home |
|
La Liberazione
Le direttive per l'insurrezione
21 aprile 1945
Ai Cln, ai comitati di agitazione, ali operai, ai tecnici, agli impiegati:
Direttive per l'insurrezione nazionale, n. 1, 21 aprile 1945 Ad integrazione dei compiti
militari previsti per le formazioni del Corpo volontari della libertà, il pieno successo
dell'insurrezione nazionale che deve liberare le nostre terre dall'oppressione e dal
saccheggio nazifascista richiede l'attiva e cosciente partecipazione di tutte le
popolazioni delle città e delle campagne. Dei compiti di una particolare importanza
spettano in questo campo alla massa degli operai, dei tecnici, degli impiegati,
concentrati nei maggiori stabilimenti industriali. Perché tali compiti possano essere
assolti con la massima efficienza, è necessario che tutti si attengano alle presenti
direttive del Comitato di liberazione nazionale, ed a quelle che verranno successivamente
impartite.
Alla proclamazione dello sciopero insurrezionale, gli operai, gli impiegati, i tecnici, i
lavoratori tutti dovranno portarsi tutti, ognuno al proprio stabilimento, alla propria
officina, al proprio cantiere o ufficio.
Gli stabilimenti rappresentano il centro di mobilitazione e la fortezza dell'insurrezione
nazionale. E' dalle fabbriche, dai cantieri, dalle officine che le squadre dei lavoratori,
dei patrioti partiranno per dare man forte ai Gap, alle Sap, ai partigiani per ingrossare
le file dei combattenti, per occupare i punti più importanti della città, per scacciare
dai loro nidi di resistenza i nazifascisti.
Evidentemente, i lavoratori non si lasceranno assediare all'interno dello stabilimento,
non se ne staranno quieti nelle officine, in posizione attesista e semplicemente
difensiva. Ma essi, alla proclamazione dello sciopero insurrezionale debbono recarsi
compatti alle loro fabbriche, nelle officine e negli uffici pubblici [poste, telegrafi,
telefoni, centrali elettriche, gas, ecc.] per difendere gli impianti e impedirne la
distruzione da parte del nemico.
Bisogna fare di tutto per salvare le nostre macchine, i nostri impianti produttivi e di
pubblica utilità, il nostro patrimonio industriale. I nazifascisti prima di andarsene,
tenteranno di distruggere tutto, per ridurci alla fame, alla miseria, per creare il
disastro economico. Ogni lavoratore sa che se le nostre macchine, se le nostre fabbriche
andranno distrutte, sarà per noi e per il nostro paese la disoccupazione, la miseria, la
fame. E' dovere di ogni patriota lottare per salvare le nostre industrie, le nostre
macchine, lottare per impedire le distruzioni progettate dai criminali nazifascisti.
Ecco perché i lavoratori, alla proclamazione dello sciopero insurrezionale, debbono
recarsi in massa negli stabilimenti nei quali lavorano. Il personale dirigente delle
aziende e il personale di guardia degli stabilimenti sono tenuti a facilitare ed a
proteggere in tutti i modi questo concentramento delle maestranze, che ha per unico scopo
l'ordinata mobilitazione delle masse, nell'insurrezione nazionale, e come primo obbiettivo
la difesa degli stabilimenti stessi.
E' nelle fabbriche che si formeranno le squadre dei patrioti, che si assicurerà il loro
armamento; è dalle fabbriche che partiranno le squadre di assalto dei patrioti che
andranno ad unirsi alle formazioni militari già combattenti.
Nelle fabbriche sarà più facile organizzare tanto la difesa che l'attacco, perché nelle
fabbriche saranno riunite migliaia di operai. Le direttive, le parole d'ordine potranno
essere rapidamente trasmesse, in pochi minuti, a migliaia di lavoratori.
Rapidamente sarà possibile, partendo dalle officine, scagliare sui punti decisivi della
città, la forza decisiva degli operai, dei lavoratori, dei patrioti.
E' necessario che fin da oggi un orientamento in questo senso venga impartito ai
lavoratori attraverso i comitati di agitazione, a mezzo di volantini e di direttive orali.
Occorre che d'altra parte i comitati di agitazione prendano sin d'ora le misure
organizzative necessarie ad assicurare l'ordinato inquadramento delle maestranze ai fini
della difesa degli stabilimenti e della lotta insurrezionale. Bisogna evitare che la
momento della proclamazione dello sciopero insurrezionale le maestranze restino assenti
dalla lotta, o che, prive di direttive, si rechino disordinatamente e spontaneamente,
senza ordine e disciplina, nei diversi quartieri della città. La massa dei patrioti
resterebbe così divisa ed il nemico conserverebbe maggiori possibilità di resistenza ed
anche di difesa.
Per utilizzare al massimo le nostre forze, le dobbiamo innanzi tutto concentrare, riunire,
organizzare, assicurarne l'armamento e la disciplina, il collegamento con le formazioni
armate del Corpo dei volontari della libertà. Il che significa che le fabbriche devono
essere il punto di concentramento, la base, la fortezza dell'insurrezione nazionale nelle
città.
La presente direttiva vale, s'intende, come direttiva generale, per la grande massa degli
operai, dei tecnici, dei lavoratori tutti, che seguiranno d'altronde nei dettagli
dell'azione le direttive particolareggiate specifiche che impartirà loro il Comando
militare della piazza.
Tutti coloro invece [operi, impiegati, tecnici, ecc.] che già fanno parte di formazioni
militari patriottiche [Gap, Sap, ecc.] al momento della proclamazione dello sciopero
insurrezionale si concentreranno nei punti che verranno loro indicati dai rispettivi
comandi della formazione militare di cui fanno parte. Si recheranno in officina se il loro
comando avrà dato ordini di andare in officina, si recheranno invece in qualsiasi altro
luogo o posto della città se tale sarà l'ordine ricevuto.
|