loccasione più ghiotta, per far conoscere, agli occhi del
mondo, la potenza e la grandezza del III reich, fu però rappresentata dalle olimpiadi di
Berlino del 1936, la cui documentazione venne affidata di nuovo, dal ministero della
propaganda, alla grande Leni Riefensthal, che, in quelloccasione, superò sé
stessa, creando lo straordinario "Olympia", in cui si evidenziò la morbosa
attenzione per ogni particolare volto ad esaltare il culto della perfezione fisica,
incarnata nel mito della pura razza ariana.
Le opere della Riefensthal, trovano, anche al giorno doggi, sia
pure nel contesto in cui ebbero a nascere, grandissima ammirazione nella critica, ma
stroncarono, di fatto, la carriera della grande regista, accusata di collusione con il
nazismo e, per questo motivo, impedita, di fatto, nel dopoguerra, a proseguire la
carriera.
Lincessante martellamento del ministero della propaganda
contribuì, pertanto, in maniera fondamentale, a creare quella sorta di delirio di massa
che caratterizzò la Germania prebellica, totalmente asservita e succube di una ideologia
che, solo qualche anno più tardi, avrebbe ridotto il paese ad un cumulo di rovine.
Con lo scoppio delle ostilità anche le produzioni di Goebbels
cambiarono scenario: se prima della guerra lo scopo primario dellufficio della
propaganda era quello di affermare lideale di grandezza della Germania
nazional-socialista e del popolo ariano e di diffondere lodio contro gli ebrei, ora,
lunico obbiettivo era quello di esaltare lo spirito di coraggio e sacrificio di ogni
tedesco per la vittoria finale sul nemico ed in particolare sui
"barbari"bolscevichi di Stalin.
Ogni occasione era buona per incentivare i figli della suprema razza
ariana alla lotta per laffermazione del reich millenario, alla guerra totale contro
le potenze avversarie.
Con la fine della guerra ormai vicina, con la Wehrmacht ridotta ad un
manipolo di ragazzini della gioventù Hitleriana, la propaganda continuò, incessante ed
incurante della realtà, la propria opera di persuasione di massa, con filmati e discorsi
radiofonici incentivanti alla resistenza estrema, alla difesa di una Berlino ormai in
ginocchio; una delle ultime realizzazioni volute da Goebbels fu il film
"Kolberg", che si ricollegava ad un episodio risalente al 1806, ove i difensori
di una città cinta dassedio rifiutavano la resa e decidevano di sacrificarsi
resistendo fino allultimo uomo, riuscendo a conseguire, quando ormai ogni speranza
sembrava perduta, uninsperata pace, che poneva fine allassedio.
Ma ormai, nonostante gli ultimi, sopraccitati, patetici sforzi di
sferzare la popolazione, il sogno di gloria di creare un grande reich millenario era ormai
svanito: di fronte ad un Armata Rossa ormai padrona della capitale, Joseph Goebbels,
il grande oratore, colui che più di ogni altro glorificò, con ogni mezzo a sua
disposizione, il fuhrer della grande Germania, creando una simbiosi assoluta tra stato e
partito, decise, il 1 maggio 1945, di seguire Adolf Hitler nella morte, insieme a tutta la
sua famiglia, indegna di proseguire unesistenza priva di un nazional-socialismo
giunto al capolinea e prossimo alla totale dissoluzione.